IL PRIMO BACIO

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Louis

Mi sveglio nel mio letto, è lunedì mattina e ho un gran mal di testa. Cazzo devo avere un po' esagerato la notte scorsa, ma ricordo di essermi divertito.
Spero comunque di riprendermi per sta sera perchè dovrò passare al mio ristorante, ho dei vecchi documenti da visionare e devo anche controllare la lista dei prossimi ordini da fare; in realtà non amo molto queste cose burocratiche, preferisco di gran lunga aiutare i camerieri o stare alla cassa, mi piace stare a contatto con la gente e vederli felici di aver passato una serata fuori.
L'orologio segna le 10.42, potrei farmi una doccia e mangiare qualcosa vista la gran fame che ho; controllo prima il cellulare e trovo un messaggio da Harry mandato poco fa.

Da Mio H♡:

Ciao Lou, spero vada tutto bene dopo ieri. Io ho avuto un altro litigio con Ines, ha visto il succhiotto sul mio collo, si è incazzata come una iena.
Le ho spiegato che me lo avevi fatto tu ma non è servito a molto, le da fastidio trovare dei segni di altri sul mio corpo, mi ha fatto una predica assurda.
Forse dovremo evitare di farci questi tipi di segni addosso.

Rimango a fissare il telefono senza vederlo realmente, penso e ripenso alle parole che ho appena letto sperando davvero di immaginarmele, sono sempre qui, scritte nero su bianco.
Quanto odio quella stronza, adesso non ho nessun dubbio, altro che fiducia quella vuole solo cercare di allontanarci, vuole Harry tutto per se e lui è talmente stupido da farsi manipolare in questo modo.
Per un cazzo di succhiotto, come se fosse la prima volta che succede, e lui che mi scrive che dovremo evitare di farcene ancora; come può non capire che sta facendo il gioco di quella vacca? Riesce a rinunciare davvero così facilmente alle nostre cose?
Quanto mi sento deficente, sento come se importasse solo a me, eppure quei succhiotti me li faceva anche lui, entrambi li volevamo e ora butta via tutto per una stupida che conosce da pochi mesi.
Lo farò pentire della sua scelta, fosse l'ultima cosa che faccio; non vuole i miei succhiotti? Bene, non li avrà, ne quelli ne altro. Non starò alle regole di quella li, farò capire al mio caro amico a cosa andrà incontro ascoltandola.
Sembrerò patetico a scaldarmi tanto, solo solo dei succhiotti, ma questo so che è solo l'inizio: lei gli vieta i miei succhiotti, poi gli vieterà i baci, gli abbracci fino a dirgli che deve starmi almeno a venti metri di distanza.
Non le permetterò mai di portarmelo via, fidanzata o meno, non mi importa, nessun essere umano si deve mettere in mezzo a noi due.

A Mio H♡:

Va tutto bene, mi dispiace davvero un sacco che per colpa mia abbiate litigato ancora ma non preoccuparti, da adesso in poi non avrai più problemi.

Crede davvero di voler stare con lei? Benissimo, ma tutto ha un prezzo amico mio.
Vado a farmi la doccia ma dopo questo sfogo, la mia mente mi porta a farmi strane domande; ma quanto sono diventato possessivo? È solo il mio migliore amico, non è il mio fidanzato, non voglio nemmeno che lo sia insomma, ma allora perchè sento tutta questa gelosia? Perchè ho questo insano desiderio di fargli lasciare quella baldracca? Forse vorrei davvero esserci io al suo posto?
Sono Louis, il fidanzato di Harry.. eppure non sembra suonare così male.
Cosa cazzo sta succedendo dentro di me? Tutte queste emozioni contrastanti mi stanno portando alla follia, mi fanno immaginare cose che tempo fa avrei reputato raccapriccianti, ma ora, adesso sembrano così giuste.
Cosa provo quando Haz mi bacia? Noi ci siamo sempre detti che è solo un grande gesto d'affetto.

"Baby sbrigati che dobbiamo andare"
"Ho finito, adesso vengo" tutti gli anni la stessa storia: campeggio con Harry e la sua famiglia, io che mi ripeto che mi organizzo per tempo, io che preparo la valigia il giorno della partenza.
"È mai possibile che sei sempre in ritardo?" corro giù per le scale mentre mia mamma mi urla di chiamarla appena arriviamo a destinazione e finalmente si parte, una settimana tra tende e falò, aria e alberi:
"Scusate tanto, non so perchè non riesco mai ad essere in orario" il padre di Harry accende la macchina mentre se la ride, ormai mi conosce molto bene, si può dire che sono diventato il suo secondo figlio.
Appena arriviamo procediamo col montare le tende, cercare della legna e sistemare i nostri viveri.
Passo sempre una meravigliosa settimana quando vengo qui, sette giorni col mio migliore amico, a ridere, fare passeggiate e dormire insieme.
L'ultima sera però la sento speciale, diversa dalle solite ma non saprei dire perchè; facciamo il nostro solito piccolo falò, tradizione dell'ultimo giorno di campeggio, mangiamo intorno al calore del fuoco intonando vecchie canzoni stonate e poi arriva il momento di andare a letto.
Io e Har non volevamo dormire quella notte, c'era qualcosa nell'aria che ci voleva tenere svegli ancora un po', come se dovesse ancora succedere qualcosa:
"Ma ci pensi bimbo che abbiamo già quindici anni? Non mi sembra vero sai di conoscerti da così tanto, eppure ho la costante paura che possa finire tutto in un attimo" siamo sdraiati sui nostri sacchi a pelo con lo sguardo rivolto verso un cielo che non vediamo, ma sappiamo che c'è.
Sento la sua voce tremante mentre pronuncia le sue parole:
"Hai freddo?" lo guardo e mi accorgo che i suoi occhi hanno preso a luccicare come due smeraldi: sta piangendo.
"Ehi piccolo non piangere, non ci separerà mai nessuno lo sai, mai nella vita, non lo potrei mai permettere"
"Giurami che qualsiasi cosa accadrà non te andrai mai, anche se farò lo stronzo, giurami che mi prenderai a schiaffi per poi stringermi a te" mi avvicino al suo corpo per asciugargli le lacrime dalle guancie, me lo spingo addosso e lo abbraccio per farlo sentire protetto:
"Te lo giuro amore mio" non so perchè l'ho chiamato in questo modo, sento di volerlo fare perchè davvero capisca quanto sono legato a lui.
Harry cerca i miei occhi e per un attimo restiamo a leggerci l'uno dentro l'altro, i nostri corpi compressi insieme, appiccicati da un sottile strato di sudore:
"Vorrei riuscire anche io a dirti quanto sei importante, ma davvero non riesco a trovare le parole giuste" il suo viso appoggiato sul mio, le punte dei nostri nasi a giocare tra loro come vecchi bambini non ancora cresciuti e che forse non cresceranno mai davvero:
"Non servono parole a noi" e poi accadde, un vero bacio, per me il primo.
Non saprei dire chi avesse baciato chi, ma è certo che entrambi lo volevamo, ne sentivamo un bisogno profondo, affamato.
Proprio lì in quella tenda malconcia le nostre labbra si colpirono e si schiusero, le nostre lingue si cercarono e iniziarono a fare l'amore insieme per la prima volta.
Quanto può essere intenso? Quanto ti rapisce davvero un bacio? In quel momento ero sopraffatto dalle emozioni: Gioia, rabbia, desiderio, paura, eccitazione, amore, tristezza, sollievo, brividi.
"Forse è questo l'unico modo che ho per dirti quanto sei speciale, se lo vuoi potrebbe esserlo sempre d'ora in avanti" lo volevo, eccome se lo volevo e in risposta connessi ancora i nostri respiri.

Da quel momento tutto è diventato naturale, dopo quella notte è cominciato tutto ma voglio essere sincero, non ho mai dato un nome a quei gesti intimi, non ho mai pensato fino in fondo al significato di quei baci, forse per paura o forse perchè ero troppo giovane e senza esperienza.
Ci ripetiamo che è la nostra amicizia, eppure solo adesso arrivo a credere ci possa essere ben altro oltre a questo.
E se per tutto questo tempo fossi stato innamorato di lui senza saperlo?
Sono Louis, il fidanzato di Harry...
No, non suona per niente male.

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