-Ti sei persa gli "Obéi-Obéi".- Disse Chicco a Vivien addentando il croissant alla crema.
-Che cosa è che mi sono persa?- chiese la ragazza piuttosto allibita zuccherando il suo cappuccio.
L'amico la fissò leggermente disgustato:- Ehi, Japs... non credi che tre bustine siano un po' troppe per un unico cappuccino?-
-Mi piacciono le cose dolci.- rispose lei.
-Allora assaggia me.- propose lui avvicinando il viso a quello di Viv.
Lei, pulendogli con un dito un po' di zucchero a velo dal naso, replicò beffarda: - Sognatelo, bello!-. Bevve un sorso di cappuccino e poi continuò: - Comunque non hai riposto alla mia domanda. Cosa cavolo sono gli "Obéi-Obéi"?-
Chicco si strinse nelle spalle: -E' il nomignolo della tradizionale fiera di S. Ambrogio. Bisogna andarci almeno una volta nella vita... anche se adesso è praticamente invasa da bancarelle di stronzate cinesi.-.
Il ragazzo si rese poi conto di quello che aveva detto e, pensando di aver fatto una gaffe clamorosa, si affrettò a scusarsi: - Perdonami... ho parlato senza riflettere.-
Vivien rise:- Tranquillo! Battutina razzista di cattivo gusto a parte, ti ricordo che io sono giapponese, non cinese!-
-Beh... è quasi la stessa cosa...- replicò il ragazzo perplesso.
- Sì certo... più o meno come siete la stessa cosa tu e un finlandese.- specificò Vivien.
Lui ridacchiò dandole ragione e poi disse ammiccante: - Comunque, ti sei almeno divertita col tuo ragazzo? Hai recuperato un po' di tempo perso?-
Lei gli rivolse un sorriso smagliante, proclamando: -Decisamente sì... Diciamo che ho fatto del mio meglio per non fargli sentire la mia mancanza fino al nostro prossimo incontro.-
Provando una punta di invidia per il portiere giapponese che nemmeno conosceva, Chicco si alzò dal tavolo, dicendo: - Andiamo a scuola, che altrimenti facciamo tardi e io, alle prime due ore, ho la versione di latino. Vado a pagare: oggi offro io!-
Vivien lo osservò dirigersi verso la cassa: le piaceva quel ragazzo.
Era molto carino, simpatico e scavezzacollo al punto giusto.
Niente di paragonabile a Benji, ma Chicco aveva un non so che di "esotico" che la stuzzicava parecchio.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
-Come è andata la versione?- chiese Vivien all'amico durante l'intervallo.
-Bene... credo. Sono piuttosto bravo in latino!- ammise lui accendendosi una sigaretta.
Li, rubandogli l'accendino di mano per fare lo stesso, propose: - Allora potresti darmi una mano dandomi ripetizioni. Io non studiavo latino in Giappone e faccio piuttosto fatica a recuperare da sola il programma di due anni. Tu sei in quinta: dovresti saperlo a menadito!.
-A menadito proprio no...- confessò lui: -... Ma per quelle quattro cazzate che si fanno in seconda credo di potercela fare ad aiutarti.-
-Io non definirei propriamente il "De Bello Gallico" come "quattro cazzate".- protestò la ragazza.
-Se lo paragoni a Seneca o Cicerone sì...- ribatté lui: -Comunque se vuoi oggi pomeriggio ci troviamo a studiare.-
-Buona idea.- approvò Vivien.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Benji recuperò il pallone che si era appena insaccato in rete alle sue spalle, sbuffando.
STAI LEGGENDO
Reality
Fanfiction...Dreams are my reality... Chi non ricorda almeno il ritornello della famosa canzone "Reality" di Richard Sanderson che fu colonna sonora del film del 1980 "Il tempo delle Mele"? Bene, la citazione è voluta perché è proprio di questo che parla ques...