‣ Capitolo 21

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“Era bello stare insieme e bastava

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Era bello stare insieme e bastava.”


- Charles Bukowski

Capitolo 21

Trascorrere la mattinata con Jason ieri è stato bellissimo.
Mi sono sentita così tranquilla, come se le mie preoccupazioni non esistessero più, come se ogni problema non contasse più nulla.
Vorrei potermi sentire così ogni singolo giorno della mia vita.

Jason ha dovuto riaccompagnarmi in college, così che Hayden potesse trovarmi lì quando sarebbe venuto a prendermi, e in quel breve lasso di tempo, ovviamente, Leslie e Tommy mi hanno tartassata di domande, ed io come promesso, ho raccontato loro del bacio.

Questa mattina mi sono svegliata con il sorriso, appena ho aperto gli occhi ho subito notato i raggi del sole filtrare dalla finestra, il peso che per giorni mi sono portata sul petto era svanito, le mille voci nella mia mente si erano calmate, quasi ammutolite.
E non ci riesco neppure ora, non riesco a smettere di sorridere, ho quest'espressione da ebete stampata in faccia che sembra essere indelebile.
È come se avessi fatto un iniezione di forza, positività, allegria.

-È successo qualcosa- sollevo lo sguardo incontrando quello di Hayden, lui sorride appena ed io mi mordo nervosamente il labbro inferiore
-sì, è successo qualcosa!- esclama entusiasta di aver indovinato, io spontaneamente sorrido e lui riporta l'attenzione sulla strada
-ti ha baciata- sgrano immediatamente gli occhi alla sua ipotesi e sento il viso andare a fuoco

-i-io..come..come fai a saperlo?- farfuglio confusa

-basta guardarti- ridacchia mio cugino
-insomma, non ti ho mai vista così sorridente da quando ti conosco- ammette

-uh..touché- mi arrendo, lui scuote leggermente la testa e mi rivolge un sorriso

-sono felice per te, sul serio, ti meriti di star bene- ammette facendo centro nel mio cuore, io mi avvicino a lui posando dolcemente la testa sulla sua spalla

-grazie H, è quel che meriti anche tu- dico, lui posa le labbra sulla mia fronte e l'auto si ferma, quindi ci salutiamo e mentre Hayden va via io varco il cancello d'ingresso e mi dirigo verso la solita panchina per raggiungere Leslie e Tommy.

In lontananza li scorgo e sorrido salutandoli con la mano, loro si scambiano un'occhiata e sorridono a loro volta

-qualcuno qui è su di giri- ridacchia Leslie facendomi l'occhiolino, io mi mordo le labbra incapace di nascondere un sorriso

-sotto mille treni per JD- aggiunge Tommy prendendomi in giro, io colpisco giocosamente la sua spalla

-molto divertente- lo canzono tirando fuori la lingua indispettita
-andiamo in biblioteca? Ieri non ho studiato nulla e ho bisogno di rivedere gli appunti- propongo, loro annuiscono e si alzano subito dalla panchina

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