L'ho fatto perché ti amo

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La battaglia si era finalmente conclusa, Lord Voldermort era stato sconfitto una volta per tutte e da lì in avanti non avrebbe fatto più male a nessuno. Finalmente si poteva tirare un sospiro di sollievo e voltare pagina cercando di andare avanti.
Harry, Ron e Hermione stavano fissando un punto ben preciso, ovvero quello dove Harry qualche minuto prima aveva gettato la bacchetta di Sambuco fatta a pezzi. Harry poi si girò ed osservò le rovine del castello, o meglio di quella che per 6 anni era stata la sua casa. Sapeva benissimo che una volta varcate quelle che erano le mura sarebbe stato accolto da studenti, amici e insegnanti, insomma tutti coloro che nel corso di quell'anno lo avevano sostenuto rischiando la vita per lui. "Tutto apposto Harry?" chiese Ron posandogli una mano sulla spalla, "si Ron tutto apposto, Hermione?" domandò Harry guardando l'amica, "una meraviglia" disse Hermione riportando alla mente dell'amico quello che era stato il loro primo discorso dopo il suo primo scontro con Voldermort. Harry fece un bel respiro, si guardò un ultima volta indietro e poi insieme a Ron e Hermione si avviò verso il castello. Passo dopo passo Harry, Ron e Hermione arrivarono all'ingresso principale, i tre amici guardarono il portone di legno ormai distrutto del tutto e quello che ne rimaneva penzolava dai cardini. Varcarono i resti del portone e poi percorsero il lungo corridoio, dove ebbero modo di incontrare studenti, amici e insegnanti che si congratulavano con loro. I tre amici arrivarono alla sala grande, Ron e Hermione furono i primi ad entrare mentre Harry si fermò, in quel momento non se la sentiva di entrare, così fece un lungo respiro e prosegui fino al giardino, per poi andare al lago Nero per riflettere sul dafarsi.
Ginny era seduta affianco alla madre con la testa appoggiata sulla sua spalla e una tazza di tè tra le mani, stava ascoltando la conversazione tra il padre, George e Percy quando vide entrare Ron e Hermione. Appena i due ragazzi raggiunsero la famiglia Weasley, Ginny alzò la testa "ma Harry?" chiese la ragazza, "era qui fino ad un attimo fa" disse Ron mentre Hermione si sedeva sulle sue gambe. Ginny aveva una vaga idea di dove fosse Harry, così si alzò, appoggiò la tazza e zoppicando uscì dalla sala grande. Attraversò il corridoio e arrivò in giardino, dove trovò Hagrid che dava una mano a Gazza a spostare alcune macerie. "Hagrid" disse Ginny avvicinandosi a lui, "è al lago Nero" disse Hagrid, "grazie mille" disse la ragazza riprendendo a camminare.
Harry era seduto sulla riva del lago, pensava a tutto ciò che era accaduto e tra le sue mani stringeva ancora la bacchetta. Ad un certo punto senti dei passi provenire da dietro, così si girò e punto la bacchetta verso la direzione del rumore. Appena vide arrivare la fonte del rumore abbasso la bacchetta, l'appoggio sul prato e si mise in piedi, si avvicinò a Ginny gli mise un braccio intorno alla vita, con la mano gli prese il braccio e la condusse verso la riva. L'aiuto a sedersi, poi si mise in ginocchio e facendo attenzione le sollevò la parte inferiore del pantalone. Sulla caviglia destra Harry vide un taglio abbastanza profondo, sapeva che madame Chips lo avrebbe guarito in un secondo ma non poteva rischiare che si infettasse. Così strappo un pezzo del bordo della sua maglietta che ormai era abbastanza rovinata, si alzò e lo bagno con l'acqua del lago, poi torno da Ginny e le lego la stoffa intorno alla caviglia cercando di tamponare la ferita. "Ginny io........ ti devo delle scuse" disse Harry sedendosi accanto a lei, Ginny non disse nulla anzi si avvicinò ancora di più a lui appoggiandosi poi sulla sua spalla. "Il giorno che ti ho lasciata è stato il più brutto della mia vita, ero distrutto, però l'ho fatto con l'intento di proteggerti. Non volevo che Voldermort ti usasse nuovamente come esca per arrivare a me, non avrei mai sopportato l'idea di saperti da qualche parte ferita, torturata o anche peggio com'è accaduto nella camera dei segreti a causa mia. Insomma..... Ginny quello che sto cercando di dirti è che tutto quello che ho fatto, l'ho fatto perché ti amo" disse Harry voltandosi verso di lei. Involontariamente Harry le sfiorò il braccio andando così a provocare una sensazione di dolore alla ragazza, così facendo attenzione gli prese la mano e gli tiro su la manica. Lungo il braccio vide dei piccoli tagli, su alcuni si erano già formate delle crosticine mentre su altri ancora no. "Harry io non so che cosa hai vissuto la fuori, ma posso assicurarti che qui non è stata una passeggiata, tu mi hai lasciata con l'intento di proteggermi ma lascia che ti dica una cosa non ha funzionato. Insieme a Neville e a Luna abbiamo provato a rimettere in piedi l'esercito di Silente con il rischio di essere scoperti, a lezione di difesa contro le arti oscure ci facevano provare gli incantesimi sui ragazzini del primo anno. Tutti noi ci siamo rifiutati e per punizione i Carrow usavano incantesimi e maledizioni su di noi, per alcuni si trattava di semplici punizioni mentre per me, per Luna, Neville, Seamus e tanti altri era un modo per farsi dire dov'eri. Non ho mai detto nulla perché non sapevo dove fossi, ma anche se lo avessi saputo non lo avrei mai fatto, ma loro nonostante tutto non ci credevono". Harry vide delle lacrime che stavano rigando il viso della ragazza, Ginny non piangeva mai, allora il ragazzo capi che era molto scossa per ciò che aveva passato e di conseguenza aveva bisogno di sfogarsi. Così gli prese il viso tra le mani, con il pollice gli asciugò le lacrime rimanenti, "Ginny guardami" disse Harry perdendosi nei suoi magnifici occhi color nocciola. Ginny non rispose e si perse in quei magnifici occhi color smeraldo di cui era sempre stata innamorata, "non sono mai stato più orgoglioso di avere al mio fianco una ragazza tosta, coraggiosa e premurosa come te. Il tuo coraggio, la tua lealtà e la tua premurosita me gli hai mostrati quando siamo andati al ministero, quando i mangiamorte hanno attaccato la Tana, durante la mia assenza e durante la battaglia. Mi spiace di non essermi accorto prima dei sentimenti che provavo per te, mi spiace di averti fatto soffrire inutilmente, Ginny quello che sto cercando di dirti è che io ti amo e ti amerò per sempre " disse Harry. Ginny aveva ormai le lacrime agli occhi, erano 7 anni che aspettava di sentirsi dire quella parola. Così mise le braccia intorno al collo di Harry e si avvicinò sempre di più a lui," ti amo anch'io Harry non sai quanto"disse Ginny sorridendo," forse una vaga idea ce l'ho" e detto ciò i due ragazzi si baciarono.

Harry e Ginny: our storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora