‣ Capitolo 49

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“Non c'è vuoto più grande di quando qualcuno entra nella tua vita, te la scombussola e poi se ne va

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“Non c'è vuoto più grande di quando qualcuno entra nella tua vita, te la scombussola e poi se ne va.”

- Charles Bukowski

Capitolo 49

Vorrei poter dire che sto cominciando a rassegnarmi, ad abituarmi alla sua assenza, ma non è affatto così.

Sono trascorse due settimane, e anziché stare meglio e pensarci di meno, mi sento morire ogni giorno di più, ci penso costantemente.
La cosa peggiore è che ho come il presentimento che Jason non tornerà questa volta, e anche se so che se tornasse probabilmente farei fatica a perdonarlo, vorrei comunque rivederlo qui.

Ma non sarò io a cercare lui, non questa volta.

-Come pensi sia andato l'esame?- domanda Tommy mentre percorriamo la scalinata che porta al cortile, io faccio spallucce

-non bene- confesso
-non ero molto concentrata- aggiungo
-voi invece?- chiedo alternando lo sguardo tra lui e Leslie

-penso sia andato discretamente- ammette la mia migliore amica

-già, anch'io penso di non aver fatto completamente pena- spiega Tommy

-ottimo- accenno un sorriso
-non avevo dubbi che sarebbe andato bene- aggiungo contenta che i loro sforzi siano stati ripagati, certo non sappiamo ancora i risultati, ma di sicuro sarà così

-ti va di unirti a noi per pranzo?- domanda Tommy cambiando argomento

-oh uhm..mi piacerebbe, ma Hayden sarà qui a momenti- spiego, i due annuiscono comprensivi
-sarà per un'altra volta, anzi, dovrei proprio cominciare ad andare- ammetto

-d'accordo- Leslie annuisce incerta, ben consapevole dell'uragano che sta distruggendo ogni cosa dentro me
-ma se hai bisogno di noi, per qualunque cosa, non esitare a chiamarci, mh?- si raccomanda

-va bene, grazie- mormoro, saluto entrambi con un abbraccio e quando mi volto allontanandomi, sospiro sonoramente.

Non è per niente facile dover trattenere le lacrime ventiquattrore su ventiquattro.

Cammino lungo il cortile tenendo lo sguardo fisso sui miei stivaletti che colpiscono di tanto in tanto i sassolini sparsi qua e là nel prato

-Aurora- corrugo leggermente la fronte e rallento quando vedo una figura raggiungermi, in pochi istanti mi ritrovo a camminare parallelamente a Caleb

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