MORTE INATTESA

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-"Ohoh. Se non fossi la mia migliore amica penserei che ci stai provando con me, Hermione"-

-"E chi ti assicura che io non lo stia facendo?"- fece lei con un sorriso malizioso.

-"Beh, ci conosciamo da così tanti anni e nessuno di noi 2 ha mai manifestato segni verso l'altro. Siete sempre stati tu e Ron che vi comportavate da innamorati che si facevano i dispetti. Io e te siamo sempre stati un po' come fratello e sorella, no? Tutti a scuola sanno che il "grande" Harry Potter e la Nata Babbana Hermione Granger hanno un rapporto speciale di amicizia. Ed è vero. Tu per me sei come una sorella da proteggere. Ci sei sempre stata"-

-"Spesso però anche tra due migliori amici può nascere qualcosa di più. Si può essere migliori amici, quasi fratello e sorella e allo stesso tempo provare altro..."-

-"Tu dici?"-

Entrambi cercavano di sembrare disinvolti e scherzosi, ma entrambi parlavano con voce sempre più incerta e si facevano sempre più rossi. Quasi senza rendersene conto si erano pericolosamente avvicinati e si guardavano negli occhi.

"Mi piace, tantissimo, ormai ne sono certa, ma qui davanti a tutti....davanti a Ron, a Ginny...e poi se a lui non piaccio? Non voglio perderlo"

"Ma cosa mi sta succedendo? È la mia migliore amica, è una sorella per me, non sono innamorato di lei. Certo, è molto bella e oggi sono rimasto incantato, così come mi ero perduto a fissarla ai Tre Manici di Scopa, quando Ron l'ha baciata mi è salita la depressione e quando l'ho invitata al ballo tremavo, ma forse è per il gran bene che le voglio.."

Erano sempre più vicini, ormai i loro nasi quasi si toccavano, e loro si guardavano negli occhi fissi.

"Ormai ci siamo. Non so cosa succederà, non so se si allontanerà, ma forse vale la pena provare" pensò lei.

"Ormai ci siamo. Sono confuso, non so cosa provo, è tanto che non riesco a capire se qualcosa fra noi è cambiato, ma forse vale la pena provare" pensò lui.

Ancora più vicini. Quasi attaccati. Ecco.

"AVADA KEDAVRA". Qualcuno aveva pronunciato a voce altissima l'Anatema che uccide, e subito dopo si era sentito qualcosa di pesante infrangersi al suolo, forse un corpo.

La Sala Grande divenne un inferno. Harry ed Hermione furono costretti a staccarsi.

-"CHE NESSUNO SI MUOVA, NON ABBANDONATE LA SALA "- tuonò la McGranitt.

Ma Harry come al solito non obbedì. Si ricordò di quello strano presentimento che aveva provato l'ultima volta che aveva visto il Preside.

-"Devo andare a controllare, tu aspettami qui"-

-"Harry, NO. Hai sentito la McGranitt, dobbiamo rimanere qua. E poi è pericoloso, non sai cosa può succederti. Oh Harry, io non voglio perderti..."-

-"Non ti preoccupare, tornerò. Te lo prometto. Abbiamo una cosa di cui parlare..."-

Vide Hermione che continuava a fissarlo arrabbiata e preoccupata.

-"Dai Hermione, non fare così. Mi conosci, rispettare gli ordini non è il mio forte. Devo andare.
Tu resta qui, vai da Ron e dagli altri dell'ES"- e corse via.

Uscito dalla Sala Grande volò verso l'ufficio del Preside. Vuoto. Andò nei Sotterranei. Nulla. Salì alla torre di Astronomia. C'era a terra una bacchetta. La Bacchetta di Sambuco. La bacchetta di Silente.

Harry si affacciò giù e vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere: un uomo grosso, con barba folta e capelli bianchi, disteso a terra in una pozza di sangue. Raggelò. Le gambe quasi non lo tenevano ma corse a perdifiato giù, uscì dal castello e corse incontro al corpo del Preside. Non si muoveva.

Harry rimase lì immobile per quella che parve un'eternità.

All'improvviso vide due Mangiamorte ridere e beffeggiare Silente mentre scappavano dalla scuola. Accecato dalla rabbia li raggiunse. Dovevano pagarla. Silente doveva essere vendicato.

Scagliò un incantesimo da lontano che non colpì nessuno, continuò a correre con l'aria che gli mancava nei polmoni, era più vicino, ne schiantò uno e lanciò una Cruciatus contro l'altro che la deviò, stese Harry con un potente incantesimo e riuscì a uscire dal cancello e a Smaterializzarsi assieme al compagno schiantato.

Harry era a terra, sanguinante. Ma non sentiva il dolore fisico. Urlò più forte che potè e tornò da Silente, l'uomo che aveva sempre creduto in lui, che gli aveva offerto una nuova casa. Il mago più potente del mondo, l'unico che Voldemort temesse. Senza di lui era finita.

Harry non riusciva a smettere di piangere.
Non si accorse nemmeno della calca che ormai era sopraggiunta.

Hagrid singhiozzava a dirotto ma gli si avvicinò.

-"Harry, non puoi stare qui. Dobbiamo spostare il corpo e poi sei tutto pieno di sangue. Vai in infermeria. A Silente non ci piacerebbe vederti così"- ma Harry non si mosse.

Nel frattempo in Sala Grande era rimasta solo Hermione. Harry le aveva detto di aspettarlo lì e lei voleva mantenere la promessa. Arrivò Ron, tremante.

-"Hermione...S-Silente è...è morto!"-

-"Cosa!?"-

-"È così. I Mangiamorte sono entrati nel castello mentre tutti eravamo al ballo. Ma tu che ci fai ancora qui? Sono tutti fuori"-

-"Harry mi ha detto di restare qui e mi fido di lui"-

-"Hermione, Harry è lì fuori, vicino al corpo di Silente. Non riesce a smettere di piangere e per di più è gravemente ferito. Penso che abbia bisogno di te vicino a lui e non qui"-

-"Che cosa?! Harry è ferito?! Come è successo?!"-

-" Non lo so, ma va da lui, corri!"-

Hermione si fiondò fuori, preoccupata.
Uscì, vide la calca che si era creata e davanti a tutti Harry. Andò da lui.

-"Harry, come stai? Oh, ma tu sei
ferito"- gli mise una mano sul petto -"Va in infermeria, tornerai dopo da Silente, vieni ti accompagno"- e gli tese una mano. Harry la spinse via.

-"Non ho bisogno di te, né di nessun'altro. Silente è morto, è finita Hermione, finita. Non sconfiggeremo mai Voldemort. Io non so come fare"-

-"Ci siamo noi Harry. Ci sono io. Non ti lascio solo"-

-"No. Troppa gente è morta a causa mia. I miei genitori, Sirius, ora Silente. Non posso rischiare di perderti Hermione. Tu non devi morire a causa mia. Me lo sono promesso tempo fa. Anzi, penso che non dovremmo più sentirci nè vederci, sono solo un pericolo per te"-

-"Harry..."-

-" Non dire niente. Per favore va via, ho bisogno di stare da solo "-

-"Harry ma che stupidaggini dici?! No che non ti lascio solo, non essere sciocco. Che migliore amica sarei? Non ti abband...."-

-"Vai via!"-

Hermione rimase lì immobile per un momento. Iniziò a piangere. Pochi minuti fa ballava con Harry, si stavano per baciare, forse si sarebbe dichiarata.

Ora Silente era morto e il ragazzo del quale era innamorata, il suo migliore amico, le diceva che non dovevano più vedersi. Era un incubo.

- HARMIONE - Alla fine c'è l'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora