Capitolo 21

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«Emily?» chiedo a Caleb mentre sfoglio il libro dei nomi.

Sta sistemando la stanza della bimba. Non ero mai riuscita a farlo, forse perché sapevo che un giorno l'avrebbe fatto lui, e infatti è quello che sta facendo. Io e i miei genitori mesi fa, quando abbiamo scoperto che era una femmina, l'abbiamo imbiancata di rosa, ma era ancora vuota... ora Caleb sta montando la culla e tutto il resto, mentre io sono seduta sulla poltrona perché mi sento molto stanca, ho i piedi gonfi e mi fa male la schiena... mamma dice sia normale.

«Davvero hai messo Emily tra i nomi che vorresti dare a nostra figlia?» mi chiede facendomi ridere.

«Ei, è un bel nome. Posso continuare?» gli chiedo, lui mi fa segno di continuare mentre continua comunque a concentrarsi su ciò che sta montando.

Mesi fa, sempre dopo aver scoperto che era una bambina, ho preso un foglio e ho iniziato a scriverci tutti i nomi più belli che mi venivano in mente. Ogni volta che me ne veniva in mente uno, che lo leggevo o che lo sentivo da qualche parte, lo aggiungevo alla lista, e ora la sto leggendo a Caleb.

Dylan sta facendo il riposino pomeridiano nella stanza accanto, e Caleb, beh... si è praticamente trasferito qui, dorme in camera con me, ma ancora non so esattamente che cosa siamo.

«Ci sarebbero i nomi delle nostre madri, ma su questi non sono sicura.»

«Non darò a mia figlia il nome di mia madre, quindi cancellalo.» mi dice, faccio una riga sul suo nome e sospiro.

«Perché non mi dici direttamente quali nomi piacciono a te?» gli chiedo, visto che ce ne potrebbe essere qualcuno che ho già scritto sulla lista.

«Quando avremo un maschio lo chiameremo Caleb, sappilo, quindi potremmo chiamarla come te, come tua madre o... a me piace Sophia.» mi dice.

«Quando avremo un maschio?» gli chiedo sorpresa.

Non mi è nemmeno chiaro se stiamo insieme, e lui pensa già che avremo un altro figlio insieme. Viviamo con i miei genitori, abbiamo soltanto diciassette anni, e oltre ad avere presto una figlia insieme, c'è anche Dylan che abbiamo deciso di crescere insieme, perché anche se c'è Hunter, lui non sta facendo molto...

«Bristol la nostra non è una storia come quella che hanno gli altri... siamo già genitori, viviamo insieme... è giusto pensare al futuro insieme, e non penso sia giusto dire che quando avrò un figlio con chiunque altro lo chiamerò Caleb, perché in questo momento se penso al mio futuro ci vedo te, Dylan e la bambina.» mi dice facendomi sorridere.

In effetti sarebbe stato strano se avesse parlato di un figlio maschio solo suo o suo e di qualcun'altra.

«Sophia era già nella mia lista, quindi direi che dobbiamo scegliere tra Sophia e Celia.» forse riusciremo a farcela prima del parto.

«Potremmo chiamarla Sophia Celia Phillips, no?» mi propone.

Mi piace molto, ma la cosa più bella è il fatto che lo stia scegliendo insieme a lui, perché sin dal primo momento ho sempre pensato che non avrebbe accettato questa cosa, che non ci sarebbe mai stato, invece l'ha capito e l'ha accettato subito, e per questo sono fiera di lui.

Ieri sera, durante la cena, abbiamo parlato di Hunter e di quello che era successo con Manley e Layton... finalmente Caleb ha capito che non deve preoccuparsi di Hunter, visto che è solo il padre biologico di Dylan e sta cercando di aiutarci, anche se ieri sera, una volta che ci siamo messi a letto, ho faticato a prendere sonno visto che continuava a rimbombarmi nella testa ciò che mi ha detto Hunter prima di andare via, ma almeno i miei genitori hanno iniziato a guardare con occhi diversi Caleb, e per questo sono felice: si sta prendendo le sue responsabilità, non mi ha lasciata sola, quindi sono anche loro fieri di lui.

«Mi piace.» gli rispondo sorridente mentre accarezzo la mia pancia.

«Possiamo parlare di una cosa?» mi chiede in modo serio, smettendo per un attimo di fare ciò che stava facendo, annuisco, chiedendomi che cosa stia per dire: «Ci ho riflettuto tanto, e tra le spese di Dylan, della bambina, il fatto che i miei mi abbiano sbattuto fuori... potrei cercare un lavoro e dedicarmi solo alla famiglia.»

«No, Caleb, aspetta... è una decisione che spetta a te, ma tu sei quello che ha più possibilità di entrare in un buon college. A breve io lascerò la scuola per stare con lei, ma... ricordi quello che mi hai detto quella sera a quella festa?» gli chiedo, lui mi guarda senza dire niente: «Se vuoi andartene da questa cittadina come hai sempre voluto, allora dovresti continuare ad andare a scuola. Altrimenti dove ti prenderebbero a lavorare?»

«Dove troveremo i soldi che ci servono, allora?» mi chiede.

«Non lo so, io... non lo so. Quando avrò partorito e starò meglio potrei chiedere a Gale se posso lavorare da Paxy's, e potrei anche fare da babysitter.»

«Con quel poco che prenderai cosa ci faremo?»

Sospiro e mi appoggio con la nuca alla poltrona guardando il soffitto. Dal punto di vista economico non siamo messi tanto bene perché i miei genitori ci aiutano lasciandoci vivere da loro e tenendo Dylan mentre noi siamo a scuola, ma non gli chiederei mai dei soldi... i bambini sono un problema nostro.

Ha detto di aver lasciato Lily, mi aspetto qualche ritorsione da parte sua, ma sono più preoccupata per mia sorella.

Si rimette a lavorare mentre io lo guardo, chiedendomi a che cosa stia pensando, visto che non dice niente.

«Quindi?» gli chiedo.

«Mi trovo un lavoro dopo scuola o serale .» sussurra.

«Hunter ha detto che aiuterà pagando ciò che serve a Dylan, e l'anno prossimo lo iscriveremo all'asilo.»

«Hunter non ha fatto un cazzo da quando si è fatto vivo, cosa ti fa credere che sia un genitori migliore di tua sorella?» mi chiede alterandosi leggermente.

Anche se ha capito che è qui per Dylan e non per me, comunque è chiaro che non si stiano simpatici a vicenda.

«Lui c'è e non l'ha abbandonato, credo che questo sia già un passo avanti.» gli rispondo alzandomi a fatica: «Vado a fare la doccia.»

«Non mi aspetti per farla insieme?» mi chiede sorridente facendomi arrossire.

«No.» gli rispondo anche io sorridente, andando fuori dalla stanza.

Quindi siamo una coppia?

Nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora