Capitolo 14

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"Allora ci vediamo ad agosto" Gianluca prende la sua valigia dal nastro trasportatore in aeroporto.

Sono appena arrivati a Roma, è stato un tour davvero impegnativo, ne hanno passate tante ma la cosa più bella ogni sera prima di chiudere gli occhi era sempre quella sensazione di felicità dopo aver cantato davanti a tutte quelle persone.

Per loro tre cantare è fondamentale, stringere le mani delle persone che sono lì per loro, per sentire l'emozione delle loro voci, vivono per questo.

Ma la cosa che amano in assoluto è fondere le loro tre voci, si sentono nel posto giusto quando sono sul palco uniti da questa grandissima passione.

Quando cantano insieme si crea un'armonia tale da avvolgere tutto il pubblico e quando cantano singolarmente gli altri due rimangono dietro le quinte ad ascoltare uno dei tre che si esibisce e sono così orgogliosi gli uni degli altri che in ogni intervista non fanno altro che ribadire quanto si vogliono bene e che si considerano tre fratelli.

"Purtroppo dobbiamo dividerci, ma ci sentiremo ogni giorno" dice Piero mentre si precipita ad abbracciare il suo amico

"Mi mancherai Gian"

"Anche tu Piè ma vedrai che il tempo passerà in fretta"

"Lo spero"

"Ehi Bosco un abbraccio me lo dai?"

Ignazio sorride e lascia la valigia per stringere forte il più piccolo dei tre

"Mi raccomando fatti sentire"

"Ma certo, lo sai che ho sempre il cellulare in mano! E voi due fate i bravi eh!" Piero e Ignazio lo guardano con le sopracciglia arricciate

"In che senso?"

"Niente niente" Gian gli fa l'occhiolino e dopo averli salutati di nuovo segue suo papà verso il taxi.

"Chissà che intendeva dire"

"Non me la racconta giusta" dice Ignazio pensieroso

"Bosco allora noi ci salutiamo qui"

"Già"

"Non fare quella faccia triste, lo sai che purtroppo dobbiamo prendere due aerei diversi, da Palermo non poteva venire nessuno a prendermi per portarmi a Naro" dice Piero allungando il dito indice e lasciando una carezza sul dorso della mano di Ignazio mentre le copre con il giubbotto.

Il più giovane alza gli occhi e li incastra con quelli del ragazzo che ama.

"Non ci possiamo nemmeno salutare"

"Lo abbiamo fatto prima di lasciare l'albergo"

"Però adesso non ci vedremo per almeno un mese e mezzo"

"Non dici sempre che sono insopportabile per troppo tempo?"

"Ma io scherzo" Ignazio assume un'espressione seria.

"Lo so gnegne, ma non ti devi preoccupare un modo per vederci lo troveremo, ok?" il bel marsalese stringe la mano del fidanzato e quasi ha gli occhi lucidi

"Mi mancherai"

"Anche tu, ma ti chiamerò così tante volte che dovrai implorarmi di smettere"

"Mai. Non lo farò mai"

"Ti amo" sussurra Piero, in modo tale che solo Ignazio possa sentirlo

"Anche io Pierù"

Dopo dieci minuti passati a parlare del più e del meno chiamano i loro voli e sono costretti a separarsi, con la promessa di sentirsi appena atterrati.

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