L'INTERVENTO DI RON

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Passavano i giorni ed Harry ed Hermione continuavano ad ignorarsi.

Intanto Voldemort si stava impossessando del Ministero.

Ora che Silente era morto aveva iniziato a rischiare di più. Vi erano sempre più morti e sparizioni.

Con il Ministero sotto attacco gli Auror, dipendenti del ministero, non riuscivano più a contrattaccare.

L'Ordine della Fenice era invece decimato.
Molti erano morti, altri come Mundungus spariti, chi come Bill Weasley in ospedale, Silente morto, e con la sua morte anche Piton era sparito.

E allora l'unica reale speranza era Harry, e lui ne era consapevole. Doveva distruggere gli Horcrux in modo da indebolire Voldemort e mandarlo in confusione. Ma come fare? Non sapeva dove fossero e quali fossero.
Si impegnava, si concentrava ma non ne aveva la più pallida idea e doveva rispondere negativamente ogni volta che Lupin gli chiedesse novità.

Silente gli aveva detto di essere felice, ma lui non ci riusciva proprio.
Il Preside era morto e Harry ancora non aveva cucito le ferite.
Ma non c'era nessuno a provare a consolarlo.

Hagrid non si vedeva da tempo. Lupin era chissà dove a svolgere compiti importanti. Con Ginny aveva chiuso, non voleva dargli peso dopo averla lasciata. Sapeva di avere bisogno di Hermione...ma da come l'aveva trattata non aveva neanche il coraggio di guardarla. E poi si era promesso di non metterla in pericolo.

Senza Silente e con Voldemort sempre più attivo ripensava continuamente a quel sogno in cui Hermione moriva per colpa sua e non voleva che si rivelasse vero.

Ogni volta che Ron provava a convincerlo a fare pace lui cambiava argomento, come se di lei non gliene importasse niente. E invece non faceva altro che pensarla, giorno e notte.

Non che Hermione stesse meglio.
Lei piangeva continuamente e non usciva dalla stanza se non per andare a lezione o per consumare i pasti velocemente. Harry le mancava moltissimo, ma era troppo orgogliosa per andarglielo a dire. Sfogava la sua rabbia con Ron.

L'unico con cui Harry aveva contatti era Ron.

Una sera Harry, come al solito, era alla Torre di Astronomia. Ci andava sempre da quando Silente era caduto da lì.

Harry non avrebbe mai immaginato che di sotto si parlava di lui. E invece Ron e Ginny avevano proprio lui come argomento di conversazione.

-"Ginny, ho bisogno del tuo aiuto"- disse il ragazzo con fare serio.

-"Dimmi Ron"- rispose Ginny curiosa.

-"Vedi... dobbiamo fare qualcosa per Harry ed Hermione. Hanno 'litigato' se così possiamo dire, ma hanno bisogno l'una dell'altro"-
Ginny fece una smorfia e Ron si affrettò ad aggiungere -"insomma, sono migliori amici da sempre"-

-"Ron, non c'è bisogno che menti. So che Hermione è innamorata di Harry"- rispose lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-"COSA?! Come lo sai?"-

-"Beh, non ci vuole un genio a capirlo. La vedevo la sua faccia ogni volta che baciavo Harry, vedevo quanto era contenta di andare con lui al Ballo, e ti assicuro che se una persona passa 5 giorni chiusa in camera a piangere perché ha litigato con qualcuno quella non è solo amicizia. E penso che anche a Harry piaccia Hermione"

-"Non penso proprio... non me ne ha mai parlato e sono il suo migliore amico. E poi non ha mai dato segni"-

-"Si vede che sei un maschio... Ronald ma non vedi come la guarda? Non vedi come rimane incantato nei suoi occhi? Io penso che Harry ancora non ci sia arrivato, pensa sia solo perché è la sua migliore amica, ma è innamorato di lei"-

- HARMIONE - Alla fine c'è l'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora