you hate me? i kind of hate me too

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Io vi amo cazzo.

Jack era seduto sul tetto di quella noiosa casa e stava ammirando il cielo ma senza tutto quell'entusiasmo che aveva sempre avuto.
Gli brillavano gli occhi.
Il cielo che aveva amato per così tanto tempo sembrava aver perso tutti i suoi colori dipingendosi di un grigio triste e malinconico.
Sembrava che le stesse stelle che li avevano recato conforto per così tanto tempo si fossero spente tutte insieme e avessero lasciato posto a un cielo privo di colori e così tanto uniforme da far sentire di nuovo quel vuoto a Jack.

Sentì la porta principale di casa chiudersi e capì che era tornato Finn.
Si affrettò ad asciugarsi gli occhi con la manica della felpa nera che indossava.
Non voleva essere visto nella sua disperazione.

«Hey»
Solo disse Finn ancora appoggiato allo stipite della porta ma non avendo nessuna risposta da Jack.
Si avvicinò a lui con passi lenti e andò a sedersi accanto a lui.
Nessuno dei due osò dire una parola per un tempo indeterminato finché il silenzio che si era creato tra di loro non fu interrotto da jack
«Hai fatto quella cosa con Sadie?»
Finn emise una risata amara prima di rivolgersi a Jack
«no...ha preferito rimanere con un certo Joseph.
Ho dovuto fare tutto da solo...»
F

ece una pausa prima di continuare.
«Fa schifo...»
Jack girò lo sguardo verso Finn parlando con un sussuro nonostante fossero solo loro due.
«cosa fa schifo Finn?»
«essere la seconda scelta...»
«sai cos'altro fa più schifo?»
«huh no cosa?»
Chiese Finn in tono ironico.
«Non essere proprio tra le scielte.»
Finn guardò Jack con uno sguardo interrogativo come se avesse parlato in un'altra lingua.
«ti ricordo che invece di rimanere con me hai preferito andartene a fare chissà che cosa con quella troia...»
Continuò Jack vedendo quello sguardo.
«Però non è lei che tiene delle mutandine nel cassetto»
Jack stava per ribattere ma si bloccò sentendo quelle parole.
«io non volevo-»
«lascia perdere»
Tagliò corto Jack.

«Cosa ti è successo prima?»
Chiese Finn titubante.
«Ah si? Ti interessa?
A me sembravi troppo impegnato a cercare di scoparmi!»
Disse Jack alzandosi di colpo seguito da Finn.
«Non è colpa mia se tieni delle mutandine da troia nei cassetti!
Si jack! Le troie indossano le mutandine!»
«Ah si? È questo che pensi di me?
Allora perché non torni a scoparti Sadie dato che io non ci riesco a farlo con te?
Ma ti sei mai accorto di quello che mi succede?
OPPURE SEI TROPPO OCCUPATO A GUARDARE NEI MIEI CASSETTI?!?
Forse io non conto davvero nulla per te»

Finn non seppe come ribattere.
Si limitò a guardare Jack in silenzio.
«ecco. Come pensavo...»
Disse prima di varcare la porta che portava al tetto.

Corse in bagno e si appoggiò al muro cercando un supporto.
Scivolò la schiena lungo il muro e si accovacciò per terra cominciando a piangere.

Sembrava un sogno, un sogno così reale che sembrava di poter toccare quelle stelle con un dito.
Ma si sa, prima o poi ci si sveglia dai sogni.
Avete mai notato quanto la felicità sia in realtà fragile?
Quanto possa essere facilmente spazzata via in un secondo?
Jack aveva decisamente sbagliato ad uscire dalla sua bolla di apatia, che aveva irrimediabilmente scoppiato dopo aver impiegato anni a costruirla;
E tutto per colpa per colpa di uno stupido ragazzo di nome Finn Wolfhard.

spazio autrice importante
Ultimamente mi sta venendo davvero difficile scrivere e certe volte penso che ormai questa storia non la stia leggendo più nessuno.
Se volete che io continui a scriverla fatemi sapere nei commenti perché anche se non sembra mi ci vuole tantissimo tempo per scrivere i capitoli e mi sento immotivata a continuare quindi non lo so...
Fatemi sapere voi.

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