‣ Capitolo 56

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"Avrei anche potuto accontentarmi,ma è così che si diventa infelici

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"Avrei anche potuto accontentarmi,
ma è così che si diventa infelici."

Capitolo 56

Quest'ultima settimana è stata terribile.

Non mi sembra vero che sia tutto finito, non mi sembra vero di aver perso Jason, non mi sembra vero che quel noi in cui tanto credevo non esista più, e mai tornerà.
Alzarmi dal letto al mattino è un'impresa ora, come se non avessi nessuna motivazione valida per farlo, e so che non è così, so che ho i miei amici e Hayden, ma non è semplice e mi sento così tremendamente vuota che fa paura.
Mi manca l'aria ad ogni respiro, sento un costante dolore al centro del petto che non accenna ad andar via, non sono tornata al college dopo quel che è successo con Jason, i miei amici sanno dell'accaduto e sono venuti a trovarmi un paio di volte, poi però ho chiesto loro di concedermi del tempo, di lasciarmi sola, così mi hanno accontentata.

Hayden non fa che assicurarsi che io non stia troppo male, si prende cura di me e mi costringe a mangiare anche quando non ho neppure la forza necessaria per scendere giù dal letto.
Ogni sera viene a farmi compagnia, inserisce un vinile nel giradischi e si sdraia nel letto di fianco a me, mi lascia posare la testa sul suo petto e mi accarezza i capelli finché tra le lacrime non mi addormento.

Oggi è l'ottavo giorno che trascorro così e sono stanca.
Ho pensato a tutto quel che è successo, e mi disgusta la sola idea che Jason abbia preferito mettere fine a tutto anziché affrontare eventuali problemi, mi fa schifo il modo in cui lo ha fatto e ancor di più, mi fa schifo pensare che tutto quello che provavo non era ricambiato, che lui possa aver finto per tutto il tempo, che io non sia stata altro che un passatempo, un gioco, uno sfogo, un aiuto quando ne aveva bisogno.
Certo, fa male pensare a tutto questo, fa malissimo, ma potrebbe essere la verità, potrebbe davvero essere così, potrei davvero essermi illusa per tutto questo tempo.

Ho sperato ogni mattina e sognato ogni sera che Jason tornasse, che mi chiedesse scusa e mi dicesse di essersi reso conto di aver sbagliato, ho sperato che venisse qui da me e mi dicesse di amarmi, di non poter stare senza me, ma non lo ha fatto.
Non ho più sentito mezza parola da lui, non l'ho più visto, e comincio a realizzare che stavolta è finita per davvero, che stavolta quel noi non tornerà.

Provo a distrarmi, a pensare ad altro, ma la mia mente torna sempre lì, torna sempre a lui.
Ripenso a tutti i bei momenti trascorsi assieme, ripenso anche a quelli brutti, ripenso a quanto siamo stati essenziali l'uno per l'altra nei momenti bui, e non riesco a capacitarmi di come tutto sia crollato, diventato polvere in un istante.

Mi alzo dal letto e sospiro sonoramente passandomi una mano sul viso, mi sento così debole.
Apro la porta ed esco dalla mia stanza scendendo poi lentamente giù per le scale, una volta raggiunto il soggiorno faccio silenzio quando sento mio cugino intento a parlare al telefono.
Quando mi vede entrare nella stanza solleva lo sguardo e un'espressione sorpresa si fa spazio sul suo viso, velocemente gli faccio cenno di fare con calma, quindi mi dirigo in cucina.

Cerco il necessario per preparare del tè e tiro fuori due tazze dalla credenza, pensando di prepararne un po' anche per Hayden

-hey- volto appena la testa sentendo la sua voce rompere il silenzio nella stanza e i suoi passi avvicinarsi

-hey..- mormoro almeno tentando di accennare un sorriso

-come stai?- domanda avvolgendo un braccio attorno alle mie spalle, le sue labbra lasciano un dolce bacio sulla mia tempia

-non lo so- ammetto
-tu come stai?- chiedo poi

-bene- dice solo

-chi era al telefono?- domando incuriosita, Hayden sospira appena e si accomoda su una sedia, io mi siedo di fianco a lui in attesa che il tè sia pronto

-ricordi gli amici di cui ti parlai?- chiede scrutandomi

-quelli che ti hanno proposto di trasferirti? Di andar via da Owensboro per ricominciare da zero?- domando corrugando leggermente la fronte, il riccio annuisce

-esatto- afferma
-era uno di loro, tra una settimana saranno liberi dal lavoro, quindi disponibili ad aiutarmi con il trasloco, allora.. uh, ho deciso di accettare la loro proposta e trasferirmi la prossima settimana- alle sue parole resto immobile per qualche istante, con la mente che corre a mille all'ora

-oh..- mugolo colpita

-lo so, è un po' improvviso, ma..- scuoto leggermente la testa interrompendolo

-no, no, mi avevi avvertita e poi non mi devi alcuna giustificazione- affermo facendo spallucce, mi alzo dalla sedia e in silenzio verso il tè ormai pronto nelle due tazze, tornando poi al tavolo e porgendone una ad Hayden
-sono felice che tu abbia trovato il modo per ricominciare- confessò accennando un sorriso, lui ricambia appena

-grazie- dice
-e uh.. non fraintendermi, ma data la situazione mi sembra giusto chiederti ancora se hai intenzione di restare o di seguirmi..- aggiunge analizzandomi, io mi mordo nervosamente le labbra e sospiro osservando la mia tazza di tè

-è una scelta importante- affermo
-che in un modo o nell'altro comunque cambierà la mia vita- aggiungo facendo spallucce

-lo so, è per questo che penso tu abbia bisogno di tempo, insomma, quel che voglio dire è che non devi darmi una risposta adesso, puoi farmelo sapere anche un minuto prima della partenza, non c'è alcuna fretta- spiega premuroso, io chiudo leggermente gli occhi cercando di riflettere, e infondo traslocare non sarebbe una novità per me, ho passato tutta la vita a saltare di città in città senza un posto fisso, farlo un'altra volta non sarebbe poi così traumatico.
Certo, avrei i miei amici a miglia di distanza ma potrei venire a trovarli spesso, e almeno non sarei costretta ad incontrare Jason, non lo vedrei più e magari riuscirei anche a superarlo, ad andare avanti.

-Tutto bene?- domanda mio cugino posando una mano sulla mia, i miei occhi incontrano i suoi e annuisco appena

-verrò con te- affermo tutto d'un fiato, Hayden sgrana gli occhi

-ne sei sicura? Aurora, non agire d'istinto, pensaci bene- si raccomanda

-no, io uh.. ci ho pensato, e credo che mi farà bene cambiare aria, ricominciare, e poi staremo insieme, non dovrò preoccuparmi di vivere lontana da te- spiego, un sorriso accennato appare sulle sue labbra, si alza dalla sedia e mi si avvicina attirandomi in un abbraccio

-d'accordo piccolina- sussurra al mio orecchio
-sono orgoglioso di te, sai? Di come stai reagendo, di come affronti i problemi, sei forte- sorrido nell'abbraccio alle sue parole e lo sciolgo incontrando i suoi occhi
-ti voglio bene.-

Spazio autrice

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