LO SCONTRO FINALE: HARRY VS VOLDEMORT

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Riscesero le scale, pronti a tuffarsi nella battaglia per l'ultima volta.

-"Aberforth, ascolta, se non te la senti..."- disse la McGranitt con tono molto triste.

-"Albus e Argus sono morti per sconfiggere Voldemort. Io combatterò, e se morirò non farà alcuna differenza"-

-"Perfetto. Potter, ora è tutto nelle tue mani. Noi cercheremo di sgombrarti il campo, ma da adesso diventa la tua battaglia. Siete tu e lui, e nessun altro"-

-"Professoressa, perché non possiamo aiutarlo? Perché dobbiamo rischiare così tanto la vita di Harry?"- supplicò Hermione.

-"Granger, so che tu faresti di tutto per lui, ma non avrebbe senso. Moriresti in cinque minuti, così come me. Harry è l'unico che può combattere con lui, perché è il Prescelto. Lui e Voldemort hanno le bacchette gemelle ed entrambi hanno un pezzo dell'altro dentro di sé"-

-"Che cosa?!"- fecero in coro Harry, Hermione, Ron e Neville.

-"Proprio così. Me lo ha rivelato Albus Silente. Harry, tu e Voldemort siete strettamente collegati tra voi. C'è qualcosa, dentro entrambi, che vi legherà finché uno di voi morirà. È così da quella famosa notte a Godric's Hollow. Con te il suo potere non è lo stesso. Si riduce notevolmente, è impossibilitato a usarlo al massimo"-

-"Perché non me l'ha detto prima?"-

-"Non volevo condizionarti. Avevo paura che saresti andato subito ad affrontarlo, ma prima di uccidere Nagini avremmo solo perso tempo. Ti chiedo scusa, ma arrivati a questo punto, non potevo rischiare di compromettere tutto"-

-"Quindi, bacchette gemelle, ognuno ha un pezzo di sé nell'altro..."- riflettè Hermione ad alta voce.

-"Esattamente. Ve la giocate alla pari. Vincerà chi terrà di più alla vittoria. Lui è più esperto, più pronto ad uccidere, ma tu hai il cuore. Buona fortuna, Harry, te ne servirà. Comunque vada, sii orgoglioso di ciò che hai fatto. Se siamo arrivati fin qui, il merito è soprattutto tuo"- disse la McGranitt, commossa.

-"Qualsiasi cosa ti succeda, Harry, in qualsiasi momento tu abbia bisogno, urla, e io corro da te. Siamo arrivati fin qui, Voldemort non mi fa più paura"- fece Ron, che quasi piangeva. Aveva paura di perdere Harry.

-"Lo stesso vale per me, Harry"- fece Neville.

Hermione non parlava. Teneva la testa un po'
bassa, gli occhi lucidi, le mani strette a pugno.

-"Ehi, andrà tutto bene"- le disse Harry avvicinandosi.

-"Lo so"- rispose lei.

-"Hai paura?"-

-"Tu hai paura?"-

-"No, io so che posso farcela. Devo farcela"-

-"Allora neanche io ho paura. Vinci, Harry, annientalo. Vendica tutte le persone che sono morte per lui, mantieni la promessa fatta a tua madre, guadagnati il nostro futuro. Io ti aspetto. In bocca al lupo"-

-"Viva il lupo. Ci vediamo dopo, è una promessa"-

Hermione gli sorrise. Aveva paura eccome. Tremava, quasi sveniva. Ma non era proprio il caso di dare altre preoccupazioni ad Harry. Fingersi tranquilla e fiduciosa in lui lo avrebbe aiutato.

-"Ehi, Potter. Ricorda che Albus ha scommesso tutto su di te, dal primo momento. Non deluderlo"- gli ricordò Aberforth.

-"Non lo farò"- rispose Harry, prima di entrare nel grande salone ormai distrutto con la bacchetta alzata.

Gli altri lo guardarono incamminarsi, poi entrarono anche loro, pronti a sfidare i Mangiamorte rimanenti. Seppur ormai il compito più grande spettava ad Harry, la guerra non si limitava a quello scontro.

- HARMIONE - Alla fine c'è l'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora