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"Da quanto tempo vanno avanti così?" chiese Tony una volta entrato nel salotto, Natasha sorrise facendogli spazio sul divano mentre Clint continuava a cambiare canale sulla televisione nella speranza di trovare qualcosa di interessante.

"Da un'ora ormai." rispose la Vedova Nera alzando le spalle, entrambi girarono lo sguardo verso Renata e Bucky che stavano continuando a parlare e ricordare i vecchi tempi. "Sono così carini, continuano a emozionarsi ogni volta che condividono una memoria."

Tony alzò gli occhi al cielo. "Fantastico, è come sentire Capitan Ghiacciolo parlare dei suoi tempi tutto da capo." sbuffò per poi guardare Clint. "A quest'ora non va in onda quella serie sui vampiri che tanto ti piace?"

"Cazzo è vero!" esclamò questo cambiando canali più velocemente.

Thor dall'altra parte della stanza scoppiò a ridere continuando a leggere il suo nuovo fumetto. "Ah, che sciocchi i midgardiani." commentò per poi girare pagina ricevendo occhiatacce dai suoi colleghi, lui notandoli forzò un sorriso. "Ovviamente non parlavo di voi." disse cercando di scusarsi, infine sospirò ritornando al suo giornalino.

"E ora?" chiese Natasha rivolta a Bucky e Renata che si fermarono a guardarla confusi. "Che farete? Avete le vostre memorie e vi siete ritrovati. Quale sarà il vostro prossimo passo?" domandò interessata.

Bucky si grattò la barba con fare incerto. "Non so, immagino che ci tocchi inserirci nella società moderna." alzò le spalle.

Renata corrugò le sopracciglia. "E come? Per lo stato Americano io non esisto da almeno 70 anni, tu sei un agente dell'HYDRA estremamente pericoloso." spiegò come fosse la cosa più normale al mondo. I due rimasero a pensarci per qualche attimo, servivano delle idee che potessero aiutarli.

"Che succede?" nella stanza entrò Steve accompagnato da Peter, l'uomo aveva aiutato il ragazzo con una ricerca sulla seconda guerra mondiale. "Perché sembrate così imbronciati?"

Clint singhiozzò leggermente. "Elena ha appena lasciato Stefan per Damon... di nuovo!" esclamò, ma nessuno sembrò dargli ascolto.

Bucky sospirò. "Steve, come hai fatto ad integrarti nella società?" chiese all'amico che andò a sedersi vicino a Thor ancora occupato a leggere. Peter raggiunse Renata e l'abbracciò silenziosamente per salutarla.

"Non l'ho mai fatto." rispose il biondo sincero. "Quando mi hanno ritrovato nel ghiaccio hanno sparso la voce, altrimenti nessuno saprebbe di me." spiegò brevemente. "Perché? Stavi pensando di iniziare una vita normale?" Bucky annuì e lui sorrise, sapeva che era qualcosa che il suo amico aveva sempre voluto. Durante la guerra parlava spesso di come avrebbe comprato una casa nuova per la sua famiglia per poi ritirarsi dall'esercito. "Avete già la casa?"

Tony si alzò in piedi. "In realtà." iniziò raggiungendo il suo mini bar per poi versarsi un bicchiere di bourbon. "Avrei trovato ed acquistato una casa qui vicino, giusto all'inizio di Brooklyn, volevo più tardi, ma ormai siamo già qui."

Bucky lo guardò come se avesse appena detto la barzelletta meno divertente di sempre. "Davvero?"

Tony prese un sorso dal suo bicchiere. "Beh sì, se non la volete posso rivenderla raddoppiando il prezzo." alzò le spalle. "Fate voi."

Renata sorrise per poi stringere la mano a Peter. "Vuol dire che possiamo trasferirci subito?" chiese emozionata.

"No!" esclamò il ragazzo attirando l'attenzione di tutti, poi tossicchiò leggermente per smorzare l'imbarazzo. "Non volete rimanere con noi ancora per un po'?" domandò dolcemente.

Natasha annuì. "Sono d'accordo, bisogna festeggiare prima che ve ne andiate." annunciò per poi puntare il dito contro Tony. "Sai cosa vuol dire?"

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