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Avevo preso una decisione: volevo vendetta.

Non m'interessavano le conseguenze o il prezzo da pagare, ero stata privata di qualcosa troppo importante per poter lasciar perdere.
Dopo che Loki lasciò la torre, decisi di raggiungere mio padre che stava leggendo un libro in camera sua. "Papà." lo chiamai, venne fuori quasi spontaneo.

Bucky sorrise e chiuse gli occhi. "Il modo in cui lo dici, è così familiare." confessò con occhi lucidi. "Sei riuscita a ricordare qualcosa?" domandò poi.

Mi avvicinai a lui e mi sedetti sul suo letto. "Sì..." mormorai. "Ricordo tutto, come se fosse stato ieri." gli presi la mano. "Ci hanno rinchiusi in quelle celle, ti tenevano in pugno utilizzandomi come ostaggio mentre tu eri costretto a fare ciò che volevano. Dopo che te ne sei andato, hanno deciso di usare me, il loro ultimo supersoldato rimasto." spiegai con voce tremante. "Ci hanno separati."

Lui rimase in silenzio per qualche attimo per poi chiudere il libro. "Mi dispiace." sospirò per poi abbracciarmi. "Ma sono felice di averti ritrovata, non lascerò che ti succeda niente." disse passando una mano tra i miei capelli lunghi.

Corrugai la fronte, non capivo come facesse ad essere così calmo in una situazione del genere. "Io... non dovremmo vendicarci?" chiesi, al suono di queste parole lui si staccò bruscamente, come se l'avessi scottato. "Hanno rovinato la nostra vita." gli ricordai.

"È vero." annuì in accordo. "Ma la vendetta non serve a niente. Io avrei un altro piano in mente." mi sorrise poggiando una mano sulla mia spalla. "Tu e il tuo vecchio in una casa appena fuori città, ricominciare una vita. Cosa ne pensi?"

Fissai i suoi occhi intensamente, sembrava serio, non era intenzionato a fare niente al riguardo. Ricominciare da capo? Certo, mi sarebbe piaciuto, ma avevamo già perso quasi 70 anni se non di più. Sentivo il sangue ribollirmi nelle sangue al solo pensiero del sorriso compiaciuto di Amanda ogni qual volta venissi usata come un burattino. "Certo, sarei felice di stare con te." mi alzai dal letto. "Ma non riuscirei ad andare avanti sapendo che l'HYDRA è lì, magari stanno facendo la stessa cosa a qualche altra ragazzina." serrai la mascella.

Bucky mi guardò tristemente. "Sei troppo giovane per capire, ma il modo migliore per costruire una vita è lasciarsi il passato alle spalle." tentò di convincermi. "Ti aiuterò io, anche Steve e i tuoi amici-"

"No!" urlai fuori di me. "Se non fossi stata congelata per anni avrei già vissuto la mia vita! Invece non so niente dell'età moderna e sono incapace di qualsiasi cosa." scoppiai a piangere. "Non puoi chiedermi di rimanere qui a guardare la situazione senza fare niente." scossi la testa con vigore.

"Renata..." provò a prendermi la mano, ma mi scostai. "Perché non ti prendi del tempo per pensarci? Dormici su, vedrai che domani ti sentirai meglio." mi consigliò.

"Sì." singhiozzai. "Buonanotte." mormorai per poi uscire dalla stanza. Attraversai il corridoio velocemente, avevo i nervi a fior di pelle, non potevo lasciar perdere la cosa.

Tornai in camera mia e mi sedetti sul mio letto. Cosa potevo fare? Non avevo modo di uscire da sola, non sapevo dove fosse il quartier generale dell'HYDRA e, cosa più importante, non avevo un piano funzionante per poter vendicarmi.

Che disastro.

**

Bucky non riusciva a calmarsi dopo aver avuto quella conversazione con sua figlia, non aveva mai visto quella ragazzina così arrabbiata e determinata.

Vendetta.

Era qualcosa che lui conosceva molto bene, i primi mesi dopo la sua fuga era l'unica cosa che aveva in mente. E ci aveva provato, aveva ucciso più soldati dell'HYDRA di quanti ne volesse ammettere.

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