Capitolo 28

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Sono sdraiata sul letto a guardare l'anello che indosso all'anulare della mano sinistra con un sorrisino ebete sul viso quando vengo interrotta dallo squillo del cellulare.

"Pronto." rispondo senza guardare chi sia.

"Ciao Azzurra, non riesco a parlare con Ignazio, ma a che ora è la cena con tutto il gruppo e le famiglie stasera?"

"Ciao Cate! Ignazio è a fare il bagnetto a Crì e Virgi. Dobbiamo essere al ristornate per le 20:30."

"Okay grazie tesoro. Quindi ci vediamo tra poco."

"In che senso tra poco?"

"Sono le 19..."

"Come le 19?! Oddio, ma è tardissimo, devo ancora vestire i bimbi e prepararci noi."

"Stai tranquilla che riuscite ad arrivare per tempo. Ci vediamo stasera e tu salutami quel mattacchione di mio figlio."

"Certo Cate. A dopo." attacco.

"Amore." entro in bagno.

"Ferma lì, attenta che scivoli." mi ferma sulla porta sorridendo. "Dimmi tutto." con una barchetta sciacqua Cristian.

"Sono le 19, è tardi, c'hai tanto?"

"No bimba. Siamo pronti!" si alza e li solleva mettendoli sul fasciatoio per poi fasciarli con gli asciugamani. Facendo attenzione a non scivolare vado ad asciugare Virgi, le metto il pannolino e un vestitino rosa mentre Ignazio mette a Cristian un pantalone blu con una camicina bianca.

"Belli che siete bimbi miei." li sbaciucchio tutti e due facendoli ridere. "Li volete vedere i cartoni così la mamma e il papà si preparano?" quando annuiscono Ignazio li porta sul divano, accende i cartoni e quando torna io sono già nuda dentro la doccia. Quando esco ad aspettarmi fuori c'è Ignazio vestito solo di boxer con un asciugamano pronto a avvolgermi.

"Ma lo sai che sei proprio bello?" mi mordo il labbro mentre improvvisamente avrei voglia di mangiarlo tutto.

"E tu lo sai che sei proprio cieca?" chiude l'asciugamano e mi stampa un bacio. "Dai vai a vestirti tanto io faccio presto."

Un'ora dopo siamo di fronte al ristorante con 15 minuti di anticipo. Ignazio con i pantaloni eleganti neri e la maglietta bianca che gli fascia il torace mi sta facendo impazzire. Maledetti ormoni.

"La smetti guardarmi come se volessi mangiarmi? Dobbiamo sostenere una cena." arrossisce.

"Colpa degli ormoni." mi giustifico.

"Comunque sei stupenda." guarda il mio vestito morbido stretto sotto al seno da una fascia che arriva ai miei piedi.

"Anche senza tacchi?"

"Anche senza tacchi." mi bacia. "Senti ti va di non dire niente dell'anello fino a che non lo notano loro? Mi voglio divertire." sorride furbo.

"Va bene. Scendiamo che stanno arrivando?"

"Si. Ma prima bacio." bacia con passione le mie labbra che rilascia per scendere dall'auto e prendere il passeggino, ci mette i gemelli e viene ad aiutarmi.

"Scendere da questa macchina è già complicato di suo, se aggiungi questa pancia che non mi fa vedere i miei piedi..." accetto la sua mano e scendo aiutata da lui. "Secondo te è normale che sia così grossa? Non è che sono gemelli anche questa volta e non l'hanno visto? È poco più piccola della pancia dell'altra gravidanza." ammetto sconfortata.

"Amore prova a chiedere a mia madre... io non sono mai stato incinto." mi prendi in giro mentre spinge il passeggino all'entrata.

"No? E io che pensavo tu avessi pure partorito." sbuffo superandolo e andando verso sua madre.

Ti sto vicino anche quando non mi vediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora