"Torniamo? È l'una, i bimbi dormono e io sono sfinito." chiede Franz.
"Sisi." torniamo alle macchine e mettiamo i bimbi nei seggiolini senza che si sveglino.
"Piè io passo a fare benzina per domani, voi avviatevi pure." li avvisa Ignazio.
"Si, tieni Franz, andate pure in macchina." lancia le chiavi a Franz e Nina che entrano, poi lui si avvicina a noi. "Ricordatevi che sono già due eh." ci dice serio.
"Ma due di che?" chiedo stranita.
"Di figli. Ne avete già due."
"Ma per favore Piero!" borbotto arrossendo.
"Non sono cretino tesoro mio. So cosa avete combinato voi due e soprattutto so che mia sorella non ha il ciclo e al momento è nel letto con uno dei miei migliori amici." dice facendomi sbiancare mentre Ignazio sghignazza.
"Non è vero." rispondo non so nemmeno io bene a cosa.
"Azzurra..." mi guarda con la sua espressione da 'so tutto io'. "Se ho deciso di fare finta di nulla è perché Gianluca non si sarebbe mai sognato di dirmi di stare zitto e di non trattarla ancora così se fosse stata una cosa da niente. Questo non significa che per me sia semplice pensarla a fare cose con uno dei miei migliori amici." rabbrividisce.
"E tu non ci pensare." faccio la linguaccia. "E adesso scusate ma ho freddo. Ciao Piè." gli lascio un bacino sulla guancia e salgo in macchina.
"Non dire una parola Ignà." borbotto notando l'espressione canzonatoria che ha in volto appena entra in macchina.
"Prendi un CD va'." ride. Gli passo un CD di Pino Daniele, lo fa partire e poi si immette in strada. Mentre le canzoni scorrono, arriviamo al benzinaio, una volta fatto rifornimento ripartiamo e vedo che si ferma poco dopo.
"Perché siamo nel parcheggio di un supermercato?" acciglio gli occhi.
"Sganciati la cintura." mi dice dopo aver spento la macchina.
"Che?"
"Fallo." sbuffa. Lo faccio e lo guardo in cerca di spiegazioni. Lui sgancia la sua, tira indietro il sedile e mi prende di peso trascinandomi sulle sue gambe in modo così veloce da non darmi il tempo di controbattere.
"Che stiamo facendo?" chiedo.
"Giochiamo a briscola." sbuffa sarcastico prima di schiacciare ancora di più il mio bacino sul suo prendendo a divorarmi le labbra. Mugolo ricambiando il bacio sistemando meglio le gambe attorno alla sua vita. Con le mani scende lungo tutto il mio corpo per poi fermarsi sulle mie cosce coperte solo dalle calze e risalire sotto al vestito.
"Mh... ci sono i bambini." cerco di dare un contegno a lui e anche a me stessa.
"Lo so." continua a stringermi e baciarmi. Con le labbra scende a baciarmi il collo per poi iniziare a leccare, succhiare e mordere un punto facendomi mugolare. Scendo con le mani sul suo petto mentre getto indietro la testa lasciandomi andare.
"Mamma." una voce ci fa bloccare di colpo.
"Oddio. Virginia." deglutisco mentre Ignazio sgrana gli occhi e toglie in fretta la bocca dal mio collo e le mani dal seno.
"Coccole con papà?" chiede sorridendo.
"Si patatina, penso sia possibile chiamarle coccole." si gira a guardarla Ignazio. Scendo dalle sue cosce sistemandomi il vestito, mi rimetto sul sedile e aggancio la cintura. "Ora si va a casa a fare la nanna che io e la mamma dobbiamo finire un discorso. Va bene patatina?" sorride alla bimba mentre io fremo, non so bene se dalla voglia di scappare o di rimanere.
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Ti sto vicino anche quando non mi vedi
FanfictionÈ la storia di un amore che ci ha ucciso prima di salvarci, del resto la vita non ti da ciò che vuoi quando lo vuoi. Ti da ciò di cui hai bisogno quando ne hai bisogno.