«Quindi hai intenzione di dirglielo?» mi chiede Farrah.
All'inizio non volevo fidarmi troppo di lei, non perché c'era qualcosa che non mi convinceva in lei, anzi, ma perché, dopo il modo in cui era finita l'amicizia tra me e Lily, avevo paura di fidarmi di nuovo di qualcuno. Dopo tutto quello che sta accadendo nella mia vita, però, mi sono resa conto che non devo avere paura perché non tutte le persone sono come Lily, quindi ho deciso di confidarmi con Farrah perché avevo bisogno di farlo con qualcuno che non fosse mia madre o Gale. Le ho spiegato che porto in grembo la figlia di Caleb, che mia sorella è scappata con Manley, che non viveva in Georgia con il suo fidanzato perfetto, e ogni cosa mi venisse in mente. Sinceramente, ora che ne ho parlato con qualcuno, mi sento molto meglio e ora come ora non mi importa nemmeno che lei potrebbe raccontare a qualcuno le mie cose, perché mi sento così bene da non aver paura di questa possibilità, anzi, se tutto questo uscisse alla scoperta almeno non dovrei più tenere tutto per me...
Guardo Dylan che gioca per terra nella mia stanza e sorrido leggermente, perché lui è colui che riesce a farmi tornare il sorriso in pochi secondi, cosa che non è da tutti.
«Certo, ho intenzione di farlo prima che nasca la bambina, anche se non so come e quando.» le rispondo, parlando di Caleb e della gravidanza.
«Beh, spero per te che non faccia ancora lo stronzo.» mi dice buttandosi all'indietro sul mio letto.
Dopo quello che è successo ieri a scuola, io non gli ho lasciato il tempo di raggiungermi per parlarne e non ho risposto alle sue chiamate e ai suoi messaggi. Che vada a chiedere spiegazioni alla sua ragazza, io non ho bisogno che lui venga a parlarmi, perché ho capito che lui non ha capito proprio niente e che deve mettersi le idee in chiaro, a meno che il vero Caleb non sia quello che è con loro, in quel caso può anche andare a quel paese.
Quello che mi fa più arrabbiare è il fatto che quando ha saputo che Manley mi aveva spinta ha dato di matto come se volesse cercarlo e ammazzarlo, mentre quando l'ha fatto Lily, per ben due volte, non ha mosso un ciglio. Ma che cosa cambia? Assolutamente niente.
La porta viene aperta di colpo, sospiro quando lo vedo e mi giro a guardare Farrah, la quale sbuffa e non intende andarsene per lasciarci sola, la ringrazio per questo.
«Mi ha aperto tua madre.» mi dice prendendo poi in braccio Dylan e dandogli un bacio sulla guancia: «Ho preso i pannolini. Ti ho scritto chiedendoti se serviva altro, ma non hai risposto, quindi dopo ti lascio i soldi.»
«Perché non voleva parlarti, genio.» gli dice Farrah.
Ho sbagliato a non rispondere ai suoi messaggi riguardanti Dylan, lo capisco, ma ero proprio arrabbiata... lo sono ancora.
«NO NO NO!» esclama la ragazza alzandosi di colpo e guardandomi: «David è a casa mia, devo correre lì prima che dica chissà cosa ai miei.» dice prendendo il suo zaino e correndo via.
Qualcosa mi dice che Caleb ne sappia qualcosa...
Vedere Caleb e Dylan insieme è una delle cose più belle e dolci che abbia mai visto. Se mi emoziona questo, mi chiedo che effetto mi farà quando a loro si aggiungerà la bambina.
Mi abbasso per togliermi le scarpe, ma non riesco, il che mi fa scoppiare a ridere.
«Ridi di me?» mi chiede, quindi scuoto la testa.
«Non riesco a togliermi le scarpe. Aspetta, guarda Dylan mentre vado a chiamare mia madre.» gli dico, ma lui si avvicina a me e si inginocchia a terra slegando i lacci e togliendomele: «Grazie...» sussurro smettendo di ridere all'istante.
«Se ti faccio un massaggio ai piedi mi perdoni?» mi chiede.
«Caleb non devo perdonarti nulla, tu dovresti soltanto metterti le idee in chiaro perché non puoi venire qui, essere dolce e gentile, e poi fare il contrario a scuola. Tu chi sei? Quello che sei con noi o quello che sei a scuola?»
Prima o poi avrei dovuto chiederglielo, quindi non cambia niente farlo subito o aspettare chissà quale altro momento.
Sospira e si siede anche lui sul letto, prende le mie gambe e capisco che voglia davvero farmi dei massaggi, e io non voglio perdere quest'occasione, quindi mi giro appoggiato la schiena allo schienale del letto e appoggio i piedi sulle sue cosce.
«Lily ti ha spinta due volte, e non si farebbe problemi anche a farti altro. Se io ti difendessi, lei si incazzerebbe e invece di prendersela con me se la prenderebbe con te, e io non voglio che ti faccia niente. Se non si fosse fermata l'avrei fermata io.» mi spiega mentre inizia a massaggiare i miei piedi.
«Allora dovresti prepararla alla scoperta di Dylan.» gli dico.
«Che cosa c'è da scoprire? Io e te siamo amici e ti sto aiutando con tuo nipote.» questa cosa mi spezza il cuore.
Da una parte il fatto che mi abbia definita sua amica mi fa piacere, ma dall'altra... non lo so. Ha provato a baciarmi più volte, si comporta in modo strano, non come qualcuno si comporterebbe con una sua amica, ma a quanto pare ho frainteso tutto.
«Oh, che carino, sei lo zio dell'anno. Vero Dylan? Zio Caleb è il miglior zio del mondo.» dico al bambino, che continua a giocare senza ovviamente darmi ascolto.
«Sarò suo zio quando sposerò sua zia... e tu, sbaglio, o hai già un ragazzo?» mi chiede guardando il mio pancione.
«No, Caleb, io non ho nessuno... e a proposito di questo...»
«Non mi devi nessuna spiegazione. Domani puoi portarlo alla partita, per favore?» mi chiede alzandosi, come se non volesse sentire altro.
Ma che gli prende?
Stavo finalmente per dirglielo, nonostante la paura che potesse prenderla male, ma a quanto pare non vuole sentire altro.
«Sì, ma possiamo parlare di una cosa?» gli chiedo.
«Ne parliamo domani. Ciao piccolo.» si abbassa ad accarezzargli la testa e poi se ne va di corsa.
È serio?
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Nonostante tutto
RomanceBristol ha diciassette anni ed è innamorata da sempre del ragazzo più popolare della sua scuola, del quale è incinta. Più tempo passa, e più è indecisa se parlargli del fatto che, presto, diventerà padre... ma, inaspettatamente, si ritrovano entramb...