Sincero, Nyv
<Hai solo perso tempo, cerca di accettarlo>
me l'hanno detto spesso, da quando te ne sei andata lasciandomi qua tra i miei mille sbagli, e portandoti via la luce che mi avevi restituito tu.
È giusto così, la luce sei tu.
E se non ci sei sembra tutto più scuro, irriconoscibile, invivibile, pauroso.
Ma posso considerare tutto quello che siamo state, tempo perso?
Certo che no, anche se forse starei meglio, perché questo peso vuoto nel petto lo sento premere incessantemente.
Forse lo sentirei scomparire,
ma se lo lasciassi andare, lascerei andare anche te,
e non posso perché quel peso è tutto ciò che mi è rimasto.
Ha il sapore delle tue labbra, che non incontrano le mie ormai da mesi,
dei tuoi sorrisi, che non mi rivolgi da quel giorno di pieno inverno quando ti sei alzata e, dopo avermi voltato le spalle, non sei tornata più.
Non ti sei guardata indietro, e forse, sai, è meglio così.
Tutto questo mio dolore supera il limite di quello che provo e che ho provato per te, è una consapevolezza rassegnata, mista a speranza.
È deleterio perché continuò ad aspettarti, nel dubbio tengo sempre la porta aperta, la luce accesa, uno spazio nel cuore dedicato a te.
Anche se so che non torni.
Anche se mi avevi promesso il per sempre.
Anche se non hai mantenuto niente.
Anche se un noi non c'è più, e parlarne non me lo riporterà indietro.
Ho sempre preferito farmi male ricordandoti, piuttosto che tentare di eliminarti dalla mia testa, dal mio cuore.Non ti cerco.
Non ti scrivo per chiederti come stai.
Non ti chiamo per sentire la tua voce.
Non metto più le nostre canzoni in macchina.
Non spero di vederti tornare.
So che sarebbe inutile e mi farei solo male.
Ma mi vivi dentro.
Ancora.
Mi vivi dentro.
Ormai credo che sarà così per sempre.Mi guardo specchio e vedo solo un sorriso triste a cui è stata tolta l'unica motivazione che aveva per sorridere davvero,
non ti ho mai voluto dare tutto questo potere,
però al tempo stesso non te l'ho mai tolto.
Sono la contraddizione fatta persona, lo sai.
Apro la galleria per tornare indietro nel tempo,
ci siamo noi in hotel, sdraiate sul letto mentre facciamo facce buffe,
ho il video della tua lettera, te la ricordi?
ho la foto nell'ascensore,
pure quella in cui mi guardi mentre canto la lettera che ho scritto a me stessa.
Ti ricordi quel momento?
Me l'hai detto tu, perché "solo a te stessa non puoi mentire"
e sembravi non comprendere che non potevo mentire nemmeno a te,
come se, in qualche modo, tu fossi una parte di me.
Sorrido al pensiero,
solo ricordi, eppure sono tutto quello che ho di te,
quello che mi è rimasto di noi,
quello che mi hai lasciato mentre avevi fretta di correre dietro ad altre mille cose da fare.
Mi chiedo se mi pensi, in quelle giornate frenetiche e impegnative che non mi piacevano per niente,
o quando hai quei dieci minuti di pausa, giusto il tempo di chiamare qualcuno.
Mi chiedo se hai ancora il mio numero,
se il mio nome in rubrica è sempre lo stesso o se anche lui è cambiato, insieme a quello che eravamo e che non siamo.
Ti ho persa.
Lo so.
E tornare indietro e riprovarci non avrebbe senso.
Forse è così che doveva andare.Non ti cerco.
Non ti scrivo per chiederti come stai.
Non ti chiamo per sentire la tua voce.
Non metto più le nostre canzoni in macchina.
Però forse ci spero, sai, che un giorno torni da me.
Nel dubbio continuo a tenerti stretta nei miei ricordi,
non si può cancellare quello che siamo state,
amore, libertà, purezza, sincerità.Non ti cerco.
Non so come stai e non ti scrivo per saperlo.
Ma mi vivi dentro.
Ancora.
Mi vivi dentro.
Ormai credo che sarà così per sempre.
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Instantes que foram importantes
Hayran Kurguquesta è una raccolta di one shots beltrozzi, alcune basate su testi di canzoni, di cui troverete il titolo come nome del capitolo