Capitolo 4

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Mentre Nina ci guarda sconvolti, Ignazio passa la mano sulla piccola schiena della bimba sussurrandole non so quali parole all'orecchio ma che, ahimè, funzionano visto che si stacca, anche se riluttante, e guarda Nina imbronciata.

"Ciao Azzurra...! Qualcuno mi spiega perché ti ha chiamato papà?"

"Mio papà." urla mettendosi a piangere di nuovo.

"Nina nun parrari per favore!" esordisce ridendo per la reazione della bimba, chiedendole di stare zitta.

Mi alzo dal divano per poggiare Crì che dorme ignaro di tutto e mi avvicino a Virginia che continua a stringere morbosamente Ignazio.

"Amore." mi rivolgo con calma a lei. "vieni in braccio dalla mamma? Eh piccolina?" lei mi guarda e si tuffa tra le mie braccia guardando male Nina. "Vuoi fare la nanna come Crì?"

"Si." miracolo!! Così me la metto con la testina sulla spalla e le canto una canzoncina all'orecchio mentre lei attorciglia i miei capelli tra le dita e si addormenta spossata. La poso sul divano accanto al fratello e, prendendo un respiro sono pronta ad affrontare il più grande ed incorruttibile avvocato di Ignazio, la sorella. Ammetto che ho sempre invidiato il loro rapporto e purtroppo in passato siamo state anche un po' gelose l'una dell'altra.

"Io credo di essermi persa qualche passaggio..! Perché ti ha chiamato papà? Sono i tuoi figli Azzurra?"

"Ciao Nina, e sì, sono i miei figli!" ormai mentire non ha più senso, alla fine è sua sorella, non farà niente che va contro Ignazio.

"E i miei."

"I tuoi?" chiede lei sgranando gli occhi. Ignazio annuisce. "E quando pensavate di dirmelo razza di deficienti?!" dice rivolgendosi a tutti e due.

"Non te la prendere con tuo fratello, la colpa è solo mia, lui l'ha appena scoperto."

"E come mai non gli hai detto niente?"

"Io c'ho provato Nina ma le cose andarono diversamente..!" e lo sguardo duro che mi rivolge mi fa tremare le gambe.

"Nina, non dico che lei sia senza colpe perché sicuramente ne ha, ma la colpa è anche mia. Prima di tutto ero io quello fidanzato che continuava ad andare a letto con lei, e soprattutto lei era venuta per dirmelo, ma io l'ho anticipata dicendole che per me tutto ciò che c'era stato tra noi non aveva avuto alcun valore e che la mia vita la volevo costruire con Alessandra." afferma Ignazio raccontando in poche frasi quello che è successo realmente.

"Allora lo stronzo sei tu! Non ci si comporta così, sei stato educato diversamente!"

"Nì, okay la parte della sorella bacchettona l'hai fatta e ti è venuta pure bene, ma adesso smettila che siamo grandi abbastanza da sbrogliare i nostri casini." la blocca Ignazio. Quello che non capisce lui è che per Nina lui sarà sempre il piccolo ragazzino da proteggere.

"D'accordo, ci proverò.. Comunque sono felice di essere zia e, Azzurra, non abbassare gli occhi, gli errori che fate tu e mio fratello non vanno a toccare il bene che ti volevo e che ti voglio, del resto ci abbiamo messo un po' ma poi siamo diventate amiche."

"Grazie Nina!" e le sorrido davvero grata, perché sapere che accetta i bambini è bellissimo. "Ora però ditemi perché la picciridda ha avuto quella reazione quando sono entrata.." continua sconsolata.

"Non ha avuto quella reazione perché sei entrata ma perché hai detto 'amore mio' a Ignazio e quando hanno iniziato l'asilo nido e vedevano tutti i papà io ho spiegato loro che ogni bimbo ha il proprio papà, ma che a volte succede che due bimbi si vogliono troppo bene e decidono di condividerlo, spiegando poi che non era con noi perché era a lavoro. Quindi immagino che, considerando che l'ha appena conosciuto, unito a ciò che hai detto hanno scatenato una piccola scenata di gelosia.."

Ti sto vicino anche quando non mi vediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora