Capitolo 3

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Mi agito e dalla porta del bagno esce il riccio di prima.

Stalker!

Ma dai!

Mi alzo di scatto e lui mi guarda stupito. Arrossisco fino a fondere le mie guancie.

"Che ci fai qui?!"

"Dovevo solo lavarmi...." rispondo sempre piú intimidita.

"Esci!" mi dice seriamente.

"PERCHÈ?! Non posso venire al bagno?!" mi lascio scappare.

Rissa! Rissa!

Taci inutile subconscio!

"Nononono! Puoi, ma sei nel bagno dei maschi..." gli scappa una risatina.

Rimango a bocca aperta. Dio che vergogna! Non ci posso fottutamente credere.

Ahahahahahah!

Uffff....

Mi giro e, mentre afferrò la porta, la voce roca mi richiama. "Aspetta! Ma tu sei ferita!"

"Si forse.....si" dico osservandomi il braccio troppo insanguinato.

"Dai vieni" dice indicandomi il lavandino.

Mi avvicino e lui apre l'acqua. Ci passo sotto la mano tagliata e gemo "Ahh".

"Ti fa male?" chiede preoccupato.

Intelligente il ragazzo!

Tu comincia a chiudere la bocca!

Annuisco, non riesco a parlare, fa troppo male.

"Vado a chiedere se hanno del disinfettante. Tu aspettami qui!"

"Come faccio se entra qualcuno?" dico preoccupata, nonostante il dolore.

"Non entrerà nessuno fidati" mi rassicura ed esce.

Rimango lì, davanti allo specchio. I miei capelli biondi scuri si stanno scompigliando. L'eyeliner si sta sfumando sulle palpebre dei miei occhi verdi e arancioni. Lo aggiusto con il dito inumidito e metto a posto i miei lisci capelli lunghi.

La maniglia si abbassa e a mia sorpresa non entra il ragazzo di prima...

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-Sabry

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