- HARMIONE - Alla fine c'è l'amore

LA COSCIENZA DI HERMIONE

Mentre Harry era alle prese con la sua missione assieme a Lupin, a Hogwarts Hermione piangeva a dirotto nella sua stanza.
Per l'ennesima volta, sempre per lui, per Harry.

Aveva detto a Ron che non si sentiva bene e che preferiva salire a riposare. Lui ci era rimasto un po' male, non era la prima volta che lei sfuggiva con la scusa di non sentirsi bene, voleva stare con lei in sala comune, ma Hermione non gli aveva neanche dato il tempo di dire qualcosa che era volata via.
Non era riuscita a dirgli per la seconda volta "mi dispiace ma non sono innamorata di te", si vergognava e le dispiaceva, già la prima volta aveva visto Ron distrutto e si era dispiaciuta molto, quindi al momento erano, anche se non in maniera ufficiale, nuovamente fidanzati. Quel bacio che lui le aveva dato non lasciava spazio ad altre interpretazioni. Ron credeva ingenuamente che lei fosse innamorata di lui, che non aspettasse altro che lui facesse il primo passo e che erano giorni che stava male per la loro separazione. Quindi aveva pensato di baciarla per risolvere tutto e rimettersi insieme.

Ma lei non amava Ron. Lui non faceva per lei. Non era abbastanza dolce, odiava leggere, era superficiale, la rimproverava sempre. Tra loro non c'era mai un dialogo serio, solamente litigi. Quel poco tempo in cui erano stati fidanzati era servito a Hermione per aprire gli occhi. Quel sentimento che pensava di provare altro non era che una fissazione adolescenziale che non aveva niente a che fare col vero amore. Lei e Ron erano semplicemente incompatibili. Buoni amici si, ma niente di più. D'altronde gli opposti si attraggono, come era successo a loro per tanto tempo, ma amano i propri simili, e loro di simile avevano veramente poco. Magari inizialmente stare con qualcuno diverso da te ti porta a fare nuove esperienze, ti sembra di vivere una vita più avventurosa, diversa dalla solita vita monotona, ma poi col tempo se non hai alcun punto in comune, niente di cui parlare, interessi ed abitudini diverse diventa difficile stare insieme.

Harry invece era dolcissimo con lei, aveva anche iniziato a leggere, la trattava sempre bene, e poi quegli occhi verdi erano meravigliosi... Con lui poteva parlare di tutto, dalla cosa più stupida al discorso più importante.
Tra loro c'era una complicità che non c'era tra nessun altro. Bastava un cenno, uno sguardo e i due si capivano. Bastava la sua presenza per portarle felicità. Quando stava con lui aveva l'impressione di potergli parlare per ore e ore senza mai stancarsi.
Con Harry si sentiva protetta. Non si era dimenticata il primo anno, quando Ron la trattò male tanto da spingerla ad andare quasi a morire contro un Troll ed Harry era corso a salvarla nonostante non si conoscessero quasi. E quelle lacrime che Harry aveva versato quando lei era pietrificata sul letto d'infermeria? Il terzo anno senza il suo Patronus non avrebbe proprio saputo come fare con i Dissennatori. Anche nel quarto Harry l'aveva protetta, aiutando Krum a portarla in superficie durante la seconda prova del torneo Tremaghi. Harry doveva salvare Ron, solo Ron. Ma rinunciò a vincere per aiutare anche lei, per assicurarsi che non si facesse male. L'anno precedente infine nella battaglia al Ministero la sicura mano di Harry la trascinò via da Bellatrix e Lucius Malfoy che lanciavano maledizioni in continuazione che probabilmente l'avrebbero presa.
Si, Harry non era solo un amico, ma era il suo eroe. La persona che, ormai ne era certa, l'avrebbe sempre portata in salvo in qualsiasi situazione di pericolo.
Ed era quello con cui sfogarsi, quello con cui confidarsi, quello con cui piangere e mostrarsi in tutte le sue paure.
Se avesse dovuto usare una parola per descriverlo, probabilmente avrebbe detto che Harry era...beh, era semplicemente Harry. Non di più e non di meno. E a lei questo bastava.

Ebbene si, ormai si era convinta. Si era innamorata del suo migliore amico.

C'era voluto tanto per ammetterlo a se stessa. Aveva dovuto trovare indizi qua e là per autoconvincersi, per trovare la prova inconfutabile che tutto ciò che provava non era solo un'enorme amicizia ma era amore.
Inizialmente aveva ignorato questa possibilità.

"Siamo troppo amici", si diceva.

"Lui non amerà mai me, mi vede solo come    un'amica e poi io non sono altro che una Nata Babbana, mentre lui è il Prescelto".

"A me piace Ron".

Però non riusciva a smettere di pensare a lui.
Mai.

Aveva sofferto tanto quando Harry non le rispondeva alle lettere e la ignorava alla Tana.

Tornata a scuola aveva iniziato a provare odio per Cho.
E ogni volta che Harry baciava Ginny scoppiava a piangere.

E allora Hermione non poté più negarlo: si era innamorata di Harry Potter, il suo migliore amico. E non era una semplice cotta, ma amore vero.

Ma Harry stava con Ginny, che pure era sua amica. Come poteva tradire la sua fiducia? Inoltre Ron come l'avrebbe presa? L'avrebbe odiata se si fosse messa col suo migliore amico, e avrebbe odiato anche Harry.

Ma Ron, e quindi i Weasley, erano l'unica famiglia del ragazzo. Non poteva fare questo al suo Harry. 

Avrebbe continuato a fare la parte della migliore amica, standogli vicino e supportandolo. Le sarebbe bastato guardarlo negli occhi, ricevere un suo sorriso, un suo abbraccio. Le sarebbe bastata, anche da amica, la consapevolezza di essere sempre protetta da lui.

E mentre pensava questo continuava a piangere.

"Non dovevo lasciarlo andare da solo, come farei senza di lui?"

"Se non ce la fa non me lo perdonerò mai"

Ripensó alla faccia che lui aveva fatto quando Ron l'aveva baciata.
Possibile che ci fosse rimasto male?

"No, probabilmente era semplicemente sorpreso. Pensava che fosse stata una cosa già decisa, che ci fossimo messi insieme già da un po' e si sarà dispiaciuto che nessuno dei suoi due migliori amici gli avesse detto nulla"

"Oh, Harry, ma cosa dovevo dirti. Io amo te, non Ron. Non so se riuscirò a restare lontano da te, non so se riuscirò a non dirti niente per evitare tutto il casino che ne seguirebbe, ma non ho neanche il coraggio di dichiararmi. Ci ho provato due volte e il destino me lo ha impedito. Ora ho paura. Potrei perderti, ed è assolutamente l'ultima cosa che voglio. Ma per favore, ti prego, torna vivo da questa stupida missione. Io ho bisogno di te"