Capitolo 1

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Piero

E da domani si riparte per un nuovo tour, pensò Piero mettendo la sua amata felpa gialla in valigia, e si ricomincerà con aerei, hotel, concerti, foto, interviste... e bugie bugie bugie.

Ignazio

Un nuovo tour, sospirò Ignazio, chiudendo il beauty case e mettendolo in valigia. Per la prima volta da dieci anni non ho voglia di partire. Tirò su col naso guardandosi allo specchio. Fingere! Perché devo continuare a fingere?! Pensò con rabbia distogliendo lo sguardo dal suo viso riflesso nello specchio.

Aeroporto

Piero entrò nell'aeroporto come al solito in anticipo. Era sempre così. Lui era il primo ad arrivare. Poi arrivava Ignazio, Barbara e per ultimo Gianluca con suo padre. La scusa era che abitava lontano, ma la realtà era che gli piaceva dormire. Piero sorrise scuotendo la testa.

"Piero!" si sentì chiamare e riconobbe la voce di Barbara. Si voltò a guardarla e le sorrise felice. Lei era uno dei pochi punti fermi delle loro vite. Barbara era con loro da 10 anni ed era stata tutto per loro. Road manager, amica, sorella e perfino una vice-mamma. "In anticipo come sempre?" rise lei.

"Anche tu" la abbracciò.

Sapendo di dover aspettare decisero di andare a bere un caffè al bar dell'aeroporto.

"Cos'hai?" gli chiese Barbara seduta di fronte a lui al tavolino del bar con una bella vista sulle piste.

Piero scosse la testa e fissò lo sguardo su un aereo che rollava sulla pista.

"Piero, devi dirglielo. Non puoi continuare così. Quant'è che va avanti questa storia?" chiese preoccupata.

Lui ci pensò un attimo e rispose, "Dal 2015," ma quando vide Barbara scuotere la testa aggiunse, "No?"

"Da Miami. E' da Miami che stai così. Hai provato a ignorare tutto e per un po' ci sei riuscito, ma alla fine ritorni sempre lì. Ritorna sempre il pensiero fisso su..."

"Ciao!" furono interrotti dall'inconfondibile voce di Ignazio. "Tutto a posto?" chiese vedendoli seri. Entrambi annuirono ma gli occhi tristi e lucidi di Piero raccontavano tutta un'altra storia.

Ignazio posò la mano sulla spalla di Piero. "Tutto a posto, Piè?" chiese preoccupato. Piero annuì nuovamente nel vano tentativo di sviare l'attenzione di Ignazio e spingerlo a togliere quella mano calda e gentile dalla sua spalla. "E allora perché hai gli occhi lucidi?"

"Polvere," rispose Barbara per lui. "Ha appena finito di starnutire," mentì e vide Piero annuire felice di quella via di fuga.

"Okay," rispose Ignazio fingendo di credere a quella patetica scusa. Piero aveva qualcosa che lo tormentava, ma non era ne il luogo ne il momento di insistere. Ci sarebbe stato modo e tempo per capire.

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Che il volo sarebbe stato lungo lo sapevano tutti, ma che l'aereo sarebbe partito in ritardo di 3 ore no. Un ritardo del genere voleva dire arrivare a New York a notte fonda e correre in hotel per cercare di recuperare più ore di sonno possibile per superare il jet lag.

Dire che Piero, Ignazio e Gianluca fossero nervosi era un eufemismo.

Gianluca era intrattabile e scattava ad ogni minima parola. Piero si era chiuso in un mutismo assoluto e Ignazio non faceva altro che rigirarsi sul sedile nel vano tentativo di trovare una posizione decente che gli permettesse di dormire.

Purtroppo così facendo continuava a sbattere contro Piero che ad un certo punto perse la pazienza e gli urlò contro "Ma la fai finita! Mettiti tranquillo e piantala di darmi spintoni! Sei peggio di un bambino rompipalle! Ma non capisci proprio niente?!"

Si pentì immediatamente di quello che aveva detto, ma ormai quelle parole avevano colpito Ignazio come un pugno in faccia.

A Piero mancò il respiro a vedere gli occhi di Ignazio che lo fissavano tra lo shockato e il ferito.

"Igna... mi dispia..." provò a scusarsi mettendogli una mano sul braccio, ma Ignazio lo interruppe.

"No" sussurrò alzandosi. "E' colpa mia. Hai ragione. Sono uno stupido che non capisce niente."

"No... io, non volevo..."

"Lascia stare," disse Ignazio con un filo di voce mentre passava davanti a lui e a Gianluca e si dirigeva verso il fondo dell'aereo.

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Piero trovò Ignazio al bar dell'aereo che faceva rigirare un'aranciata ghiacciata nel bicchiere.

"Occhio che tutto quel ghiaccio non ti faccia venire mal di stomaco" disse sedendoglisi accanto.

Ignazio lo guardò per un attimo e poi tornò a fissare il suo bicchiere scrollando le spalle.

"Gna, mi dispiace" iniziò Piero esitante. "Non dovevo dire quello che ho detto."

"Sai cosa si dice delle parole dette nei momenti di rabbia?" gli chiese serio e Piero fece no con la testa. "Che sono le più sincere" lo fissò dritto negli occhi e all'altro mancò il respiro.

Gli occhi di Ignazio erano così trasparenti. Ci potevi leggere tutto quello che provava. Era sempre stato così. Adesso quegli occhi parlavano di delusione, solitudine e qualcosa che Piero non riusciva ad inquadrare.

Non capire Ignazio era inaccettabile per Piero. Una volta aveva fatto l'errore di non cercare di capirlo fino in fondo e aveva rischiato di perderlo per sempre.

"Ignazio, mi dispiace. E' stato un momento di rabbia ma non pensavo le cose che ho detto" Piero deglutì a vuoto. "Igna, sei una delle persone più intelligenti e coraggiose che io conosca e..."

"E?" chiese Ignazio strizzando leggermente gli occhi.

E ti amo da morire e vorrei prendermi cura di te, renderti felice e vivere con te per tutta la vita. Pensò Piero, ma disse, "E per favore facciamo pace. Non intendevo quello che ho detto. Non lo penso e non lo penserò mai. Okay?" e gli strinse la spalla.

Ignazio annuì serio per poi regalargli uno dei sorrisi più dolci che Piero avesse mai visto.

"Pace?"

"Pace" sospirò Ignazio. "Pensi davvero che io sia intelligente e coraggioso?"

"Certamente!"

"Grazie" lo guardò sornione. "Anche tu non sei male... solo un po' basso" rise.

Al sentire quella risata il cuore di Piero accelerò felice e non potè far altro che abbracciarlo stretto e sentì l'amico abbandonarsi tra le sue braccia come mai prima d'ora.

Perché?





Spazio autrici

Grazie per averci lette fino a qui. Speriamo di rivedervi nel prossimo capitolo.

Ci teniamo a ringraziare la nostra amica mary1798 per aver realizzato questo meraviglioso collage di foto che potete vedere all'inizio di questo primo capitolo!

To be continued... 

Benvenuti nel mondo parallelo dei Pignazio!

Serena e Alessandra.

Finalmente noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora