CAPITOLO 16: IL MIO RAGAZZO

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Vivien guardava fuori dal finestrino dell'autobus di quel sabato pomeriggio di fine aprile.

Cosa ci faceva lì?

Si sentiva stranamente fuori posto.

I ragazzi della New Team in tuta e le due manager Patty e Susie chiacchieravano allegramente tra loro.

L'autobus della Nankatsu si stava recando allo stadio di Osaka per portare la squadra di calcio a disputare la semifinale del campionato scolastico contro la Norfolk.

Benji, accanto a lei, fissava nel vuoto pensieroso.

Era sempre molto silenzioso prima di una partita e non partecipava agli scherzi e alle goliardiche risate dei compagni di squadra.

Preferiva stare fermo, seduto e concentrato.

Lo guardò: voleva molto bene a quello stupido portiere.

Ormai stavano insieme da quasi due mesi e quando lui, pochi giorni prima, le aveva chiesto di venire ad assistere alla partita lei non aveva saputo dire di no.

Si sarebbe annoiata a morte, questo era certo.

Ma il SGGK era il suo ragazzo e voleva averla al suo fianco in un momento tanto importante.

Gli appoggiò la testa su una spalla. Lui si voltò e le sorrise, passandole un braccio attorno alle spalle.

Continuava a non aprire bocca, ma per Vivien quel semplice gesto fu più che eloquente.

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Una volta giunti nel piazzale dell'impianto sportivo di Osaka, Benji diede a Vivien qualche indicazione: -Quella è l'entrata per il pubblico. Sali la scalinata e ti ritroverai sugli spalti.-

Lei fece un broncio infantile: - Non mi va proprio di stare sola per tutta la partita! Se almeno ci fossero Patty e Susie con me sarebbe molto più divertente... Non mi passerà più!-

Le due ragazze, in quanto managers ufficiali della New Team, avrebbero infatti seguito l'incontro sedute in panchina a fianco dell'allenatore.

Price rise divertito, abbracciandola: - Dai Viv! Non fare i capricci! La partita dura solo novanta minuti!-

-Troppi, per i miei gusti.- replicò lei risentita.

Lui le sollevò il viso e le sussurrò: - Ti prometto che ad incontro finito sarò tutto per te. Cosa ne dici di dormire a casa mia stasera? Tanto domani è domenica...-

Quella richiesta rasserenò un po' la ragazza: - Se me lo chiedi così, come posso rifiutare?- disse con una punta di malizia.

Benji la baciò con trasporto, stringendola con forza.

-BENJI!!!! TI MUOVI?! DOBBIAMO ANDARE NEGLI SPOGLIATOI!!!- urlò Paul Diamond.

-ARRIVO!- rispose il portiere. Poi con dolcezza, rivolgendosi alla fidanzata: - Devo andare. A dopo Splendore. Tifa per me!-

-No guarda... quasi quasi tifo per la Norfolk!- rispose lei sarcasticamente.

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Perfetto.

Sola.

E all'inizio della partita mancava ancora un bel po'.

Non aveva voglia di entrare già nello stadio: già era un posto che lei giudicava triste... figuriamoci come sarebbe stato deprimente vederlo mezzo vuoto.

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