Capitolo 7

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Oh, ma dai, seriamente, ora vedo pure i fantasmi?

Mamma mi ha chiesto se potevo venire al supermercato a prendere un paio di cose, ho accettato perché tenermi occupata mi fa pensare meno alla situazione in cui sono, per cui sono salita in macchina e sono venuta fino al supermercato, sono scesa, ho preso tutto ciò che mi ha chiesto, ho pagato e sono uscita per caricare la spesa in macchina e tornare a casa, dove di sicuro mi starà aspettando dopo essere tornata dal lavoro, ma quando mi sono girata ho visto a pochi metri da me una persona che credevo non avrei rivisto mai più, una persona che ormai credevo morta.

Dopo avermi fissata per un po', inizia a venire verso di me e io non so che fare, perché non riuscirei mai ad entrare in macchina e a chiudermi dentro prima che lui mi raggiunga, e il parcheggio è stranamente vuoto. Se mi mettessi ad urlare, comunque, creerei panico dove non c'è, per cui devo solo mantenere la calma. Non appena mi ha raggiunga, però, mi spinge contro l'auto facendomi spaventare, provo a spingerlo via per riuscire almeno a correre dentro al supermercato, ma mi tiene troppo stretta.

«Di chi cazzo sei incinta, Layton?» oh mio Dio...

Ho sempre creduto che il suo ex ragazzo, Manley, fosse fuori di testa... tralasciando il fatto che fosse un drogato e che avesse portato sulla brutta strada anche mia sorella, comunque aveva di suo qualcosa che non andava, poi è sparito, e ora esce fuori dal nulla scambiandomi per lei. Capisco che io e mia sorella ci somigliamo, e che sono passati anni da quando lui l'ha lasciata, ma non può seriamente credere che io sia lei, è da pazzi.

«Manley lasciami, sono...» provo a dirgli che sono Bristol e non Layton, ma non mi lascia nemmeno finire la frase.

«Dimmi chi cazzo ti ha messo incinta prima che...» qualcuno lo spinge via

Un ragazzo mai visto prima mi ha praticamente appena salvata, perché se non fosse intervenuto chissà che cosa mi avrebbe fatto quel pazzo, ma Manley prova a venire di nuovo verso di me, quindi lo sconosciuto è costretto a prenderlo a pugni finché l'ex di mia sorella, incapace di difendersi, non scappa via, sparendo dalla nostra visuale.

Ma è serio?

Pensavamo che fosse morto, invece è il solito cretino che fa come gli pare con chi gli pare.

«Stai bene? Vieni, andiamo a sederci un attimo.» appoggia la mano sulla mia schiena e mi accompagna alla panchina lì vicino su cui mi siedo subito.

Sarebbe potuta finire davvero male, perché non avrebbe creduto alle mie parole se gli avessi detto che sono Bristol, non la sua ex, e siccome conosco bene il personaggio, non ci avrebbe messo molto a mettermi le mani addosso, convinto che lo abbia tradito.

«Hai bisogno di bere? O di un dottore?» mi chiede stando in piedi davanti a me.

«No, non preoccuparti, grazie.»

Si siede accanto a me, e lo apprezzo, gli sorrido prima di abbassare lo sguardo: ha gli occhi chiari e i capelli castani. Se fosse di qui lo conoscerei, visto che si conoscono tutti, invece credo di non averlo mai visto prima d'ora.

«Vuoi che chiami qualcuno per te?» mi chiede, ma scuoto la testa, visto che chiamare i miei genitori è fuori discussione, e non ho nessun altro da poter contattare, anche se più tardi, quando mi sarò calmata, chiamerò mia sorella per dirle che quel pazzo è ancora più fuori di testa di quanto credessi: «Okay, all...»

«Bristol?» alzo lo sguardo vedendo Caleb venire verso di me e guardare male il tizio seduto accanto a me.

«Caleb!» sono felice di vederlo.

Dopo quello che è successo, o che non è successo, tra noi due sabato, oggi andare a scuola pensavo sarebbe stato difficile, e in effetti lo è stato: non mi ha rivolto la parola nemmeno una volta, non mi ha guardato nemmeno per sbaglio, ed è stato tutto il tempo a sbaciucchiarsi con Lily, il che non è una novità, e per quanto sia arrabbiata con lui visto che ha cercato di baciarmi e poi ha finto che io non esistessi, sono felice di vederlo adesso.

«Cosa fai? Va tutto bene?» mi chiede inginocchiandosi davanti a me e accarezzando la mia pancia, come se stesse salutando la bambina.

«Manley mi ha vista e pensava fossi Layton.» gli spiego.

«L'ha aggredita, se non fossi intervenuto io sarebbe finita peggio.» gli spiega lo sconosciuto.

«Ti ha messo le mani addosso?» mi chiede preoccupato e arrabbiato allo stesso tempo.

Scuoto la testa e lui appoggia la mano sulla mia testa, quindi l'altro si alza e mi sorride.

«Se stai bene allora vado... ci vediamo in giro.»

«Grazie.» gli dico prima che se ne vada.

Una volta che siamo rimasti soli, lui si siede accanto a me dove fino a poco fa c'era seduto quello sconosciuto e mi abbraccia praticamente subito lasciandomi di stucco. Non avrei mai detto che proprio lui si sarebbe potuto spaventare in questo modo per me, invece è successo, e lo apprezzo. Ricambio l'abbraccio e mi accoccolo a lui sentendo, per la prima volta in vita mia, che sia io che la nostra bambina ora siamo al sicuro, ed è una cosa rara da provare.

«Per un attimo quando ti ho vista ho pensato che fosse lui ad averti messa incinta.» mi dice allontanandosi da me, sembra tirare un respiro di sollievo: «Non è che la vuoi tenere tutta per te questa principessa?» mi chiede sorridente mentre accarezza la mia pancia.

«L'hai sentita?» gli chiedo in un sussurro, mentre trattengo le lacrime.

Sta scalciando, ed è assurdo che quando lui appoggia la mano sulla mia pancia o parla, la bambina di nuova più del solito, come se sapesse che si tratta del suo papà.

I suoi occhi si fanno lucidi come i miei e sorride, non leva la mano, continua a tenerla lì e a godersi questo momento, finché il suo cellulare non inizia a squillare e lui sembra tornare sul pianeta terra, per cui leva la mano e si allontana, rispondendo al telefono, su cui leggo il nome di Lily.

Perché non si ricorda nemmeno un frammento dei ricordi di noi due di quella sera?

È chiaro che debba raggiungerla, per cui, visto che ormai mi sono calmata, mi alzo e carico i due sacchetti della spesa in macchina, vado a mettere il carrello al suo posto e mi giro vedendo che è ancora al telefono. Gli passo accanto sentendo che dice alla sua ragazza che la ama anche lui, prima di attaccare, per cui vado verso la macchina e salgo, ma prima che riesca a richiudere lo sportello lui lo blocca e si piega a guardarmi.

«Le ho detto che devo stare con i miei... ti va se ci guardiamo un film e ordiniamo qualcosa da mangiare?» mi chiede speranzoso.

«Grazie, ma preferisco passare il mio tempo con qualcuno che non deve fingere di stare con i suoi genitori per stare con me.»

«Ora sei gelosa? Sei tu quella incinta di un altro, Bristol.» mi dice, volendo scaricare tutta la colpa su di me.

«Cosa vuoi dire con questo? Tu stai con Lily e le dici di amarla quando in realtà sappiamo entrambi che non è così.» Bristol...

«Cosa vuoi saperne tu di noi due?» mi chiede alterandosi.

«Di voi due niente, ma so qualcosa dell'amore... e stare insieme solo perché entrambi siete popolari, non è solo offensivo per voi due, ma anche per l'amore stesso.» mi fissa senza sapere che cosa dire e io ne approfitto per chiudere lo sportello e andarmene.

Ho fatto la cosa giusta, vero?

Nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora