Capitolo 19

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Io e Farrah siamo sedute in mensa. Non so per quanto ancora potrò venire a scuola, più che altro perché i piedi si fanno spesso gonfi e la schiena mi fa male, ma continuerò finché ci riuscirò. Lei mi sta facendo vedere alcune foto dei colori di capelli che aveva in passato, li ha avuti davvero di molti colori, e la cosa bella è che, nonostante tutte le decolorazioni e le tinte che ha fatto, i suoi capelli non si sono rovinati. Ci voltiamo entrambe quando, accanto a noi, si siede qualcuno... non so nemmeno a che cosa pensare quando vedo che si tratta di Caleb e di David, e ora grazie a loro tutti ci stanno fissando.

Che stanno facendo?

Il tavolo dei popolari è quello in cui si sono sempre seduti, nessuno di loro si è mai seduto da qualche altra parte con qualcun altro, semmai il contrario: prima si sedevano con noi, poi sono diventati popolari e si sono aggiunti a quel tavolo, ma loro due... i ragazzi più fighi, belli e popolari della scuola, al tavolo con lo spaventapasseri incinta e con la ragazza nuova, nessuno ci avrebbe mai scommesso su.

«Mi piaci di più con i capelli fucsia, te li rifai così per me?» le chiede David vedendo la foto che mi stava mostrando.

«Era una conversazione privata, lo sapete?» chiede lei ai due.

Con lo sguardo di tutti addosso mi sento un po' a disagio... non è il motivo che tutti ci fissano, perché lo fanno da quando ho il pancione, ma è il perché lo fanno: Caleb sta ancora con Lily, a meno che non l'abbia lasciata tra ieri e oggi, ma è comunque strano e posso immaginare a che cosa stanno pensando tutti. E poi, ammettiamolo, io sono colei che è sempre andata dietro a lui, lui è colui che non mi ha mai calcolata... potrebbero stare pensando che mi stia prendendo in giro.

«Privata sui capelli?» le chiede David scuotendo la testa: «Bristol, tu che sei intelligente, senza offesa per voi due... hai capito qualcosa della lezione di storia?»

«Sì, ma capiresti anche tu se evitassi di dormire per tutta la lezione.» gli rispondo facendo ridere sia Farrah che Caleb.

«Okay, hai ragione, ma dopo scuola se passo da te cinque minuti mi puoi spiegare brevemente ciò che ha detto?»

Nessuno mi aveva mai chiesto delle ripetizioni, se così si possono chiamare, figuriamoci uno dei giocatori di football della scuola, soprattutto il migliore amico di Caleb, ma a quanto pare le cose stanno cambiando...

Caleb non ha ancora detto una parola, anche se, il fatto che ride e ascolta, mi fa capire che non ha la testa tra le nuvole ed è molto più tranquillo di quanto lo sia io.

«Possiamo fare domani? Oggi ho da fare...»

«Cosa?» ecco che, finalmente, Caleb dice qualcosa.

«Devo vedere Hunter, sta cercando casa qui e mi ha chiesto se...»

«Aspetta, mi sono perso. Chi è Hunter? E perché lo devi aiutare a cercare casa?» mi chiede sempre lui.

Non ho ben chiaro che cosa siamo... stiamo per diventare genitori insieme, sì, ci occupiamo di Dylan, ma a farmi queste domande non sembra il padre di mia figlia, ma... il mio ragazzo, e vorrei capire se lui e Lily hanno parlato, prima di accettare qualsiasi cosa voglia essere con me.

«Quel figo che tutti hanno visto da Paxy's. Voglio conoscerlo anche io, magari scopriamo se ha un fratello.» dice Farrah.

«A che ti serve saperlo?» le chiede David facendole roteare gli occhi.

«No, non puoi uscire con quello.» mi dice subito.

Come, scusa?

Hunter è gentile. Dopo aver cenato insieme, sabato sera, l'ho accompagnato a riprendere l'auto che aveva lasciato da Paxy's con cui poi ha raggiunto il motel fuori città in cui alloggia, e mi ha scritto la buonanotte, seppur ci fossimo appena visti. Ieri mattina mi ha scritto il buongiorno, chiedendomi come stessimo, e anche ieri sera la buonanotte. Mi ha spiegato che lui arriva da Washington, che si era trasferito a Helena solo per stare più vicino a Dylan, e non sapeva che Layton affidasse ad altri il bambino, perché glielo faceva vedere soltanto ogni weekend, poi, proprio le persone che badavano a lui, quelli che avevano chiesto soldi a mia sorella, sono andati da lui spiegandogli che cosa era successo, per questo è venuto subito qui. A quanto pare su qualcosa non ha mentito Layton, ma comunque non mi fiderò mai più di lei. Sta di fatto che tiene davvero al figlio e io non posso e non voglio allontanarli impedendogli di vedersi, e il fatto che voglia cercare casa qui così da stare più vicino a Dylan, significa che gli vuole davvero tanto bene, altrimenti non l'avrebbe fatto.

Guardo Caleb non capendo quale sia il problema, visto che sa che non farei mai niente con nessun altro, ma lui sembra avere solo le sue cavolo di idee e questa cosa mi fa arrabbiare terribilmente.

«Non guardarmi così, Bristol, porti in grembo mia figlia.» mi dice, come se ciò significasse che lui è libero di darmi ordini.

«Quindi prima mi stavi sempre intorno perché eri arrabbiato per il fatto che qualcun altro mi avesse avuta prima di te, mentre ora sei qui perché porto in grembo tua figlia?» gli chiedo, nonostante sappia che questa discussione possa mettere in imbarazzo i nostri due amici: «Lasciami in pace, tua figlia è al sicuro e sempre lo sarà.» mi alzo e me ne vado.

Sono ferita da ciò che ha detto ma soprattutto da lui, ho bisogno di stargli lontana solo per un po', perché se vuole starmi vicino solo perché ora la bambina ci "unisce", allora nessuno dei due ha capito niente.

Farrah mi ha seguita, e mi abbraccia non appena mi fermo.

Caleb dovrebbe solo capire che con tutto quello che sta accadendo, ho soltanto bisogno di un po' di pace, e lui così non mi aiuta. Dovrebbe aiutarmi, invece che darmi ordini solo perché "porto in grembo sua figlia", che poi forse non ha ancora capito che è nostra figlia, non solo sua...

Nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora