L'ascensore si apre davanti a noi, mi sembra di essere tornata a quando, più di sei anni fa, sono venuta qui con Hunter e ho visto per la prima volta questo magnifico attico, con la differenza che oggi con noi c'è Caleb.
Dopo l'arresto di Hunter io e i bambini abbiamo vissuto per un po' qui, forse un annetto, e per quanto mi piaceva vivere in una grande città, mi sentivo troppo sola stando in una città in cui non conoscevo nessuno, per cui sono tornata in Montana dove abbiamo vissuto forse per meno di un mese dai miei genitori, poi quando ho trovato un lavoro siamo andati a vivere da soli e me la sono sempre cavata da sola. Comunque abbiamo continuato a venire qui ogni anno perché è la città in cui è nata Sophia, entrambi adorano stare qui anche perché hanno stretto amicizia con i bambini del piano di sopra, infatti quando veniamo e io poi vado a trovare Hunter, loro vanno di sopra a giocare con i bambini. Visto che io e Hunter siamo anche stati sinceri riguardo al fatto che non ci amassimo e rimanessimo soltanto amici, mi ha detto di portare qui chiunque volessi, perché era anche casa mia. È strano essere in casa sua con Caleb, ma non avevamo un altro posto in cui andare.
«Vi siete fatti i soldi vedo.» sussurra Caleb appoggiando la giacca del completo sul divano e andando di fronte alla vetrata da cui si ha la vista su tutta la città.
«Questo è l'unico appartamento che non hanno controllato dopo il suo arresto... perché lo ha intestato a me non appena ho compiuto diciotto anni, ma per me rimane comunque casa sua.» gli spiego.
Non sapevo nemmeno che lo avesse messo a mio nome, probabilmente me ne aveva anche parlato, ma con i bambini non davo molta importanza a ciò che mi succedeva intorno, forse è anche per questo che non mi sono resa conto che si stava mettendo nei guai.
«Vieni, ti faccio vedere la casa, così ti puoi fare una doccia. Ci sono anche dei vestiti più comodi di Hunter che puoi indossare, io metto a lavare i tuoi e poi se non si asciugano entro quando devi vedere la tua famiglia usi uno dei suoi.» gli dice andando verso le scale e iniziando a salirle.
I bambini corrono per la casa rincorrendosi, sembrano ancora più felici da quando Caleb ha detto loro che è il padre, e io non potrei essere più felice per loro e orgogliosa di lui.
Entro in quella che una volta era la stanza mia e di Hunter, ma che da sei anni a questa parte è soltanto mia per un paio di volte l'anno, e apro l'armadio tirando fuori dei boxer che non ha nemmeno mai usato visto che hanno ancora l'etichetta, dei pantaloni della tuta e una maglietta.
«Dormivi qui con lui?» mi chiede appoggiandosi allo stipite della porta con le braccia conserte.
«All'inizio sì, poi quando è nata Sophia lei si svegliava spesso quindi lui ha iniziato a dormire sul divano.» gli rispondo.
«Non ci voglio dormire in un letto in cui ti sei fatta scopare da lui.» lo guardo sorpresa da quello che ha appena detto.
È serio?
Sembrava andare tutto bene, ora tiene il muso solo perché siamo nella stessa casa in cui per qualche mese ho vissuto con Hunter... ma dovrebbe rendersi conto che non abbiamo più diciassette anni.
«Grazie per la tua finezza, ma nessuno mi ha scopata su quel letto. Il bagno è qui dentro.» gli indico la porta e faccio per andarmene, ma lui, essendo sullo stipite della porta, non mi lascia passare.
«Nella tua vita sei stata soltanto con me?» mi chiede.
Sembra assurdo... ma la prima volta che sono stata a letto con qualcuno era durante quella festa ed era con lui, abbiamo concepito Sophia e dopo la sua nascita sono successe così tante cose che anche se fossi uscita con qualcuno non ci sarei andata a letto, non conoscendolo abbastanza. E poi, vabbè, sono stata di nuovo con lui ieri sera.
«Sai, dovresti stare con i bambini così da recuperare il tempo perso.» gli dico riuscendo a superarlo e andando in corridoio.
«Bristol... cosa pensi che sarebbe successo se io fossi rimasto con voi?» mi chiede, per cui mi blocco e mi giro a guardarlo.
A volte mi sorprende con le sue domande.
Me lo sono chiesta anche io, non immagina nemmeno quante volte, ma non credo di essere mai riuscita a darmi una vera risposta, anche perché nessuno può saperlo... rimarrà un punto di domanda per sempre.
«Credo che... qualunque cosa fosse successa, comunque saresti stato un bravo padre, avresti fatto di tutto per non fare mancare nulla ai nostri figli, e... se fossimo rimasti insieme o ci fossimo lasciati, avrei continuato ad amarti incondizionatamente come ho fatto sin dalla terza elementare e come sto facendo anche oggi, perché non sono mai riuscita ad odiarti veramente per aver deciso di pensare al tuo futuro.» gli dico facendolo avvicinare a me, prende il mio viso tra le mani e mi sorride.
«Sono stato un coglione, ma non me ne andrò mai più. Te lo giuro sulla mia stessa vita.»
«Lo spero... perché ora come ora temo che tu ci stia prendendo in giro... non sarebbe nemmeno la prima volta.» gli dico.
«Ti amo.» mi dice, avvicinandosi a me e baciandomi non con foga, ma... esprimendo davvero tutto l'amore che prova per me.
In questo momento sento che non manca davvero niente alla mia famiglia, perché ci sono io, c'è Dylan, c'è Sophia, e finalmente c'è anche lui.
Sentiamo delle risate, ci allontaniamo e guardiamo i due bambini che, dal fondo del corridoio, ci guardano felici e ridono. Sono felici di vederci insieme, è chiaro, e io sono felice oltre che di essere finalmente con lui, anche di vedere loro felici grazie a noi.
«Wow, a quanto pare non ho smesso di avere pubblico a mio favore.» dice Caleb facendomi scoppiare a ridere.
«Venite, andiamo a salutare i vostri amici di sopra mentre papà fa la doccia.» dico loro, che corrono verso di noi superandoci per andare giù: «Fai con calma, e non scappare, per favore.»
«Solo insieme a voi.» mi rassicura.
Mi giro e inizio a scendere le scale raggiungendo i bambini che hanno fretta di rivedere i loro amichetti.
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Nonostante tutto
RomanceBristol ha diciassette anni ed è innamorata da sempre del ragazzo più popolare della sua scuola, del quale è incinta. Più tempo passa, e più è indecisa se parlargli del fatto che, presto, diventerà padre... ma, inaspettatamente, si ritrovano entramb...