I ragazzi arrivarono al secondo piano.
Hogwarts ormai aveva preso il sopravvento sui Mangiamorte. La McGranitt e Kingsley stavano abbattendo gli ultimi rimasti.
Bill e Fred andarono a dare una mano per finire prima mentre Harry e Ron salirono al settimo piano. Anche lì la situazione era sotto controllo.
Ben presto tutti i Mangiamorte rimasti furono cacciati, uccisi o atterrati.
Arrivarono le guardie di Azkaban a portare via quelli atterrati mentre altri addetti portarono via i morti, che purtroppo non erano solo Mangiamorte.Alcuni ragazzi avevano perso la vita. Non erano tantissimi, almeno non quanto i feriti.
I professori e i ragazzi in piedi disposero i vari morti nel cortile del castello per rendergli il giusto tributo prima di farli portare via e portarono i feriti da Madame Pomfrey(i più gravi furono mandati al San Mungo).
Vi fu il tributo ai morti: Tutti insieme alzarono e illuminarono le bacchette. A Hogwarts tutti erano importanti e tutti meritavano il giusto saluto.
I ragazzi del primo anno furono reintrodotti nel castello e gli altri furono fatti uscire dalla Stanza delle Necessità. Sembravano scossi almeno quanto coloro che avevano combattuto, non doveva essere stato facile sentire incantesimi e urla di fratelli, amici e compagni senza poter fare niente per aiutarli.
Successivamente i professori iniziarono a effettuare potenti e complessi incantesimi per riparare il castello. Tutto doveva tornare alla normalità il prima possibile, così tutti gli abitanti di Hogwarts avrebbero potuto farsi forza a vicenda, riprendendo una parvenza di normalità e allontanando, per quanto possibile, il pensiero di quell'atroce battaglia.
Harry corse in infermeria. Salutò George, che si era quasi ripreso, il signor Weasley, ferito ma con il solito sorriso da brava persona stampato in faccia, Lupin, Neville che era stato ferito negli ultimi minuti di lotta e diede un rapido sguardo a tutti gli altri studenti, anche quelli che non conosceva: avevano lottato per Hogwarts ma anche per proteggerlo.
Dopodiché si posò senza far rumore su una sedia vicino al letto di Hermione, ancora addormentata.
" Dai Hermione, svegliati. Abbiamo un discorso in sospeso".
Passò lì tutto il resto della giornata.
Con il calar del sole e l'avvento del buio l'infermeria lentamente si svuotò di visite e di malati. Rimasero solo quelli feriti gravemente.
Harry, che di andarsene non ne aveva voluto sapere, si perse negli occhi nocciola di Hermione, e riscoprì nuovamente l'effetto che quegli occhi suscitavano in lui. Si accertò attentamente di non esser visto da nessuno e le diede un bacio sulle labbra.
E capì. Capì cos'era quella sensazione che provò quando era lui a trovarsi su quel letto a combattere tra la vita e la morte, la sensazione che gli aveva dato una forza nuova, che lo aveva portato a risvegliarsi.
Hermione lo aveva baciato come aveva fatto lui adesso.
"Quindi era già innamorata di me, e se quel bacio mi ha risvegliato anche io lo ero".
Sorrise e andò finalmente a prendere una boccata d'aria.
Si diresse sotto il solito albero vicino al Lago Nero dove in genere passavano il tempo lui, Hermione e Ron. Quell'albero era come un amico e allo stesso tempo come un rifugio, poteva senz'altro considerarsi un simbolo del Trio.
Quello era anche l'albero sotto il quale James e Lily si scambiarono il loro primo bacio. Harry pensò a loro.
Chissà se un giorno lui e Hermione si sarebbero messi insieme, poi sposati, se avrebbero mai avuto un figlio come avevano fatto i suoi genitori. Chissà se si sarebbero mai sacrificati per lui/lei. Chissà se il loro amore sarebbe stato così forte come il loro, uniti fin proprio alla fine.
STAI LEGGENDO
- HARMIONE - Alla fine c'è l'amore
FanfictionLa vita di Harry Potter non sarà mai facile: soffre terribilmente per la morte di Sirius, gli viene affidato il compito di sconfiggere Voldemort ed è alle prese con la nascita di un nuovo sentimento per Hermione che farà lui stesso fatica a comprend...