6

35 16 7
                                    

Mi sono svegliata presto questa mattina non ho per niente sonno e non mi va di riaddormentarmi.

Le altre stanno ancora dormendo, ma stavolta le sveglio io.

Mi avvicino a loro e a Sylvie li tolgo il cuscino di scatto mentre Maddison che non dorme con il cuscino, prendo il mio e glielo lancio in faccia come avevano fatto con me la mattina prima.

Maddison: «Noooo, uffff, KIMBERLY!»

io: «Questo si chiama karma!»

*ridono*

Bussano alla porta.

Sorvegliante: «SVEGLIAAA, SU DAL LETTO FARE COLAZIONE E CORRERE IN AULA! MUOVETEVI»

Sembra come se la sorvegliante non vuole far capire il suo vero carattere ma vuole farsi vedere sempre severa come al solito.

Marisol «Ecco qui la vostra colazione»

«Grazie Marisol»

Accettiamo la colazione nonostante siamo ancora piene da stanotte per quei biscotti che ci aveva dato la sorvegliante e per mangiare qualcosa visto che tanto non mangerò quasi niente ne a pranzo ne a cena visto le schifezze che ci saranno.

Finita la colazione scendiamo in aula per la lezione mattutina e scendendo vedo Brain davanti a me.

Si gira e ci nota.

Brian: «Ciao Kim» mi dice

Ah ops volevo dire mi nota, visto che le altre non le ha cagate minimamente.

Sono abbastanza in imbarazzo, non perché mi ha salutata, ma perché so che a Maddison piace e lui saluta solo me.

Io: «Ciao» rispondo fredda continuando a scendere le scale mentre lui si ferma per avvicinarsi a me.

Sylvie mi guarda male tranne Maddison che non mi degna neanche di uno sguardo.

La capisco, ma non è colpa mia e poi mi ha solo salutato.

Brain: «Che ti prende? Ieri non eri così fredda»

Io: «Non è giornata Brain»

Brain: «Ne possiamo parlare se vuoi»

Io: «Ehm... No,grazie»

Brain: «Hai per caso scambiato di nuovo il bagno dei maschi per il bagno delle femmine?»

Io: «No non lo rifarò più quell'errore»

Brain: «E allora che hai?»

Io: «Nulla, ho solo detto che non è giornata»

Brain: «Quando vuoi parlare io ci sono»

Non li rispondo e vado a lezione.

Le altre la smettono di non parlarmi, facendo finta però che la cosa non sia successa.

A pranzo e a cena come avevo previsto c'erano schifezze.

Finita la cena, ovvero per me una pagnotta di pane perché il resto non sono riuscita a mangiarlo, ritorniamo in camera.

Passano 10 minuti e bussano alla porta.

«Avanti » diciamo in coro.

«Siete vestite? » domanda

È Brian, che è entrato in camera nostra con la mano davanti agli occhi per non guardare.

«Si puoi guardare» li dice Maddison, alzandosi e avvicinandosi a lui, mettendosi in mostra.

Brian guarda maddison e poi si gira verso di me.

«Scusate il disturbo, ehm... Kim... Ti sei dimenticata a mensa questo»

Mi allunga un pacchetto di fazzoletti.

«Sei voluto venire qui, dopo dieci minuti dall'uscita a mensa, per portarmi... Un pacchetto di fazzoletti?»

«Ehm... Si, li avevi dimenticato, pensavo ti sarebbero serviti»

«Ok... Grazie Brian»

Maddison ci guarda abbastanza irritata.

«Di nulla kim, ehm... Ora vi lascio,ciao e buona notte»

Si avvicina a me e mi scoccò un bacio sulla guancia.

Io, con le mani sui fianchi, faccio un sorriso un po' nervoso e ansioso della situazione senza però negarli nulla.

Brian esce dalla camera e chiude la porte.

«Maddie scusami ma...»

«Non chiamarmi così» mi dice lentamente, scadendo bene le parole, per poi uscire dalla camera e sbattere la porta.

«Che ho detto di male?» domando disperata a Sylvie.

Lei non risponde.

«Sylvieee! Per favore»

«Maddie era la mamma di Maddison, è morta quando Maddison era piccolissima, quindi è come se non lo avesse mai vista»

«Anche mia mamma, è morta partorendomi, ma non capisco perché si è arrabbiata così tanto»

«Lo fa sempre, forse perché avrebbe voluto conoscerla, è normale, quindi non chiamarla più così»

«Si, ora che lo so, non lo farò più»

Mentre lo dicevo, qualcuno spalanca la porta della camera molto frettolosamemte»

«Ragazze non ci crederete mai»

È Maddison

«A cosa?» li domando

«Non ci crederete mai» continua a parlare urlando sempre di più.

«MADDISON PARLA!» ripete Sylvie

«Brian... O mio dio...»

«Dio santo Maddison vuoi parlare!»

«Brian e io ci siamo parlati per la prima volta»

«Benee ci fa piacere, vero Kim?» mi domanda Sylvie

«Si ci fa piacere» rispondo fredda.

C'era qualcosa di strano in me appena ce l'ha detto.

Una sensazione strana, un vuoto dentro di me, non so descriverlo.

CHE LI SARÀ SUCCESSO?
AGGIORNO PRESTO PROMESSO ♥️

Kimberly - Non dimenticarmi... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora