CAPITOLO 27: UN FIUME IN PIENA

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Un mese dopo...

Vivien preparava i bagagli.

Finalmente il momento era arrivato: l'indomani sarebbe partita per passare un intera settimana con Benji.

Aveva atteso quella vacanza per più di trenta giorni.

Non vedeva l'ora di rivederlo, baciarlo, fare ancora l'amore con lui.

Le era mancato terribilmente. Lo sentiva telefonicamente ogni giorno, ma non era la stessa cosa.

Tornare in Giappone per le vacanze di Capodanno senza di lui era stato devastante. Ovviamente aveva ritrovato la sua famiglia e i suoi amici. Ma l'assenza del suo portiere era stata accusata da tutti.

Anche Holly era rimasto molto male nel non vederlo rimpatriare. Tuttavia aveva accettato, senza battere ciglio, la spiegazione dell'allenamento intensivo propinato dall'allenatore della giovanile dell'Amburgo. ...Come se fosse la cosa più naturale del mondo...

Solo a lei sembrava totalmente assurdo che Benji rinunciasse agli amici, alla fidanzata e a Casa per degli stupidi allenamenti?

Va bene essere un po' invasati... ma in quel caso alla ragazza sembrava che l'atteggiamento di amici e fidanzato rasentasse l'ossessione.

Solo Tom aveva espresso qualche dubbio in merito, ma l'aveva fatto solo con lei, in confidenza.

Il suo Tommy era l'unico ragazzo della sua cerchia che sembrava dimostrare un minimo di sensibilità verso qualcosa che non fosse il calcio.

Sarebbe davvero stato un partner ideale... per qualcuno che ovviamente non poteva essere lei. Ridacchiò tra sé. Possibile che l'uomo migliore che conoscesse dovesse inesorabilmente essere l'unico che non l'avrebbe mai degnata di uno sguardo?

Buffo.

Tristemente ironico.

Tra l'altro aveva appreso con immenso piacere che il suo migliore amico stava per trasferirsi in Francia insieme al padre.

Meraviglioso! Anche Tommy sarebbe venuto in Europa... almeno avrebbero potuto comunicare senza l'impedimento della differenza di fuso orario.

Inoltre le aveva promesso che, prima di stabilirsi definitivamente a Parigi, avrebbe fatto tappa a Milano per due o tre giorni.

Non vedeva l'ora!

Finendo di sistemare gli ultimi vestiti in valigia si ricordò improvvisamente che stava dimenticando la cosa più importante.

Si diresse verso la scrivania e prese il diario. Fece scorrere le pagine finché non trovò la vecchia foto sgualcita di Benji. La osservò: era più giovane, ma era sempre lui che la osservava pensieroso sotto al cappellino rosso. Diede il solito bacio fugace a quel viso e infilò la fotografia nella tasca interna della valigia.

Voltandosi si accorse di aver urtato accidentalmente il diario e averlo fatto cadere a terra: tutto il contenuto era sparso sul pavimento.

Sbuffando si chinò a raccoglierlo. Riponendo immagini e disegni fra le pagine improvvisamente si trovò tra le dita un ritaglio di giornale. Per un momento non osò guardarlo, infine si arrese.

Il bel volto di Mark Lenders la fissava da quella carta rosata. Non era una fotografia di gran qualità, come tutte quelle tipiche dei quotidiani. Tuttavia all'immagine stampata si sovrapponeva il ricordo indelebile di quel viso osservato dal vero.

Gli occhi neri e intensi che per un secondo avevano incrociato i suoi, la mandibola forte, la pelle abbronzata...

Chiuse le palpebre perdendosi nel ricordo di lui, indugiando sulle braccia muscolose e su quegli addominali che aveva scorto di sfuggita quando il ragazzo si era sollevato la maglietta. Poi quelle mani, grandi... apparentemente così forti.

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