HOGWARTS

929 40 0
                                    

Arrivò la mattina del treno.

Come al solito la Tana era un casino in quel giorno, peggio del solito. Tutti erano alle prese con le valigie, e non erano pochi.
Volavano vestiti per tutta la casa, valigie scomparivano misteriosamente, calzini e mutande venivano smistati un po' a caso perché Molly era abituata a lavare tutto insieme.

Alle 11 meno 15 partirono e alle 11 erano fuori al binario 9 e 3/4.

Harry non rivolse la parola a nessuno, ed evitava gli sguardi di tutti.
Quel silenzio che i primi giorni gli usciva naturale e che si era leggermente affievolito col tempo, grazie ai tentativi di Hermione di farlo star bene e alla lettera di Lupin, era diventato un'imposizione. Era come se Harry avesse paura di tornare ad aprirsi agli altri, e per non rischiare di tornare a sorridere si sforzava di evitare qualsiasi contatto con gli amici.

Attraversarono il muro sempre in silenzio tombale e salirono sul treno.

Hermione e Ron si diressero nella carrozza dei Prefetti, Ginny andò dalle amiche del suo anno e Harry rimase solo. 

L'anno prima quella situazione lo avrebbe infastidito non poco, ma quest'anno era diverso.
Fu felice di essere solo, stavolta non aveva neanche dovuto impegnarsi.

Si diresse alla ricerca di un vagone rigorosamente vuoto. Come il suo cuore.

Entró, chiuse la porta, si sedette e si mise a guardare fuori dal finestrino. Non staccò gli occhi da fuori neanche quando arrivò il carrello dei dolci.

Il viaggio sembrò più lungo del solito, probabilmente per il silenzio che regnava.
Quando passi le ore a scherzare, ridere, mangiare e parlare con qualcuno il tempo sembra volare, ma se sei solo, in silenzio e l'unico passatempo a cui puoi attingere è guardare fuori dal finestrino il tempo raddoppia.

Alle 18 Harry intravide l'imponente castello.

Appena arrivati, senza aspettare gli amici come di consueto, fu il primo a scendere.

Intravide Hagrid ma non lo salutó.

Tirò dritto nel dormitorio, deciso a non andare neanche al banchetto di inizio anno.

Dopo 20 minuti Ron lo raggiunse.
-"Ehi Harry, sta iniziando il banchetto, vieni?"- chiese con entusiasmo.

-"No Ron, preferisco rimanere qua"- rispose Harry con un entusiasmo decisamente inferiore a quello dell'amico.

-"Ma Harry, il banchetto di inizio anno assieme allo smistamento è uno degli eventi più importanti di Hogwarts, non te lo sei mai perso! Beh, almeno non di tua spontanea volontà...
Quest'anno tra l'altro Silente ha annunciato che farà un discorso importante su Colui- Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Dai vieni, io e Hermione ti abbiamo tenuto un posto vicino a noi, e ti aspettiamo"-
Detto questo uscì dalla stanza e si diresse nella Sala Grande.

Ma Harry non aveva alcuna intenzione di andare. Gli dispiacque tradire la fiducia di Ron, che sembrava così entusiasta e si aspettava che lui lo raggiungesse, ma il banchetto era davvero troppo per lui in quel momento.

Passarono probabilmente tre ore quando il figlio di James, ancora sveglio, iniziò a sentire un grande baccano. Capì che il banchetto era finito e che tutti stavano tornando nelle sale comuni.
Sentì dei passi avvicinarsi e fece finta di dormire.

Erano Neville, Dean e Seamus, i suoi compagni di stanza. Si misero il pigiama e si piazzarono a letto.

Nella stanza c'era ancora un letto libero, quello di Ron. Non era tornato con loro.

Harry provò un inspiegabile fastidio. Pensò che probabilmente era in sala comune assieme ad Hermione. Dopotutto sapeva quanto lui era innamorato di lei. Sapeva che i due si erano fidanzati alla fine dell'anno precedente. Sapeva che Ron non avrebbe certamente perso un'occasione come quella per passare del tempo assieme a lei.

- HARMIONE - Alla fine c'è l'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora