Capitolo 12

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"Quindi come è andata con Piero?"

"Intendi dopo essere stato 10 minuti a fissarmi come se avessi tre teste? Mica tanto bene... è arrabbiato e ha continuato a farfugliare fino a che non è arrivato Franz e ha detto che se ne sarebbe andato a fare la doccia perché gli avevamo fatto venire caldo..."

"Caldo?" chiedo sconcertata a Mary.

"Caldo...! Ho smesso di provare a capirlo Azzu, dovresti farlo anche tu."

"Non ti ha detto altro?"

"Mi ha detto che sarò sempre la sua bambina e di lasciargli il tempo per abituarsi al fatto che per il mondo che lo circonda io sia, in realtà cresciuta."

"È già qualcosa.." faccio spallucce.

"Presumo di si! Ma parliamo di cose più interessanti, vuoi che stasera vi tenga i bambini?" mi chiede con faccia maliziosa.

"Mariagrazia!!" strillo arrossendo.

"Li posso tenere anche per la notte!!" continua schernendomi.

"Dormirò in questa camera! Con i miei figli e con te! A meno che tu non vada da Gianluca!" borbotto tentando di ristabilire il mio colore naturale.

"Diciamo che è meglio se evito di dormirci insieme se non voglio trovarmi un fratello in ospedale con un infarto." ridacchia. "Comunque a parte gli scherzi, se avete bisogno di parlare senza i piccoli li tengo io non ti preoccupare!" continua poi.

"Ma non abbiamo niente di cui parlare! Insomma ci siamo baciati, fine."

"Non direi fine dal momento che se non si fosse svegliata Virginia probabilmente sareste andati oltre! Me lo hai detto tu!"

"Si, ma Virginia per fortuna si è svegliata quindi non dobbiamo porci il problema."

"Per fortuna?"

"Si, perché non reggerei tutto un'altra volta! Non ho la stessa forza che avevo da ragazzina e soprattutto non mi starebbero bene le stesse stronzate! Voglio un uomo accanto a me!"

"Puoi dire tutto ma non che Ignazio non sia uomo! Non sei cresciuta solo tu in questi anni!!"

"Non dico che non sia un uomo, ma non possiamo comportarci da ragazzini. Abbiamo due figli che vuoi o non vuoi ci finirebbero nel mezzo e il mio primo pensiero è proteggere loro!"

"Ti stai nascondendo dietro delle scuse stupide!" assottiglia lo sguardo puntandolo dritto nei miei occhi.

"Non è vero."

"Si invece. Hai solo una paura fottuta di soffrire ancora. In questi anni sei riuscita a tenere tutti a distanza! Hai creato un muro tra te e il mondo esterno, era permesso solo a me e ai bimbi starci dentro ma sei anche consapevole che Ignazio ti conosce e sa esattamente come distruggere tutte quelle certezze che ti hanno permesso di restare in piedi fino ad oggi! È per questo che hai paura!" e se ne va dalla nostra camera con queste parole!

Un leggero bussare sulla porta mi distrae piacevolmente dai pensieri in cui mi stavo addentrando. Mi affretto ad aprire la porta e davanti a me c'è la ragione dei miei guai con i nostri figli tra le braccia.

"Volevano la mamma." entra facendo spallucce mentre i piccoli si gettano tra le mie braccia.

"Andiamo a fare il bagnetto?" chiedo dopo averli presi tra le braccia.

"No... gnetto no!!" brontola Cristian.

"Bagnetto si!" controbatto.

"Papà. Iuto!!" grida gettandosi verso Ignazio."Gnetto no!" e si avvinghia al suo collo facendolo ridere mentre Virginia lo guarda accoccolata con la testa sulla mia spalla.

Ti sto vicino anche quando non mi vediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora