IL RITORNO

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Primo aprile. 5 mesi erano passati da quella notte.

Hermione si trovava nella Stanza delle Necessità, in quella stanza che lei aveva creato prima di partire per la ricerca degli Horcrux.

Quella in cui Harry aveva visto gli oggetti contenenti l'anima di Voldemort.

Quel posto che sarebbe dovuto essere solo suo e di Harry.

Ormai era diventata la sua seconda camera. Sempre più tempo passava lì dentro.

La grande differenza era che, se nella sua vera stanza piangeva ogni volta che pensava ad Harry, ora lì era forte, convinta del fatto che sarebbe tornato.

Pensare a lui la faceva sorridere, perché in fondo se con una persona sei stata bene la devi ricordare col sorriso e non con le lacrime.

E poi sapeva che lui avrebbe voluto vederla felice.

Era seduta per terra, davanti allo specchio delle Emarb, a leggere un libro.

Era tornata a fare anche quello, da quando la tristezza aveva fatto posto alla speranza.

All'improvviso, immersa nella lettura, sentì un piccolo rumore. Non ci fece quasi caso.

Passarono pochi secondi e ne sentì un altro. Si girò per sicurezza, non vide niente e tornò alla lettura.

La terza volta chiuse il libro e si alzò in piedi.

Controllò tutta la stanza girando su se stessa. Niente.

Si risedette, tranquilla.
Quando aveva creato quella stanza aveva espressamente ordinato l'accesso esclusivo suo e di Harry.

Anche volendo nessun altro sarebbe potuta entrare.

La "Necessità" della stanza era la possibilità di trovare momenti d'intimità tutti per loro dei quali il destino non aveva permesso di usufruirne.

La quarta volta il rumore si sentì più forte.

Iniziò a preoccuparsi, ma la Stanza delle Necessità non sbagliava mai.

Se potevano entrare solo lei ed Harry, potevano entrare solo loro. Un brivido le percorse la schiena. Possibile che..?

No, inutile anche illudersi. Harry sarebbe tornato, se lo era ripetuta più volte e altrettante lo aveva detto a Ron e agli altri.

"Perché abbiamo bisogno di lui. Perché io ho un disperato bisogno di rivederlo. Non so quando, non so come, non so in che modo, ma Harry tornerà da noi" erano state le sue parole.

E non aveva cambiato idea, la fiducia in lui era troppa.
Ma era decisamente troppo presto.

E poi, se pure fosse tornato, non sarebbe sicuramente stato entrare nella Stanza delle Necessita a salutare Hermione la sua prima preoccupazione.

No, non poteva essere lui. Forse era caduto un oggetto, era senz'altro così.

Tornò a leggere il libro e se lo ripetè nella testa più volte.

E poi lo sentì di nuovo, stavolta vicino. Alzò di poco la testa.

Lo specchio delle Emarb davanti a lei rifletteva un immagine.

Ragazzo alto, occhiali, occhi verdi, cicatrice sulla fronte. Era Harry.

Sorrise pensando che il suo più grande desiderio fosse cambiato in così poco tempo.

Pochi mesi prima, quando era con lui nella stanza prima di partire, aveva visto la loro famiglia. Loro due adulti con tre figli.

Ora che Harry se ne era andato, ciò che vedeva nello specchio era soltanto lui. Ed era tutto ciò che voleva in quel momento.

- HARMIONE - Alla fine c'è l'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora