Capitolo 13

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Asciugo le lacrime che continuano a scendere mentre mamma si siede accanto a me e mi abbraccia.

Quello che sta accadendo nella mia vita è assurdo... avevo dei pieni per me, gli stessi che mamma e papà avevano sia per me che per mia sorella, ma li abbiamo delusi.

Dopo essere tornati Caleb ci ha salutati perché doveva tornare a casa, avrei preferito che restasse, ma, d'altronde, non potrò fare affidamento sempre su di lui, visto che non viviamo insieme e non stiamo insieme. Ho fatto il bagnetto a Dylan, ho aiutato mamma a preparare la cena, sono stata con lui e poco fa l'ho messo a letto.

«Tesoro oggi io e papà siamo stati troppo duri con te, ci dispiace.» mi dice mentre mi stringe a sé.

«No, mamma, voi avevate ragione... sono io a dovervi chiedere scusa.» le dico.

«Tu sei una brava ragazza, Bristol, e il fatto che tu abbia deciso di non abbandonare Dylan come ha fatto sua madre, significa che noi dobbiamo essere solo che fieri di te.»

Se solo Layton mi avesse dato la possibilità di scegliere da sola, invece che abbandonare entrambi in quel parco, probabilmente avrei comunque deciso di tenerlo con me perché è della famiglia e non sarei mai riuscita a starmene tranquilla a casa non sapendo dove e con chi lui fosse, e soprattutto come stesse.

Ho sbagliato ad andare a letto con Caleb, ho sbagliato a non parlargli subito della gravidanza, sto sbagliando a passare con lui del tempo e a fargli credere che ci sia un altro, perché quando lo scoprirà darà di matto e avrà ragione, ma non è semplice per me andare da un ragazzo fidanzato a dirgli che sta per diventare padre, anche perché sono sicura al mille per cento che non si ricorda niente di quella sera e rischierei di rovinare tutto, visto che sarebbe semplice pensare che mi stia inventando tutto, e ascoltare le altre persone quando gli diranno che è una bugia e che sto cercando solo di avvicinarmi a lui dicendo una bugia così grande...

«Caleb ha detto che domani dopo la scuola cercheremo una babysitter, puoi tenerlo solo per domani?» le chiedo alzandomi per guardarla.

«Non preoccupatevi, è inutile buttare via soldi per una babysitter... lo terrò io, la mattina. Lo porterò con me da Paxy's e potrai venire a prenderlo dopo la scuola... vedremo di iscriverlo all'asilo, l'anno prossimo.»

Fino a qualche anno fa ha lavorato come commessa in un negozio d'alta moda, poi, con il fatto che Paxy è invecchiata, ha deciso di andare a lavorare da loro per aiutare Gale e la sua famiglia.

Potremmo iscriverlo già ora all'asilo, ma con il fatto che non siamo i genitori, è impossibile riuscirci. L'anno prossimo vedremo come fare, anche perché bisogna vedere che intenzioni ha Layton, che è molto imprevedibile, come ha già dimostrato.

Sicuramente, con l'aiuto dei miei genitori, per me e Caleb sarà molto più semplice. Non sono ancora convinta che sia giusto che lui si prenda le responsabilità insieme a me, ma insiste così tanto, e vedrò come si comporterà d'ora in avanti. Dovrei anche trovare il momento giusto per parlargli della gravidanza, perché, più tempo passa, e più il giorno del parto si avvicina.

«Grazie, vi sarò eternamente grata.» le dico.

«Tua sorella dovrebbe esserci eternamente grata, ora voglio solo sperare che lei e quel pazzoide non si mettano nei guai...» la abbraccio io, questa volta, vedendo che ne ha bisogno: «Siamo stati troppo duri, anche con Caleb. Visto che vuole aiutarti con Dylan, dovresti parlargli della bambina, almeno potrete anche decidere il nome insieme, e potrebbe aiutarti a sistemare la sua cameretta.» mi dice.

Credo che, vedendo Caleb che mi difendeva e che si è preso la responsabilità di Dylan, abbiano iniziato a guardarlo con occhi diversi, il che è meraviglioso, perché fa parte della famiglia, anche se non ne ha idea...

«Sto solo aspettando il momento giusto.» sussurro.

«Se hai bisogno di aiutato, sai bene che puoi contare su di me e su papà.» mi dice, dandomi poi un bacio sulla fronte e alzandosi: «Adesso riposa, tesoro, fai sogni d'oro.»

«Buonanotte mamma.» le dico mentre va verso la porta.

«Buonanotte amore.» mi dice papà dal corridoio.

«Buonanotte!» esclamo, prima che mamma socchiuda la porta.

Mi sdraio a letto e prendo il cellulare, sorpresa di trovare un messaggio da parte di Caleb. Nonostante abbia il suo numero da una vita, non mi era mai servito, non sapevo che anche lui avesse il mio.

Dorme? È stato gentile a scrivermi per chiedermi se Dylan stesse dormendo, non me l'aspettavo.

Sì, ha giocato un po', gli ho dato un po' di latte e si è addormentato subito. Gli rispondo.

Anche se quando scoprirà tutto si arrabbierà con me, spero che non volti le spalle alla bambina e a Dylan, perché sono solo dei bambini e non c'entrano nulla con i problemi dei grandi.

Dylan è un bravo bambino, non è uno che continua a fare i capricci e che si addormenta con fatica, anzi. Spero che anche la bambina sia così, ma finché sarà così piccola, ho i miei dubbi...

Hai parlato con i tuoi? Mi chiede subito.

Si sono scusati con entrambi e mamma ha detto che non dobbiamo preoccuparci di trovare una babysitter perché lo terrà lei mentre noi siamo a scuola.

Noi? Me lo immagino mentre ride...

Pensavo che fosse giusto dire "noi", anche se sarebbe più giusto dire "io", siccome lui, comunque, non baderà a Dylan visto che vive con me e che ha la sua vita fuori di qui, infatti mi chiedo come sarà domani il mio ritorno a scuola... ho paura di vederlo con Lily e stare male, perché lo so che, nonostante abbia provato a baciarmi e abbia deciso di prendersi cura insieme a me di un bambino, non cambierà vita... continuerà ad essere il Caleb Phillips che è sempre stato. Non mi aspetto che le cose vadano diversamente nemmeno quando saprà che sta per diventare padre, d'altronde siamo ragazzi...

Nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora