Capitolo 33 ❤️

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Mia

<< mamma ma se io pensassi di iscrivermi di nuovo in palestra ? >> urlo dal bagno mentre mi osservo allo specchio. 

Sono due giorni che non faccio che pensare alle parole che mi ha detto Edoardo quando siamo andati a comprare il vestito per il matrimonio. Dopotutto ha ragione, non posso buttarmi via così, devo mantenermi in forma. Ho bisogno di fare del movimento.

<< no, se hai intenzione di smettere dopo tre mesi come hai fatto con pallavolo >> risponde mia mamma.


<< ho smesso di andare a pallavolo perché volevo stare vicino a Luca dopo la morte di suo padre >> mi giustifico raggiungendola in camera sua.

<< si certo >> non mi crede mia mamma.

Mia sorella, che sta gattonando sul pavimento mentre mia mamma spolvera la camera, mi si avvicina alle gambe e cerca di aggrapparsi al mio pantalone. Mi piego e la prendo in braccio.<< dai mamma, sto ingrassando ! >> insisto.


<< Mia non buttiamo via i soldi >> mi rimprovera.

<< ti prometto che non li sprecherò, ci andrò davvero >> cerco di convincerla ma lei continua a spruzzare il cif sui mobili per poi passarci sopra uno straccio bianco, non prestandomi attenzione.

<< facciamo così: oggi faccio una lezione di prova, se mi piace mi iscrivo, se no, no >> tento.

Lei sospira poi dice << va benee >>

Esulto silenziosamente e appoggio la mia piccola sorellina sul letto. Dopo averle rubato un sorrisetto facendo una faccia buffa corro in camera mia, afferro lo zaino e mi dirigo verso l'ingresso per andare a scuola.

<< io vado >> urlo uscendo di casa. 


Cammino saltellando verso la fermata dell'autobus. Stamattina mi sono svegliata di buon umore. Sono riuscita a fare tutto con calma ed essere comunque in orario, quindi ora mi sento serena.

<< hey Mia >> mi sento salutare dall'altro lato della strada. Guardo in quella direzione e vedo Sofia.


La mora attraversa la strada per camminare al mio fianco.

<< come stai ? >> mi domanda.


<< bene tu ? >> rispondo. Non so mai se posso fidarmi ancora di questa ragazza. Dopotutto si è finta mia amica per cinque anni e ha anche raccontato i fatti miei a Lucia.

<< tutto a posto >> sorride lei e cala un silenzio imbarazzante.

<< stai ancora con Luca quindi ? >> rompe il silenzio lei.

<< si >>

<< uhm >>

<< tu ancora con Silvio ? >> domando.

<< in realtà abbiamo litigato, ma si >>

<< a chi lo dici ! discuto tutti i giorni con Luca >> alzo gli occhi al cielo ripensando alla nostra conversazione di ieri sera.

Luca ha iniziato la chiamata già stressato, per chissà quale motivo e ha voluto continuare la discussione della sera prima, ovvero sul mio trasloco. Gli ho spiegato che non era colpa mia, ma lui non mi ha voluta ascoltare e ha preferito elencare tutte le cose che non potremo più fare. Io allora mi sono innervosita e gli ho fatto notare che mi allontanavo solo di 5 km e che non era poi una chissà quale tragedia. Ha continuato a sbuffare e brontolare per qualche altro minuto poi la chiamata stava terminando, quindi si è leggermente addolcito e mi ha salutata per bene. Ha deciso di non continuare ad urlarmi addosso perché stasera non ci saremmo sentiti. Infatti è  martedì, cioè la sera in cui Luca chiama Matteo e non me.

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