just sex

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Si ritrovò presto con le spalle contro la fredda parete bianca di quella camera.

Gli ansimi pesanti, si fecero sentire.
Il petto gli si rialzava e abbassava con una frequenza innaturale mentre la lingua di Asher si faceva spazio nella sua bocca.

Sempre più preso dall'eccitazione mise una mano sul cavallo dei pantaloni di jack che sei ritrasse come scottato e si staccò da quel bacio passionale.
«Ash, che cazzo fai??»
«Ho voglia...»ansimò spostandosi sul collo del corvino che cominciò ad ansimare sotto il suo tocco.

«Ash...cazzo levati!»
E con una spinta buttò il suo ragazzo atterra.

Sul suo volto si dipinse un'espressione a dir poco incazzata che fece più che paura a jack.
«Se io voglio scopare scopiamo ok?!?!
TU FAI QUELLO CHE TI DICO IO CHIARO??»

Jack vide il buio per qualche secondo.
Per poi strizzare gli occhi dal dolore del forte schiaffo il quale, il suono, rimbombò per tutta la stanza.
Jack si limitò a  massaggiarsi la guancia dolorante e arrossata.

Qualunque persona normale, sarebbe scoppiata in lacrime.
Ma, lui non era quella persona.
Lui non ero normale.

Sorrise nel sentire il dolore sulla sua stessa pelle.

«Fallo ancora...»

Per la prima volta,lo pregò di farli ancora del male.
La situazione si ripeteva quasi ogni giorno quando li chiedeva di fare sesso con lui.
E quando rispondeva di no lo picchiava a sangue.
Lo amava.
Più della sua stessa vita.

Dopotutto, quel dolore che per lui era piacere, presto lo avrebbe portato a fare una brutta fine. Quindi, no. Non teneva alla sua vita.

Fatto sta, che Ash lo guardò con gli occhi sgranati a quella supplica.

«Cosa?» Chiese incredulo.

«Hai capito bene. Fammi del male.»

Gli sorrise dolcemente, abbracciandolo d'istinto.
Lui si scansò con un movimento fulmineo.
Lo spinse, facendolo cadere a terra.

«Esatto! Ti amo tanto, fallo di nuovo!» Ridacchiò

«T-tu...sei un masochista del cazzo!» «Si»

Rispose secco.

«MI FAI SCHIFO JACK DYLAN GRAZER! FOTTITI!»

Detto questo, corse via di casa.
Lo lasciò con un messaggio
«Da oggi sei single, coglione autolesionista!»

Già.
Lo lasciò perché era masochista e di conseguenza, autolesionista.

Jack lanciò con Violenza il telefono sul pavimento, lasciando che il vetro si frantumasse e si spargesse a terra.
Il parquet era un tappeto di vetro tagliente.
Si divertì un sacco a torturare i suoi morbidi piedini, calpestando volontariamente il vetro.

Osservò il suo capolavoro.
Sangue che sgorgava da grossi tagli freschi, sotto i suoi piedi.
Rise e pianse allo stesso tempo.
Rise per il dolore fisico e pianse per il dolore psicologico.

Non aveva più nessuno da amare.
E nessuno, avrebbe più amato lui.

Doveva sfogare la sua rabbia.

Il suo pianto cessò facilmente, trasformandosi in un ghigno divertito.
successivamente, in una risata isterica

«Amore miooo, dove sei?»

Disse ad alta voce, mentre era alla ricerca del suo coltellino preferito che trovò nel cassetto dell'intimo.

Afferrò il coltellino, riponendolo nella tasca della grande felpa nera che aveva addosso uscendo di casa alla ricerca del suo ex.

Rabbrividì alla sensazione d'umidità della pioggia che li provocò freddo.
Si abbassò il cappuccio sul capo,

Uscì fuori da casa e andò a casa di Asher.
quando intravide i suoi capelli biondi all uscita Sorrise raggiungendolo.
Era girato di spalle, infatti non si accorse della sua presenza.

Sentiva però, la sensazione di essere osservato.
Percepiva uno sguardo su di lui. Scrollò le spalle, quando guardandosi intorno capì di essere solo in compagnia di Ash.

Tossì per attirare la sua attenzione, che ottenne.
Ash Si girò verso di lui e quando lo vide sobbalzò portandosi una mano al petto.
Jack Giurò di sentire il battito accelerato del suo cuore.

Gli sorrise.

«Che peccato, sei così carino. Se solo non mi avessi lasciato...»

Alzò le spalle sospirando.

«Che cazzo di-»

Non gli lasciò il tempo di terminare la sua frase, che lo fece sbattere con Violenza contro il muro dell'edificio alle loro spalle.
Lo tenne fermo, mentre la lama affilata del sui coltellino si sporcava del suo sangue.

Un taglio netto sul collo.
Morto sul colpo.

Rise,leccando con fare sensuale il sangue dal coltellino.

«Sei carino anche da morto, awww.
Ash, sappi che ti amerò per sempre. Ma soprattutto, amerò il dolore che mi infliggevi facendomi eccitare.»

Sorrise, mentre osservava la pioggia ricadere sul cadavere di Ash.
La sua felpa bianca era improvvisamente tinta di rosso.

Rimise apposto il mio coltellino nella tasca.

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