Capitolo 31 ❤️

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Luca

Il solito rumore straziante causato dalle pentole sbattute da Alberto mi costringe ad aprire gli occhi. Realizzo che è già mattina e che devo svegliarmi, ma il mio corpo si rifiuta di obbedire. Afferro il cuscino e me lo posiziono sopra la testa per attutire il suono. Preferirei sbattere la testa contro il muro più volte fino a perdere i sensi piuttosto che scendere dal letto oggi.

<< Borghi ! >> mi rimprovera Alberto, notando che non mi sto muovendo dal letto e dopo due secondi il cuscino mi viene strappato dalle mani.


<< scenda dal letto >> mi comanda.


<< su Alberto è domenica, perché non ci fate dormire di più ? >> mi lamento.Il sorvegliante senza darmi risposta mi spinge fuori dal letto e quando mi metto in piedi ricordo la butta serata di ieri sera. Rispetto a ieri mi sento meglio anche se ho ancora lo stomaco sotto sopra e provo una tale pesantezza addosso che faccio fatica anche solo a piegarmi per rifare il letto.


<< si muova >> mi sta addosso Alberto.


<< lo vuole fare lei il letto ? >> gli domando già preso male.


Lui mi afferra per l'orecchio e mi tira più vicino alla sua bocca puzzolente.<< senti ragazzino, non so se l'hai ancora capito, ma tu devi fare quello che dico io senza obiettare.


Mi divincolo brutalmente dalla sua presa ignorando ciò che mi ha detto e lo sento sbuffare.Termino sistemare il mio posto e successivamente mi tolgo il pigiama per indossare i vestiti.Mi sento davvero stanco e infatti io devo ancora infilarmi i pantaloni quando tutti i miei compagni di stanza lasciano la camerata per dirigersi a mensa.Ma chi me lo ha fatto fare ieri di fumare !


Mentre mi allaccio le scarpe guardo davanti a me, cioè verso la porta della stanza, dove c'è Alberto in piedi che mi fissa con rimprovero.<< può anche andarsene, non è costretto ad aspettarmi >> dico innervosito dalla sua insistenza nei miei confronti.


Ancora una volta lui non risponde non facendo che aumentare il mio nervosismo, infatti quando ho finito di allacciare anche la seconda scarpa esco dalla stanza tirandogli una spallata.


<< io starei attento se fossi al posto tuo >> urla alle mie spalle mentre io avanzo per il corridoio.


Lo ignoro e raggiungo la mensa, mi siedo al nostro solito tavolo dove Tommaso sta raccontando qualcosa ma viene interrotto da Cassandra che rivolgendosi a me dice << ecco il nostro combina guai >>


<< ciao bella >> dico sedendomi al suo fianco e lasciandole un bacio sulla guancia.


<< uh che brutta cera che hai. Tommaso ci stava proprio raccontando di come sei stato stupido ieri sera >> esclama lei.


<< guarda che è colpa tua se ho ricominciato a drogarmi >> rispondo assonnato.


<< se sapevo così non ti facevo iniziare. Sei già diventato quasi dipendente ! >>


Chiamiamo il nostro amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora