i'm not okay, but it's okay

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Jack non si ricordava nemmeno come fossero finiti in quella situazione.
Si ricordava solo il sorrisetto di Finn che si appoggiava allo stipite della porta con due bustine di cocaina tra le dita affusolate.

Erano sdraiati malamente per terra e si stavano appoggiando con la schiena sul muretto alle loro spalle
Avevano il naso e le magliette tutte sporche di bianco a ridere a crepapelle.
«Finn, mi sa che ce l'hai bello lungo»
Disse Jack continuando a ridere.
«Si cazzo sembra un pino.
Lo vuoi provare?»
«Nono»
Jack mise il finto broncio strappando dalle mani di Finn la canna che stava fumando e iniziando ad inalarne fumo.
«stronzetto...la stavo fumando io»
Disse con una voce quasi stanca.
«Non me ne frega un cazzo...»
Borbottò Jack col volto rivolto verso il basso.

Ci fu un attimo di silenzio prima che fosse interrotto nuovamente dalla risata stridula di Finn.
«Jack tu al liceo scopavi?»
«Ossi cazzo.
Avevo pure uno scopamico
Mi pare si chiamasse Brian»
Disse scoppiando a ridere.
«Scopavamo tutti i giorni...mi portava in camera e mi sbatteva come una porta...»
D'un tratto la sua risata si interruppe e sul suo viso si dipinse un'espressione seria.
«E poi mi picchiava...»
«Ti faceva tanto male?»
«Sì...però a me non faceva l'effetto che fa a tutti... Beh lo sai.»
«Oh...»
«Oh...»
Ripeté jack non sapendo che altro dire.

«E pensare che mia madre era pure religiosa»
Esclamò riprendendo a ridere come se non fosse successo nulla.
«Le sarebbe venuto un infarto se l'avesse scoperto.»
«No jack... Così vai all'inferno...»
Disse Finn con voce flebile
«Io mi immagino così la mia fine:»
Continuò guardando davanti a sé con sguardo sognante.
«il diavolo che è tipo:
"Cosa ti porta qui?"»
Disse gonfiando il petto e imitando una voce teatrale.
«e io tipo:
"Ho rollato una canna con una pagina della bibbia"»
Continuò per poi abbassare definivamente lo sguardo a guardare le sue converse sgualcite.

«lo hai fatto davvero?»
«si, perchè?»
Chiese Finn totalmente intontito.
«Che coglione!»
Esclamò riprendendo a ridere mentre intanto Finn si portava una birra alla bocca che fu prontamente rubata da Jack.

«uffa!.
Ridammela.»
Biascicò Finn cercando di riprendersela con movimenti goffi e impacciati.
«no stronzetto»
Rispose il più piccolo cercando di tenersela con movimenti ancora più goffi e impacciati.

Ci fu un attimo di silenzio prima che Finn riprendesse a parlare.
«Sai Jack...
Pure Noah scriveva cose su un diario...
Proprio come te»
Iniziò Finn annuendo lentamente.
«Ah si? E cosa scriveva?»
«Boh... Cose poetiche tipo "Dimenticherò presto il colore dei tuoi occhi.
E tu dei mei"
Cazzo, detto ad alta voce sembra avere senso»
Finn smise di ridere lentamente accorgendosi delle parole appena uscite dalla sua bocca, abbassando lentamente il capo verso le sue scarpe.
«perchè momenti come questi si accumulano sul mio polso...
Solo ora capisco a cosa si riferiva...»
Disse alzando la manica della felpa nera e scoprendo le numerevoli cicatrici che rigavano il suo braccio.
«Lui stava così male...
E io ero stato così stupido a non accorgermene»

«Non essere triste Finn...
Ho abbastanza tristezza per entrambi»
Disse Jack mettendosi tra le braccia di Finn che prese a giocherellare con i suoi ricci.
Nelle sue braccia, Jack si sentiva un bambino indifeso e innocente quando in verità era un ragazzo depresso e suicida.

Forse era proprio vero,
Bastava solo uno sguardo per innamorarsi.
Entrambi sapevano di amarsi.
Ma nessuno dei due aveva le forze per dirlo.
Così si limitavano a stringersi tra le loro braccia cercando di nascondersi da quel mondo tanto crudele.
Che speravano entrambi di abbandonare presto.

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