Non è un addio ma solo un arrivederci

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Trascorsero una decina di minuti, Harry si alzò, poi porse le sue mani a Ginny e l'aiuto a mettersi in piedi. Con un piccolo cenno gli fece capire che era giunto il momento di andare, così senza lasciarsi le mani i due ragazzi tornarono nei pressi del castello. Oltrepassato l'ingresso i due ragazzi attraversarono il lungo corridoio che all'apparenza sembrava vuoto, o così pareva. Diversi furono i ragazzi che presi dalla fretta, stavano tentando di raggiungere la Sala Grande. Harry e Ginny stavano per girare l'angolo, quando notarono un ragazzo dai capelli rossi fermo davanti al quadro di Fred. Harry lascio la mano di Ginny, gli diede un rapido bacio sulla guancia e svolto l'angolo lasciando che la ragazza si avvicinasse al fratello. "Ron la devi lasciare andare, quando sarà il momento sarà lei a venire da te. Ormai non è più una bambina" disse Fred, "lo so però non me la sento" disse Ron, "non potrai proteggerla per sempre. Questo compito ora aspetta a qualcun'altro che purtroppo non sei tu. Pensa alla fortuna che hai avuto? Chi c'è meglio di Harry? Nessuno. Però qui non stiamo parlando di Harry vero? C'è dell'altro?" chiese Fred. "Il quidditch..... Insomma tu lo sapevi che vuole entrare a far parte di qualche squadra importante?" domandò Ron, "si lo sapevo. Tu forse non sai che siamo stati io e George ad introdurla nel mondo del quidditch già da quando era piccola. Era talmente stufa di venire sempre esclusa da noi, che la sera prendeva e andava esercitarsi nello stanzino delle scope. Siamo stati noi a scoprire il suo segreto, ad allenarla senza dire niente a mamma e papà e a consigliarla ad Angelina come sostituta di Harry. Ron devi stare tranquillo Ginny è tosta non si farà abbattere da delle cadute " disse Fred. Nel frattempo Ginny si era avvicinata ai due fratelli, posò la mano sulla spalla di Ron facendolo girare. I due si guardarono per qualche secondo, poi Ron si avvicinò sempre di più alla sorella e la strinse in un forte abbraccio.
Le settimane passarono rapidamente e con esse anche le vacanze di Pasqua, i ragazzi erano tornati ad Hogwarts pronti ad affrontare quell'ultimo mese di lezioni e poi successivamente gli esami. Hermione come al suo solito era la prima della classe, infatti era riuscita a rimettersi in pari in vista del M. A. G. O, a differenza dei suoi amici che erano ancora ad eccezione di Ginny e Luna in alto mare. Hermione nonostante tutto era decisa ad aiutare i suoi amici proponendo un gruppo studio, ma non aveva fatto i conti con l'imminente partita che tutti aspettavano.
Era la seconda settimana di Maggio e la finale di quidditch si sarebbe svolta nel corso di quel fine settimana, Harry nonostante le continue critiche di Hermione aveva intessificato gli allenamenti rinunciando addirittura ai momenti di studio facendo così infuriare di più l'amica.
Anche l'ultimo allenamento in vista della partita terminò, tutti i membri della squadra ad eccezione di Ginny ed Harry erano andati a sistemarsi. "Ginny non starai esagerando?" domandò Harry atterrando, "no stai..." ma Ginny non riuscì nemmeno a posare il piede a terra che venne colta da un giramento di testa. Se non fosse stato per Harry che riuscì a prenderla al volo, Ginny si sarebbe trovata per terra. "Grazie Harry" disse Ginny mentre il ragazzo gli metteva un braccio intorno alla vita per sostenerla, "di niente principessa. Lo sai che per te ci sarò sempre" disse Harry portandola vicino al baule, "lo so. Però pur di far bella figura la situazione mi è completamente sfuggita di mano" disse la ragazza, "stai tranquilla la farai. Ora andiamo, hai bisogno di mangiare e di riposare" disse Harry. I due ragazzi erano appena usciti dal campo quando videro arrivare Ron, "ehi che è successo?" domandò il ragazzo, "nulla di grave" disse Harry, "si è stato solamente un giramento di testa" continuò Ginny. Harry senza aprire bocca intuì cosa voleva fare Ron, così lasciò Ginny permettendo a al fratello di prendere il suo posto. Ginny lo guardò perplessa, poi però vide un occhiolino da parte del ragazzo così senza dire niente si avviò con Ron verso il castello.
Il grande giorno arrivò, per Griffondoro era giunto il momento di sfidare una volta per tutte Serpeverde. Gli spalti compresi quello dei professori dove si sarebbe seduto l'allenatore delle Holydead Harpies si stavano riempendo, nel mentre negli spogliatoi la tensione si faceva sentire.
Una tensione che svanì non appena i ragazzi salirono sulle scope e che terminò definitivamente con la vittoria di Griffondoro. Harry non ci poteva credere, infatti appena sceso a terra venne sollevato da tutta la squadra che lo festeggio. Prima però guardo nella direzione di Ginny, che lo saluto con un bacio volante.
"Signorina Weasley eccola qui! La stavo giusto cercando!" disse una voce alle spalle di Ginny, la ragazza si girò e vide arrivare la professoressa McGranit insieme ad uomo sulla trentina. "Le presento il signor Clarck, l'allenatore delle Holydead Harpies" disse la professoressa McGranit presentando l'uomo. Ginny non poteva crederci, uno degli uomini più importanti del mondo del quidditch era lì davanti a lei. "È un piacere conoscerla signorina Weasley, Angelina mi ha parlato molto spesso di lei dicendomi che è brava e aveva ragione" disse il signor Clarck, "la ringrazio" disse Ginny toccandosi il ciondolo che Harry gli aveva regalato per Natale. Ormai era diventato il suo portafortuna, lo aveva tolto dal bracciale e inserito in una catenina in modo d'averlo sempre con sé. "Di niente! Sa è una vita che cerco delle giocatrici in gamba e appassionate, proprio come lei. Perciò mi chiedevo se le piacerebbe far parte della nostra squadra? Ovviamente partecipando ai nostri provini che si terranno per i primi di Settembre. Sa per conoscerla un attimo e capire qual'e la sua posizione ideale. Però da quello che mi ha raccontato Angelina e da quello che ho potuto vedere oggi lei è una bravissima cacciatrice" disse il signor Clarck, "forse una delle migliori che abbiamo mai avuto" disse Harry comparendo al fianco di Ginny. "Harry ha ragione se non fosse stato per lui e i miei fratelli a quest'ora non sarei qui, quindi la mia risposta è sì" disse Ginny sorridendo, "perfetto allora l'aspetto per i provini a presto" e detto ciò l'uomo si allontanò sempre in compagnia della professoressa McGranit.
Maggio passò rapidamente lasciando il posto alle ultime lezioni, al G. U. F. O per i ragazzi del quinto anno e al M. A. G. O per i ragazzi del settimo. Era la sera prima degli esami e all' interno di tutto il castello si respirava un'aria un po' frizzantina. Nella torre di Griffondoro Harry, Neville e Seamus erano in ostaggio di Ron che continuava a ripetere che non sarebbe mai passato, i tre ragazzi non né potevano più erano tanto così da schiantarlo. Nel dormitorio femminile la situazione non era da meno, Ginny era in ostaggio di Hermione che continuava a ripetere tutti i libri possibili e probabilmente se non si fosse messa tranquilla l'avrebbe di sicuro cruciata.
La notte non tardò ad arrivare, l'agitazione era ormai alle stelle infatti nel dormitorio maschile non tutti riuscirono a prendere sonno. Harry era fin troppo agitato ma non per gli esami, ma perché avrebbe dovuto lasciare quella che per lui era stata la sua prima e vera casa. Alla fine cedette al sonno e proprio intorno alle prime luci dell'alba si addormento.
I tre giorni passarono rapidamente portando con sé la conclusione degli esami, i ragazzi del quinto anno furono i primi a fare le valige per tornare a casa, a differenza dei ragazzi del settimo che fecero le valige con più calma per godersi gli ultimi momenti nel castello. Nel dormitorio maschile di Griffondoro regnava ormai il silenzio, Ron, Neville e Seamus avevano terminato i bagagli e si erano spostati nel cortile principale in attesa dei loro amici. Era rimasto solo Harry.
Il ragazzo era seduto sul suo letto, lo sguardo fisso sul muro ripensando a tutto ciò che aveva vissuto lì dentro. Ad un certo punto la porta si apri e si richiuse dopo qualche istante, Harry non distolse lo sguardo dal muro poiché sapeva esattamente chi fosse. "Ron mi ha detto che eri un po' giù" disse Ginny sedendosi accanto a lui, "giù è un parolone, diciamo dispiaciuto. Questa per me è stata la mia prima e vera casa, ho conosciuto il mio passato, i miei amici, la mia famiglia, persone che sono sempre state disposte a fare di tutto per me..... Insomma sarebbe un peccato dire addio a tutto questo" disse Harry continuando a guardare il muro. Ginny capi che cosa voleva dire il ragazzo, così si appoggiò sulla sua spalla "non pensarlo come un addio ma pensalo solo come un arrivederci" disse Ginny stringendo la mano del suo ragazzo. Al tocco della ragazza Harry sorrise poiché sapeva che aveva ragione, quello non era un addio ma un semplice arrivederci.
Si alzò porse la mano a Ginny e l'aiuto a mettersi in piedi, poi prese la giacca e lo zaino che erano ai piedi del letto e se gli infilo. Poi prese Ginny per e insieme uscirono dal dormitorio, attraversarono la sala comune ormai vuota e raggiunsero i loro amici che gli attendevano davanti all'ingresso principale.
"Eccoli!" disse Ron indicando l'amico e la sorella, "Ronald!" disse Hermione bruciando il ragazzo con lo sguardo. "Weasley la delicatezza non è il tuo forte" disse Draco facendo innervosire Ron, "se per questo Draco non è nemmeno il tuo forte" disse Astoria. "Scusateci ma abbiamo avuto un piccolo contrattempo" disse Harry, "tranquillo Harry siete ancora in tempo" disse Neville guardando l'orologio, Ginny guardò nella direzione dell'amica e noto la mancanza dei bagagli. "Se lo vuoi sapere Ginny i miei bagagli sono nell'ala insegnanti" disse Neville anticipando l'amica, "ala insegnanti? Cosa hai combinato?" domandò Ron, "beh ecco.... La professoressa Sprite fra un anno va in pensione così visto i miei voti eccellenti mi ha nominato suo assistente" disse Neville venendo poi assalito da Ginny. Il momento dei saluti terminò, Harry, Ron, Hermione, Ginny, Luna, Draco e Astoria si avviarono verso la stazione, prima di muoversi Harry si girò e guardo per l'ultima volta il castello.

Ciao a tutti! Buon anno!

Harry e Ginny: our storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora