||il tribunale||

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"Tuo padre ti vorrà bene".

Queste furono le ultime parole di mia madre prima che la forza divina la portasse in paradiso. Chissà se Miles Halter (il protagonista del mio libro preferito. "Cercando Alaska) le avrebbe ritenute delle ultime parole importanti.

Oggi quello che era l'avvocato di mia madre,mi porterà in tribunale,per farmi dare dal giudice in custodia a mio "padre".

Pff. Chi mai potrebbe chiamare così una persona che non ha mai visto in tutta la sua vita.

Quel che mi è stato raccontato di lui non è molto,per questo domani passerò un intera giornata con lui. Tanto non ho altra scelta,o con lui,o in orfanotrofio e siceramente preferisco andare con lui. Spero solo che sia simpatico.

Mi è stato detto dal legale della mamma,che si chiama: Harold Edward Styles.

Ma dai,ti prego,uno con un nome così deve essere proprio una palla al piede.

Mi hanno detto che è il più famoso imprenditore londinese. Un ricco sfondato insomma.

Quindi,dovrò anche lasciare la mia quiete di campagna per andare a vivere in città. Bleak.

《Scenda signorina Lara.》 Mi chiamò l'avvocato.

Scesi dal letto dove ero comodamente seduta e mi diressi verso l'ingresso.

L'avvocato aprì la porta e mi fece salire in macchina.

L'unica cosa che non mi dispiaceva era il fatto di cambiare scuola. Dopo la morte della mamma sono diventata più fragile e tutti si sono avventati su di me come avvoltoi sulle loro prede.

Il viaggio fu silenzioso. Meglio. Non velovo parlare.

Ad un certo punto,la macchina si fermò davanti ad un grande edificio grigio. Che schifo.

Un tizio vestito di tutto punto ci accompagnò nell'aula di tribunale ed io mi sedetti mentre il mio avvocato chiacchierava in attesa del'inizio del'udienza.

Cercai d'intravedere nella folla mio padre,anche se non sapevo manco come fosse. Non credo sarebve stato difficile,mi era sempre stato detto che ero e sono uguale a lui. Bha.

Eccolo!. Vidi una testa ricciola parlare con un tizio. Mazza che padre figo che ho.

Qualunque altro padre si sarebbe avvicinato a sua figlia per salutarla almeno,ma lui no. Ovvio,le persone peggiori devono capitare sempre a me.

《Accomodatevi prego. Che l'udienza abbia inizio.》 Proclamò quello che credo fosse il giudice.

《Bene.》 Prese a parlare. 《Siamo qui per la custodia della piccola ehm...Lara Styles.》 Non credo di avere un nome così difficile,come cazzo si fa a non ricordarlo.

《Bene signor Styles.》 Disse rivolto a mio padre. 《Come spero lei sappia,sua moglie è deceduta ed in questa situazione,dato che sua figlia è minorenne,lei dovrà prenderla in custodia. Accetta queste condizioni?》 《Certo.》 Affermò una voce roca. 《Bene.》 Proseguì il giudice. 《Domani,lei e la bambina passerete un giorno insieme,per farla ambientare,poi ne riceverà la custodia.》 Manco fossi un pacco.

《Nessuna obiezione?》 Silenzio di tomba. 《Perfetto,possiamo dichiarare chiusa la seduta.》

Dopo questa palla mortale,il mio avvocato mi fece avvivinare ad Harold.

Lui mi venne in contro e si abbassò al mio livello porgendomi la mano. 《Piacere,Lara Styles.》 Mi disse con un anorme sorriso stampato in faccia,contornato da due adorabili fossette.《Piacere,Harold...ehm...styles(?)》 Lui ridacchiò. 《Tranquilla,chiamami Harry.》 Mi disse passandomi una mano dietro alla schiena. 《O-okay.》 Risposi con un fil di voce.

《Non preoccuparti,non avere paura.》 Disse appoggiando la fronte alla mia senza staccare gli occhi dai miei. Io non ho paura,ho vergogna. Ma daltronde,spiegatemi come cazzo si fa a non averne con due occhioni verdi puntati addosso.

Annuii debolmente. 《Bene signor styles,io devo riportare la bambina a casa.》《Ovvio.》 Disse alzandosi con un sorriso smagliante. 《A domani,piccola.》

Lo salutai con la mano e l'avvocato mi riportò a casa.

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