‣ Capitolo 3

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"Mi capisca

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"Mi capisca. Io non sono come un mondo comune. Io ho la mia pazzia, io vivo in un'altra dimensione e non ho tempo per le cose che non hanno anima."

- Charles Bukowski

Capitolo 3

Frequentare il college è fantastico.
Ad essere sincera la cosa sbalorditiva è l'essere riuscita a fare amicizia il primo giorno, cosa che non immaginavo neppure lontanamente.
Forse non dovrei fare considerazioni affrettate, insomma, sono solo all'inizio della seconda settimana, ho ancora l'intero anno davanti, ma sono così sollevata di aver trovato un ambiente in cui mi sento finalmente a mio agio.

Probabilmente è la presenza di Leslie a rendere tutto migliore, abbiamo passato questa prima settimana letteralmente incollate l'una all'altra, abbiamo parlato molto, ci siamo conosciute meglio e abbiamo scoperto che nonostante le nostre vite siano sostanzialmente opposte, il nostro carattere è esattamente lo stesso, il nostro modo di porci alla vita è identico.
Ho sempre pensato che se avessi trovato una persona caratterialmente simile a me l'avrei odiata, perché diciamocelo, sono fin troppo complessa e sopportarmi non dev'essere affatto facile, ma con Leslie mi trovo così bene che ci basta davvero poco a capirci, sono grata di averla conosciuta.

Anche oggi, come del resto i giorni precedenti, Hayden è stato obbligato ad accompagnarmi al college

-dovrai fare da taxi per parecchio tempo a causa mia- ridacchio osservandolo

-non è un problema- sorride rivolgendomi uno sguardo
-ora so che c'è qualcuno in grado di comprendere le mie sofferenze- spiega riferendosi a sua madre
-quindi il tuo arrivo non è un fatto negativo- aggiunge lasciandosi sfuggire una risatina

-hai mai pensato di scappare?- domando curiosa, ma divertita allo stesso tempo

-più o meno ogni giorno della mia vita- ride lui mantenendo la sua attenzione sulla strada davanti a noi
-ma è pur sempre mia madre, non l'abbandonerei a sé stessa, nessuno lo farebbe- aggiunge facendo spallucce, io annuisco comprensiva

-già, probabilmente è così..- mormoro, la sua auto si ferma davanti all'ingresso esterno del college, dove ogni giorno io e Leslie ci incontriamo
-ora vado, buona giornata a lavoro, a stasera!- lo saluto scendendo dall'auto

-grazie, buona giornata anche te- sorride, quindi dopo aver chiuso la portiera dell'auto lo lascio andar via.

Mi dirigo verso l'ingresso e cerco Leslie con lo sguardo, ma i miei occhi cadono sullo stesso gruppo di ragazzi che ho notato il mio primo giorno qui al college.
Sono riuniti attorno ad una panchina a parlare, la maggior parte di loro intenta anche a fumare e non posso fare a meno di essere catturata nuovamente da quel ragazzo, JD, di cui neppure conosco il vero nome.
Osservo il modo in cui si porta la sigaretta alle labbra, inalando per poi lasciar uscire il fumo, risponde a qualcosa che un suo amico gli ha detto, ma quando quest'ultimo dedica la sua attenzione al biondo al suo fianco, lo sguardo di JD si sposta momentaneamente sull'asfalto ai suoi piedi, ma lentamente volta la testa sollevandola e i suoi occhi scuri finiscono su di me

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