Lavori

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Nel corso di quella notte non tutti riuscirono a prendere sonno, Ron, Hermione e Neville erano crollati per via della stanchezza, Harry invece non riusciva a chiudere occhio infatti continuava a girarsi e rigirarsi nel sacco a pelo, infine Ginny cercando di non farsi notare dal ragazzo continuava a tenerlo d'occhio. Dopo un paio di minuti per evitare di svegliare gli altri, Harry si alzò, prese una felpa dal suo zaino e uscì dalla sala comune. Harry scese l'ultimo gradino della Torre di Griffondoro, poi prese e si avviò verso ciò che rimaneva della Torre di Astronomia. Nonostante le varie macerie trovate sulle scale Harry riuscì a raggiungere la cima della torre, una volta arrivato si avvicinò al muretto ed iniziò ad osservare il panorama. Ad un certo punto una piccola e calda mano si appoggiò sulla sua spalla, Harry si girò e trovò quella che era la proprietaria della mano. Ginny lo prese per mano e lo condusse verso un muretto, lo fece sedere e poi si mise accanto a lui appoggiando la testa sulla sua spalla. "Sai quando tu non c'eri di notte venivo spesso qui a guardare le stelle e ogni sera mentre le guardavo esprimervo il mio desidero" disse Ginny osservando il cielo, Harry sapeva benissimo qual'era il desidero della ragazza così prese dalla felpa la mappa del Malandrino e l'appoggio sulle sue ginocchia. "Immagino che il tuo desiderio fosse molto simile al mio, infatti ogni sera prima di andare a dormire tiravo fuori questa" disse Harry mostrandole la mappa, Ginny vedendola capi che nonostante la sua scelta Harry non l'aveva mai abbandonata anzi era sempre stato con lei. "Oltre a tener d'occhio Piton andavo alla ricerca di un nome particolare, cioè il tuo. Nonostante tutto volevo essere certo che eri al sicuro, che stessi bene e che nessuno ti avesse fatto del male" disse Harry tornando a guardare le stelle. Ginny sapeva benissimo a che cosa stesse pensando Harry, così si mise in piedi mettendosi poi davanti a lui, gli prese le mani e lo fece alzare. Lo abbracciò forte, poi si staccò lo prese per mano e insieme tornarono in sala comune, dove si addormentarono insieme sul divano stringendosi l'uno all'altra.
Il riposo dei due ragazzi venne interrotto dalla voce di Ron, il quale era sorpreso di vedere il suo migliore amico e la sorella in quella posizione. "Ron ma che..." domandò Harry aprendo gli occhi e cercando di non svegliare Ginny, "pe.... perché siete in quella?" ma Ron non riuscì a finire la frase che un cuscino gli arrivò dritto in faccia. "Questo mio caro e dolce fratellino è per dirti che ti devi fare gli affari tuoi" disse Ginny mettendosi a sedere, "Ron che ne pensi se noi iniziamo ad andare in sala Grande?" chiese Hermione, "e va bene, però sappiate che qualunque cosa voi facciate io lo verrò a sapere" e detto ciò Ron, Hermione e Neville uscirono dal buco del ritratto.
Non passarono nemmeno dieci minuti che Harry e Ginny raggiunsero i loro amici in sala Grande, a differenza della sera la sala aveva un aspetto completamente diverso. I quattro tavoli delle quattro case erano stati sistemati nuovamente lungo la sala e con esso anche quello degli insegnanti dove per ora erano seduti i professori e i membri dell'Ordine della Fenice. Terminata la colazione la professoressa McGranit si alzò e prese la parola, "bene penso che dopo questa deliziosa colazione possiamo cominciare con i lavori per riportare Hogwarts alla sua normalità. Quindi vi chiedo di dividervi in coppie e di scegliere un'ala del castello dalla quale partire, ci ritroveremo qui per l'ora di pranzo " e detto ciò la professoressa McGranit torno al suo posto. " Io escludo categoricamente l'idea di andare nei sotterranei, troppi ragni " disse Ron appoggiando la sua spremuta," soprattutto dopo quello che abbiamo trovato nella Foresta Proibita " disse Harry sorridendo, "perché che cosa avete trovato nella Foresta Proibita?" domandò Hermione incuriosita. Harry stava per rispondere ma Ron lo inceneri con lo sguardo, "va bene allora Ron che ne dici se io e te andiamo a sistemare la Torre di Astronomia?" chiese Hermione, "perché no" disse Ron, "e se per Ginny non ci sono problemi noi potremmo andare a dare un'occhiata ai sotterranei. Tanto qualcuno lo dovrà fare prima o poi" disse Harry guardando la ragazza, "per me va bene" disse infine Ginny.
Harry e Ginny arrivarono nei sotterranei e la situazione non era appunto una delle migliori. Intorno a loro c'erano un sacco di macerie, parecchio cemento era caduto dal soffitto lasciando spazio alle travi di legno che ormai si vedevano. Girato l'angolo Harry e Ginny si imbatterono, con quella che una volta era la vecchia aula di Piton. La porta era aperta così i due ragazzi si fecero coraggio ed entrarono, appena entrati trovarono tutti i banchi alla rinfusa, le fialette di vetro sparse per terra ed infine l'armadio delle scorte aperto. L'attenzione dei due ragazzi venne però interrotta dalla presenza di un liquido che stava bagnando il pavimento, entrambi i ragazzi pensarono che si trattasse di una pozione ma non era così. Harry si chinò e lo toccò, "acqua" disse poi mettendosi in piedi, chiuse l'anta e insieme a Ginny segui la scia che gli portò in un bagno. Entrambi i ragazzi riconobbero immediatamente il bagno nel quale si trovavano,  Harry si avvicinò per capire da dove provenisse l'acqua, mentre Ginny rimase ferma e immobile sulla soglia. Numerosi ricordi cominciarono a rifiorire nella mente di Ginny, si rivide all'età di dieci anni quando sotto il controllo di Voldermort fece del male ai suoi amici, quando scriveva sul diario e lui gli rispondeva ed infine il momento nel quale venne portata nella camera dei segreti. Venne così colta da una terribile sensazione di paura, che scomparve dopo qualche minuto grazie un affettuoso abbraccio da parte di Harry.
Dopo un po' Harry sciolse l'abbraccio, prese tra le mani il viso di Ginny e con il pollice gli asciugò le lacrime restanti. "Ginny guardami" disse Harry, "stavolta non sei da sola ci sono io qua con te" e detto ciò Harry gli lasciò un rapido bacio sulla fronte, la prese poi per mano e la condusse vicino all'entrata. "Dobbiamo scendere a controllare la situazione e una volta tornati qui dobbiamo rendere il passaggio inagibile per evitare che qualcun'altro in futuro lo trovi" disse Harry aprendo il lavandino, "ora io vado giù per primo, appena ti do il via libera mi raggiungi ok?" chiese il ragazzo preparandosi a scivolare. Ginny gli lasciò la mano e auni, proprio in quel momento Harry scivolò giù per il tubo e arrivò all'entrata della camera dei segreti. Era come se la ricordava grande e imponente, stava capendo come poter aprire l'ingresso quando i suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo di Ginny. Si volto verso di lei e l'aiuto a mettersi, le prese la mano e si avvicinò all'entrata iniziando a dire un sacco di parole in falso serpentese. "Ma che?" chiese Ginny sorpresa, "Ron mi ha detto che quando lui ed Hermione sono venuti qui a distruggere il diadema, ha copiato alcune frasi che pronunciavo nel sonno e quindi" disse Harry mentre osservava la porta che si apriva. La camera era proprio come i due ricordavano, il lungo corridoio, le terrificanti statue dei serpenti ed infine i resti del basilisco che erano rimasti li per quasi 6 anni. Harry tirò fuori la bacchetta e insieme a Ginny percorse la stanza per controllare come fosse messa, poi insieme a lei torno verso l'ingresso chiuse il passaggio e puntò la bacchetta verso l'alto. "Bombarda" detto ciò Harry strinse forte Ginny a sé per evitare che i massi e i sassi che avevano cominciato a cadere gli colpissero. "Tutto apposto?" domandò Harry terminata la caduta dei massi, "si Harry sto bene e tu?" chiese Ginny, "sto bene tranquilla" disse il ragazzo voltandosi, "credi che questo basterà ad evitare che qualcun'altro scopri questo posto?" domandò la ragazza, "penso di sì ma per essere sicuri dobbiamo trovare il modo di sigillare l'entrata" disse infine il ragazzo. Tornati nel bagno Harry chiuse il rubinetto, poi punto la bacchetta verso di esso "Immobilus" e così dicendo congelo il meccanismo.
"Per ora dovrebbe bastare, poi nei prossimi giorni parlerò con la McGranit e vedremo che cosa si potrà fare" disse Harry mettendo la bacchetta nella tasca, "io non la metterei via se fossi in te" disse Ginny sorridendo, "hai ragione ci converrebbe sistemare l'aula di pozioni oggi e poi domani le segrete" disse infine Harry uscendo dal bagno.

Harry e Ginny: our storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora