Capitolo 13

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Volevamo avvertirvi che questo capitolo forse dovrebbe essere riservato ad un pubblico adulto.

A noi piace molto perché è la giusta conclusione di quello che abbiamo scritto fin qui e l'inizio di quello che verrà dopo, ma se decideste di non leggerlo, vi possiamo assicurare che il proseguo della storia non ne risentirà, perché abbiamo fatto la precisa scelta di scrivere questo tipo di capitoli come una sorta di storia a sé.

Detto questo, un consiglio spassionato: leggetevelo e godetevelo! 



Ore 06:05

"Ignà andiamo un pochino in palestra? Sono due giorni che non vado e ho voglia di fare un po' di sport"

"Ma certo, ne approfitto anche io"

I due giovani si preparano tra un bacio e un altro, tra un sorriso e una carezza.

La felicità di essere riusciti a fare il passo più grande era immensa, avevano dei sorrisi enormi, il cuore più leggero e loro sempre più uniti.

Dopo aver preso la borsa per la palestra in camera di Ignazio scendono nella hall dove trovano una ragazza di turno.

"Buongiorno. Possiamo utilizzare la palestra?" chiede Ignazio cortesemente

"Buongiorno a voi. La palestra apre alle sette e trenta"

"Ma noi a quell'ora dobbiamo già essere a fare colazione perché poi abbiamo una riunione importante" dice Piero con il viso triste, la ragazza lo guarda con occhi sognanti

"Mi dispiace"

"È sicura che non può fare niente? Uno strappo alla regola?"

"Uhm... e va bene dai, però prima delle sette e mezzo per favore uscite così nessuno saprà che siete stati lì"

"Grazie, lei è molto gentile" Piero le fa l'occhiolino e si tira Ignazio verso la porta che li condurrà alla palestra mentre il fidanzato guarda malissimo la tipa

"Perché sbuffi Gnà?" chiede Piero che dopo aver appoggiato la borsa sulla panca e aver tirato fuori acqua e asciugamano si è posizionato sul tapis roulant

"Ma non hai visto quella? Quasi sbavava per te"

"Ma dai non fare l'esagerato, era solo leggermente imbambolata per la mia bellezza"

"Piero non scherzo, ti ha fissato insistentemente il lato b quando ti sei girato per andare via"

"Beh la capisco, ho un sedere meraviglioso, impossibile non guardarmi"

Ignazio sbuffa pesantemente e si alza dal bilanciere dove era seduto per andare sul tapis roulant, posiziona i piedi ai bordi dove non c'è il nastro e infila le mani dentro i pantaloncini dell'amato.

"Si, è molto sodo, ma è solo mio, capito?" bacia il collo di Piero e poi si allontana definitivamente per tornare a sollevare pesi lasciando il bel narese con un principio di erezione.

I due ragazzi iniziano ad allenarsi e per i primi quindici minuti ci riescono ma ad un certo punto la situazione si fa interessante.

Piero è sul tappetino che sta facendo un esercizio strano, in ginocchio con le mani distese davanti a sé e ogni dieci secondi si allunga anche con le gambe portando il bacino in avanti e facendolo strusciare sul tappetino.

Ignazio se ne accorge ma rimane fermo dov'è, ma alla terza volta non resiste più e dopo aver chiuso la porta della palestra a chiave si posiziona sul tappetino sotto di Piero che appena lo vede fa un sorrisetto furbo e lo guarda passandosi la lingua sulle labbra.

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