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*1 mese dopo*

La sveglia che Robby mi aveva comprato suona presto questa mattina, ma non troppo.

La scuola è vicina a casa, il tempo di prepararmi, prendere la bicicletta e andare che si farà il giusto orario per entrare a scuola.

Sono le 7 e Robby dorme ancora e non ho nessuna intenzione di svegliarla.

La sera prima mi aveva mostrato dove tiene le chiavi del garage così da poterle prendere per prendere la bicicletta.

Corro in bagno, mi vesto, mi metto una camicietta bianca mettendo la parte davanti un po' dentro ai jeans neri attillati che ho scelto per completare il mio outfit.

Scendo in cucina, mi riempio un bicchiere di latte che scaldo al microonde per poi metterci un cucchiaino di cacao che da poco avevo scoperto che mi era tornato a piacere dopo anni che non lo prendevo.
Bevo tutto d'un fiato e ritorno al piano superiore per pettinarmi e lavare i denti.

Prima di uscire prendo lo zaino che ho lasciato la sera prima in salotto e prendo anche le chiavi del garage.

Una volta presa la bicicletta, esco dal cancellino e mi diriggo verso la scuola che Robby mi aveva già mostrato la posizione, giusto per non perdermi in un paese che non conosco ancora benissimo.

Arrivo davanti a scuola e il tempo di legare la bicicletta, la campanella suona e sono pronta per entrare.

Io «salve, sono nuova, sono Kimberly, dove posso trovare la mia aula» chiedo in segreteria

Segreteria: «vicino al bagno, sul per le scale e a destra»

Io «ok grazie mille»

Obbedisco alla segreteria e vado verso la classe.

È pieno di ragazzi ammassati l'uno all'altro, questa cosa devo dire che mi mancava parecchio, è da mesi che non vado a scuola per via dell'incidente.

Entro in classe, mi metto seduta in un banco vuoto senza guardare le facce degli altri compagni e comincio a tirare fuori un quaderno per gli appunti.

Prof «bentornati ragazzi»

«grazie prof» diciamo in coro

La prof è giovane, ha gli occhiali colorati, capelli corti, il sorriso stampato in bocca e ha l'aria simpatica.

Prof «mi pare ci sia qualcuno di nuovo... Kimberly giusto» dice rivolgendosi a me

Io «si, sono io»

Prof «ho saputo che hai una storia un po' particolare, ti va di raccontarci qualcosa?»

Avrei preferito evitare di parlare di quel che mi è successo, non tanto perché mi vergogno di essere orfana, ma perché è ancora fresca come cosa e sono ancora troppo debole su questo argomento, ma non volevo fare la figura della ragazza muta così decido di parlare

Io «ho 16, sto ripetendo il terzo anno perché non l'ho terminato per via di un'incidente che mi ha portato via l'ultimo genitore che avevo al mio fianco ovvero mio padre, sono orfana però ora vivo con mia zia, tutto qui»

Dietro di me sento bisbigliare parecchio e la cosa sinceramente mi disturba, come se stessero parlando male di me cercando di nascondere la cosa ma senza alcun risultato, così mi giro per vedere chi bisbigliava solo per pochi secondi per poi rigirarmi di nuovo...

Mi sembra di aver già visto qualcuno di loro

Ah sii! Il gruppetto con la ragazza che si è scontrata appositamente addosso a me, stanno sorridendo con un sorriso malizioso.

Prof «ok grazie Kimberly per averci raccontato la tua storia, ma ora ritorniamo tra o banchi, e cominciamo la lezione di letteratura»

Al cambio d'ora, si alzano praticamente tutti per sgranchirsi le gambe prima dell'arrivo dell'altra prof.

Amanda «ciao tesoro dov'è finito il tuo avvocato difensore?» dice ridendo insieme al gruppetto che avevo incontrato il mese prima, formato da 3 ragazzi e Amanda, l'unica ragazza.

Io «non c'è e non c'è mai stato»

Amanda «allora orfanella te lo sarai sognato tutto, infondo, cosa possiamo pretendere da una ragazzina con tanti problemi come te»

Resto zitta facendo finta di non ascoltare le sue parole che stanno  iniziando a darmi fastidio.

Per fortuna la prof dell'ora dopo entra in aula interrompendo il teatrino che mi stanno facendo.

Finita la scuola, prendo la bicicletta e torno a casa di volata sperando di non rincontrare le parole offensive di Amanda e la sua stupida gang

Robby «buongiorno Kimberly»

Li sorrido in segno di saluto, ma senza aprire la bocca

Si! Dopo un mese ce l ho ancora con lei, solo al pensiero che mia madre la odiava, non riuscivo a mandarlo giù e pensavo a quale cattiveria le avvesse fatto.

Mio padre mi ha sempre detto che la mamma ha sempre avuto l'animo buono, non si arrabbiava mai, tranne per una cosa che è successa con sua sorella e deve essere successo perforza qualcosa di importante e serio; so che non dovrei pensarci perché a me non ha mai fatto niente ed è anche per questo che rispondo fredda e sono più distaccata, non c'è mai stata per me, tutte le mie compagne parlavano di loro zia come se fosse la loro migliore amica e lo desideravo anch'io, ma dalla morte della mamma è sparita, prima rompeva le scatole a casa venendo a bussare la porta per scusarsi e poi sparì dal nulla trasferendosi in un altro paese ancora più lontano e non facendosi più vedere.

CIAO RAGAZZI PERDONATEMI PER IL CAPITOLO FINITO UN PO' ALLA CAVOLO E PERDONATEMI SE IERI NON HO PUBBLICATO, HO AVUTO TANTI IMPEGNI E TANTE COSE DA STUDIARE VISTO CHE PER QUESTA SETTIMANA, TUTTI I GIORNI, AVRÒ VERIFICHE E INTERROGAZIONI.

SABATO PUBBLICO SENZA DIMENTICARMI PROMESSO! ♥️✨

Kimberly - Non dimenticarmi... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora