Oggi è il comply di Jack
Fateli gli auguri piezi di mierda <3Finn rimase a bocca aperta vedendo Jack varcare la soglia della porta che lo avrebbe portato al di fuori di quel locale.
Si girò un attimo a vedere gli sguardi della gente intorno, alcuni bisbigliavano tra di loro e altri ridevano.
«che avete da guardare!»
Urlò prima di uscire alla ricerca di Jack.Uscito fuori dal locale sentì delle goccioline d'acqua bagnarli la testa e pian piano le goccioline iniziarono a trasformarsi in un vero temporale
«merda...»
Sussurrò avendo addosso solo una camicetta leggera.
Sospirò ed uscì completamente bagnandosi tutto.
Camminò lentamente guardandosi in torno nel tentativo di individuare Jack.
Nel mentre sentiva l'acuto suno delle tapparelle che venivano abbassate.Ripercorse la strada che avevano fatto all'andata senza nemmeno paura di essere visto da qualcuno.
Per la verità nemmeno ci aveva pensato.
Aveva impressa nella sua mente l'immagine del viso del ragazzo.
Era triste?
Era arrabbiato?
Era spaventato?Non era niente.
In quel momento non provava niente.Finn era sempre stato reso partecipe dei suoi attacchi.
Non riusciva a capirlo, lui però sapeva che c'era qualcosa che continuava a tormentare jack...
Qualcosa a cui non riusciva a dare un nome, e sono quelle cose che spaventano di più, le cose senza un nome.Questo l'aveva sempre saputo, era stato lui a dirlo a Jack.
Era sempre abituato a dare consigli alla gente anche se è sempre stato quello che ne aveva più bisogno.Ed ora eccolo lì, che correva sotto alla pioggia.
Immerso nei suoi pensieri che minacciavano di soffocarlo lentamente.Giunse a una piazza dove molto tempo prima probabilmente c'erano bambini gioiosi che schiamazzavano giocando a palla o a nascondino mentre ora il suono dellle risa felici erano state sostituti dai rumori delle tv accese durante una giornata di temporale in cui l'unica cosa che puoi fare per intrattenerti è aspettare che passi.
Jack era in piedi al centro della piazza con le spalle che si abbassavano e si riabbassavano velocemente a causa del suo respiro irregolare.
Sentì il rumore di passi e si girò velocemente passandosi la mano ad asciugare le lacrime mentre la pioggia aveva cominciano ad aumentare e che ora picchiettava sulle loro teste.
Finn rimase senza parole davanti a quella scena.Jack era in mezzo alla piazza, il petto si alzava e si riabbassava irregolarmente coi vestiti fredici e le scarpe inzuppate.
Il mascara che aveva messo per l'occasione era colato fino alle guance e il piccolo aveva un'espressione di puro spavento dipinta sul volto
Finn si morse il labbro cercando di trattenere le lacrime.«Jack...» sussurrò.
Il piccolo sentì gli occhi pizzicare per le lacrime e non si rese conto di stare piangendo.
«Sai Finn, forse avevi ragione!»
Urlò il ragazzo anche se il corvino continuava a non capire cosa intendesse.
«ti è piaciuto lo spettacolo Finn?»
Disse con una risata amara.
«sai, una volta al posto di quel ragazzo c'ero io.
Avevi ragione Finn, avevi sempre avuto ragione sul fatto che io fossi una puttana, lavoravo pure io nei club come quelli.»
Finn aprì la bocca non aspettandosi di certo di ricevere una confessione del genere.«Jack io-»
«No Finn, hai ragione, dopotutto l'hai detto anche tu...solo le puttane indossano le mutandine»
Il corvino si bloccò un attimo realizzato solo in quel momento il peso di ciò che aveva detto.
Come poteva essere stato così cieco?
Come poteva non essersi reso conto che in Jack c'era una persona che cercava solo aiuto.
«la sai una cosa divertente? Dopo, finito lo show mi prendevano mi scopavano e mi buttavano via, Finn io me ne tornavo ogni giorno a casa con lo sperma di quei coglioni su per il culo!»
Urlò con la voce rotta dal pianto, non riuscendo più a trattenersi.Finn lo guardò dritto negli occhi e se fino un momento fa avrebbe giurato che quel ragazzo fosse ubriaco fradicio in quel momento quegli gli sembravano gli occhi più sobri del mondo.
Si morse il labbro inferiore abbassando lo sguardo a guardarsi le scarpe nere indeciso sul da farsi e all'improvviso un'idea li balenò per la mente.Alzò lo sguardo e sorrise lievemente all'idea.
«Sai Jack, si cresce e la e la pioggia è come se restasse sui rami dell'albero che un giorno dominerà la terra.
Ed è bello che ci sia la poggia, libera il cielo, le tue canganti, meste espressioni e libera le strade dalle masse silenzione così noi possiamo ballare.»
Disse allungando una mano aperta verso di Jack.Jack esitò e guardò la mano di Finn.
Non era sicuro di volerlo fare.Finn non abbassò la mano, non la agitò e non mise nessuna fretta a jack
La sua mano rimase lì ferma, il palmo rivolto verso l'alto che aspettava solo di stringere quella di Jack.«Finn io non so ballare...»
«nemmeno io»
Sorrise Finn.Jack alzò lentamente la sua mano e finalmente la afferrò.
Il corvino se lo portò addosso muovendosi sulle note di una musica che solo loro potevano sentire e per una volta Finn si sentì libero, aveva ritrovato la forza di ballare sotto alla pioggia e aveva ritrovato la voglia che aveva perso ormai da tempo.
Perché con Jack si sentiva così vivo, si sentiva quello di una volta.
Con Jack lui provava cose che non aveva mai provato con nessun altro prima d'ora, non con Noah, non con Millie, e nemmeno con Sadie.E così i due si misero a ballare un lento sotto le goccie d'acqua che avevano cominciato a cessare lasciando così una leggera umidità che lasciava il posto all'acquazzone che c'era appena stato.
Ho parlato di te ad una goccia d'acqua, lei non ha mantenuto il segreto e ora tutta la pioggia urla il tuo nome
THE END
Scherzo 🌚🌝
Dovrete ancora sopportarmi per un bel po.
STAI LEGGENDO
masochism | Fack
Random❝per lui avrei pure ucciso, il problema è che alla fine l'ho ucciso io❞ Jack non si era mai trovato nel posto finché non ha provato a vedere come si stava tra le braccia di Finn, E doveva proprio dire che sembravano fatte apposta per stringere lui. ...