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Mi sveglio ancora sotto sopra, slaccio la cintura che ancora mi lega e mi metto dritta in modo tale che il sangue non mi va al cervello.

«AIUTOOOO AIUTOOOO» urlo, ma nessuno mi risponde.

È buio e siamo in mezzo all'autostrada, spero qualcuno venga a prenderci.

«papà stai bene? Papà? Papà?» domando urlando, ma non risponde.

Passano 15 interminabili minuti di una senzazione che neanche dio sa! La senzazione di vedere la morte in faccia e vedere qualcuno in difficoltà e non poter far nulla per la debolezza e i dolori in tutto il corpo; poi finalmente sento le sirene dell'ambulanza e dei vigili del fuoco.

«tutto bene li dentro? Qualcuno mi sente? RISPONDETE!»

Una voce parla!

Abbasso la testa per vedere fuori dal finestrino sottosopra rotto e vedo un uomo in divisa con capello e giubotto.

«Sono qui» rispondo all'uomo.

«Sei sola?»

«Che domande! Certo che no! Non sono sola, chi vuoi che giuda altrimenti! C'è anche mio padre davanti»

L'uomo lo cerca senza dare peso alla mia arroganza e rabbia del momento e vedendolo in un piccolo spiraglio rimase in silenzio fissandolo senza dire nulla.

«Sta bene?» li domando ritornando in me.

«Ti tireremo fuori» mi dice non rispondendomi però alla mia domanda «Come ti chiami?»

«Kimberly»

«Ok Kimberly, io sono Jason, abbi pazienza e ti tirerò fuori da lì, promesso»

«Come sta mio padre?» ripeto la domanda al pompiere, ma questa volta più irritata, voglio una risposta, ho il diritto di sapere, è mio padre!

«Non risponde»

Da qui comincio a sentire le lacrime agli occhi che vogliono scendere.

«Cosa vuol dire?»

«E' in gravi condizioni»

«Dimmi che lo salverai»

«Non posso promettertelo»

«DIMMI CHE LO SALVERAI»

«Ti prometto che lo tireremo fuori da lì»

Passano 5 interminabili minuti, trovarono il modo di tirare su la macchina appena un po' per permettermi di uscire.

«Forza, reggimi la mano» mi invita il vigile.

Il vigile tirandomi per un braccio mi tira fuori subito.

«Allontanati, potrebbe essere pericoloso»

«SALVA MIO PADREEEE!!»

Non faccio in tempo a parlare che la macchina scoppiò e il pompiere per salvarsi e salvarmi si butta e mi butta a terra, lontano dalle fiamme, proteggendomi la testa con i guantoni per la caduta.

«NOOOOOOO!»

Le fiamme invadono la macchina in cima e fondo, dentro e fuori.

Mi alzo, mi libero dalle braccia del pompiere e corro incontro alle fiamme.

«NO FERMAAA!» mi urla Jason restando a terra e cercando di afferarmi per fermarmi.

Io non lo ascolto, ma la macchina ancora scoppia e mi arriva in testa un pezzo staccato della macchina, cado per terra e svengo.

Kimberly - Non dimenticarmi... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora