21

1K 60 27
                                    

Erano state le 30 ore più faticose della mia vita, chi avrebbe mai immaginato che ci avrei impiegato così tanto tempo? La macchina si era fermata solo due volte per fare rifornimento, per il resto ha continuato a guidare fino alla base.

Dopo essere uscita da New York mi ero cambiata e avevo indossato l'uniforme dell'HYDRA che avevo trovato nel borsone, a quanto pare la donna che avevo ucciso si chiamava Denisa Loris e aveva lavorato come agente per svariati anni.

Per fortuna i miei capelli erano di un colore abbastanza scuro, li legai velocemente e usai gli occhiali da sole per evitare di essere riconosciuta.

E il cadavere? Inizialmente non sapevo esattamente cosa fare, sicuramente non volevo fare tutta la strada con un corpo inanimato vicino a me. Alla prima stazione di servizio, trascinai la donna in un bagno e la chiusi dentro. Anche se l'avessero trovata, cos'avrebbero potuto fare? Io non ero registrata da nessuna parte, Renata Barnes era scomparsa nel 1945 e nessuno si sarebbe messo contro l'HYDRA.

Avevo frugato nella macchina e avevo trovato diverse armi, dalle pistole a delle vere e proprie granate. Avevo cercato di prenderne il più possibile e nascondere il tutto nella tuta. Chiunque sarebbe rimasto sorpreso nel sapere quanta roba riuscissi a nascondere addosso.

Impiegai ore nel pensare ad un piano, ma la verità era che non avevo la più pallida idea di cosa fare. Sapevo di dover arrivare ai piani superiori dove Amanda si divertiva a fare da capo pensando di essere superiore a tutti.

Per il resto decisi di riposare, non potevo permettermi sbagli.

Una volta arrivata alla base, mi misi in posizione pronta a ciò che mi aspettava, ero sicura che Amanda non sarebbe venuta ad incontrare l'agente, avrebbe aspettato nel suo ufficio che qualcuno la portasse da lei. Una volta scesa dall'auto, un uomo mi venne incontro.

"Denisa!" questo mi sorrise per poi abbracciarmi. "Mi hai fatto preoccupare, quando mi hanno detto che eri ferita ho pensato al peggio, invece sei in piedi." mi diede una pacca sulla spalla.

Forzai un sorriso. "Già." mormorai per poi schiarirmi la gola. "Devo andare a parlare con Amanda." dissi poi cercando di accorciare il più possibile quella conversazione.

L'uomo corrugò le sopracciglia. "La signora Wilson è ad una riunione." rispose confuso. "Prima dobbiamo andare da Richard per il rapporto della missione."

Quindi non era Amanda che scriveva i rapporti, me lo sarei dovuta aspettare. Deglutii cercando di riflettere sul cosa fare. "Hai ragione." annuii. "Andiamo." avrei cercato un altro modo per raggiungerla.

"Wow, come sei seria oggi." scherzò lui facendomi segno di seguirlo. "Se non ti conoscessi, direi che ti è successo qualcosa."

"Sono solo stanca." finsi un mal di testa, speravo davvero di riuscire ad ingannarlo, sembrava davvero un bravo ragazzo e non avevo voglia di fargli del male per niente. "Stavo pensando..." iniziai poi. "Cosa ne sai del caso di RB303?"

Lui sospirò per poi alzare le spalle. "Qua nessuno sembra mai sapere niente." commentò con un sorriso. "Se non sbaglio è la figlia del Soldato d'inverno, quell'uomo era un grande, portava a termine tutte le nostre missioni in breve tempo e senza lasciare tracce."

Serrai la mascella. "Non ti sembra sbagliata come cosa?" sbottai prima che riuscissi a fermarmi.

Il ragazzo chiamò l'ascensore. "Da quando ti interessa? Abbiamo fatto di peggio e non ce ne siamo mai curati." spiegò.

Una volta arrivato, entrammo nell'ascensore. Osservai i vari piani, conoscevo bene quel posto, così mi avvicinai e cliccai il bottone per il 13° piano. L'uomo ridacchiò. "Mi sa che hai preso un colpo alla testa, dobbiamo andare al piano -5." si allungò per cercare di cliccare il pulsante, ma afferrai il suo polso e lo bloccai. "Denisa?" scossi la testa.

AmnesiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora