PORN ACTORS {LarryStylnson}

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'Andrà tutto bene, sta tranquillo. Andrà tutto dannatamente bene' continua a ripetersi come fosse un mantra di vita mentre si sporge verso il campanello posizionato all'esterno del maestoso cancello che precede la villa del signor Styles.

Il suo tocco è talmente leggero che per un momento pensa addirittura di non aver realmente suonato. Ma se invece lo avesse fatto? Non può certo fare la figura del ragazzo fin troppo insistente che continua a suonare affinché qualcuno si precipiti ad aprire!

Decide semplicemente di essere paziente e fortunatamente poco dopo una voce proviene dal citofono sopra al campanello.

"Chi è?"
La voce di una donna. A giudicare dall'inclinazione e dalla tonalità potrebbe giurare che sia abbastanza anziana.

"Salve, sono Louis Tomlinson. Sono qui per incontrare Harry Styles"
Cerca di mostrarsi il meno agitato possibile anche se in realtà sembra quasi che il suo cuore sia pronto a fuoriuscirgli dal petto da un momento all'altro.

"Salve signore Tomlinson. Le apro subito il cancello. Segua la stradina e si diriga all'ingresso" dice la donna e si trovava ad annuire come uno stupido dato che nessuno può realmente  vederlo.

'Le parole Louis, usa le cazzo di parole!' Gli ricorda la vocina nella sua testa e si ritrova a maledirmi mentalmente. "Certo, arrivo subito"

Non appena conclude la frase il cancello viene aperto e decide ben presto di dirigersi lungo il corridoio di cemento sovrastato ai lati da un maestoso e imponente giardino. Dannazione, quell'uomo fa praticamente il suo stesso lavoro e può permettersi tutto quello!

Una volta giunto verso l'entrata non passa troppo prima che una donna di età inoltrata apra la porta invitandolo poi ad entrare. Deve assolutamente appartenere a lei la voce sentita al citofono. Ne è più che sicuro e ne ottiene definitivamente la conferma quando inizia a parlare.

"Signor Tomlinson si accomodi nel soggiorno. Il signor Styles sarà a breve da lei"
La donna lo conduce verso un divano di pelle bianca del tutto immacolato. Quasi ha paura ad accomodarsi sopra solo per il rischio di sporcarlo.

"Le porto qualcosa da bere?"

"No grazie, sono apposto così"
La donna annuisce prima di lasciarlo da solo dirigendosi invece verso un'altra stanza della casa.

Approfitta di quel lasso di tempo per ammirare l'ambiente circostante. I pavimenti sono di marmo così come delle imponenti colonne che si ergono ai lati della stanza. Una serie di divani identici circondano un tavolo rotondo dall'aspetto abbastanza antico e pregiato che però viene conservati in ottime condizioni. Diverse cristalliere sono posizionate a ridosso delle pareti. Contengono tutte medaglie e piccoli trofei, oltre che attestati di merito di cui sicuramente può vantarsi Harry.

I suoi pensieri vengono ben presto interrotti da quest'ultimo che rende presto fin troppo chiara la sua presenza e mettendo subito sull'attenti Louis, il quale non perde un solo secondo a mettersi in piedi in segno di rispetto.

"Ciao Louis" il tono caldo e seducente della sua voce roca lo portano subito ad irrigidirsi. È dinanzi all'uomo che tanto ammira. È dinanzi al suo idolo in casa sua!

"Salve signor Styles" sussurra leggermente esterrefatto dal momento mentre il riccio si avvicina al divano accomodandosi al di sopra.

Rimane fermo nello stesso punto guardando l'uomo che a sua volta sembra starlo esaminando attentamente.

"Spogliati"

Cosa?
"Cosa?"

"Sei qui per questo giusto?" Chiede senza mezzi termini e misure. Louis deglutisce a vuoto prima di annuire con fin troppa esitazione.

"Q-qui?"
Sta sbagliando tutto! Si é appena ripromesso di mostrarsi tranquillo e sicuro di se e sta invece facendo la figura del cretino. Potrebbe davvero andare peggio di così?

"È un problema per te?"

"Certo che no!" Risponde con fin troppa enfasi per poi mordersi la lingua. Decide di non peggiorare ulteriormente la situazione iniziando invece a denudarsi, indumento dopo indumento fino a rimanere solo in boxer. Non gli ha comunque specificato se svestirsi completamente o il contrario.

"Neanche quelli ti serviranno Louis"
Harry indica i suoi boxer e senza neanche rendersene conto ha già afferrato i lembi dell'elastico dell'intimo per poi sfilarselo di dosso proprio come gli è stato chiesto.

Harry lo guarda per secondi che sembrano interminabili. Quegli occhi verdi sembrano bruciare sul suo corpo mentre si sente quasi come se fosse sotto esame. Se in qualunque altra situazione avrebbe pensato di passare qualunque test con il massimo dei voti, in questo momento si sente insicuro e vulnerabile. Ha sempre amato il suo corpo formoso e dai tratti leggermente femminili. Perché adesso comincia a non esserne più così sicuro?

"Quindi?" Azzarda a chiedere e finalmente riesce nuovamente ad incastrare i suoi occhi in quelli dell'uomo diventati leggermente più scuri.

Harry si alza dal divano per poi dargli le spalle ed allontanarsi leggermente da lui.

"Mi dispiace, non sono interessato"
Quelle parole sono come un secchio di acqua gelida che gli viene lanciata addosso. Non può averlo detto sul serio. Tutto questo non può essere vero!

Si affretta a raggiungere il riccio prima che possa uscire dal soggiorno per poi strattonarlo con poca delicatezza da un polso portandolo a girarsi nuovamente nella sua direzione. Che vadano a farsi fottere le buone maniere e tutti i suoi buoni propositi.

Si avvicina all'uomo per poi circondargli il collo con le braccia mentre la sua bocca si impossessa famelica di quella del maggiore. Si stringe a lui senza pudore e preme la lingua sul suo labbro inferiore fino a quando non riesce ad ottenere l'accesso a quella bocca che per troppo tempo ha desiderato. Le loro lingue entrano in contatto mentre i loro sapori si mescolano. Sorride quando avverte il gusto di caramelle mou nella bocca di Harry. Quel contatto dura molto più a lungo di quanto si aspettasse ed è lui il primo a cedere allontanandosi dall'uomo alla ricerca di aria. Il suo respiro è affannato mentre ricerca nuovamente lo sguardo del maggiore.

"Scopami Harry. Deciderai cosa fare solo dopo avermi provato. Sei tu ad avermelo detto giusto?"
Cerca di mostrarsi tranquillo anche se qualcosa nell'inclinazione della sua voce gli fa capire di aver fallito miseramente.

Un sorriso compiaciuto compare però sul volto dell'uomo prima che le sue mani arpionino i fianchi del minore e poi vadano a palpare il suo sedere.

"Credo che dovremmo andare in camera allora"