capitolo 11

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Entrammo in casa tutte insieme e subito un classico odore maschile impregnò le mie narici sensibili, che non si opposero affatto a questo impatto così violento.

Riconobbi i ragazzi seduti sul divano a mangiare patatine, ma tra di loro notai delle testoline sconosciute, non presenti la sera prima.
Ci notarono subito, salutandoci con un caloroso sorriso e un gioioso "ciao".

Charli prese parola, invitandoci ad andare verso la cucina, dove avremmo iniziato a preparare il pranzo.

-non ho mai visto le ragazze sedute in salotto con Blake e gli altri-dissi io, mentre rompevo le uova da strapazzare insieme a del rosmarino e del pepe.
-hai ragione, non ve le abbiamo presentate..che figuraccia, le vado a chiamare subito-mi rispose Charli imbarazzata-anche se una di loro è di molta compagnia specialmente se ci sono delle ragazze-continuò lei, prima di sparire dietro la porta della cucina.
-scusa ma che intende?-chiese Alessia rivolgendosi ad Addison.
-Nessa è una ragazza a cui non piace fare amicizia, il suo carattere non è predisposto per questo tipo di cose-rispose la bionda sistemando i piatti in tavola.
-e vive qui con voi perché?-continuò Alessia accigliata.
-oh no, lei non vive qui, è solo la "pseudo fidanzata" di Josh-disse Addison mimando le virgolette con le dita.

Ah.

Non capii perché provai ancora quella sensazione di nodo allo stomaco quando sentii pronunciare quelle parole dalla bionda, ma di certo mi resi conto che qualsiasi cosa fosse, doveva sparire il più presto possibile, non solo perché lui aveva una fidanzata, ma perché il fidanzato lo avevo pure io...se solo si facesse sentire.

Diego, ma dove diavolo sei finito?

Alessia era ancora preoccupata per suo fratello, e io per il mio ragazzo, ma cercai di non darlo a vedere, non come lo faceva la mia amica, rispondendo in modo tutt'altro che gentile e facendo domande invadenti come le ultime appena fatte.

Le mandai un'occhiataccia, in modo da farle intendere il tono poco carino che stava utilizzando con le ragazze, ma lei mi ignorò.
Conoscendola, lasciai perdere, sapendo che quando avesse avuto notizie di Diego si sarebbe data una regolata.

Charli tornò con un mezzo sorriso, seguita da una ragazza dai capelli ricci corti color biondo cenere e un'altra con i capelli lunghi marroni e gli occhi verdi.

-vi presento Margaret e Nessa-disse rivolgendosi a me e Alessia-queste sono le nostre nuove vicine e nuove amiche-tornò poi sulle ragazze che stavano in piedi sulla porta della cucina.

La riccia corse subito verso di noi, stringendomi la mano con un sorriso quasi abbagliante, sembrava emozionata.
-molto piacere, mi chiamo Margaret Richards-disse.
-piacere mio, sono Alice-dissi leggermente stupita per la gioia che aveva quella ragazza nell'incontrarci.

Gioia che sicuramente mancò all'altra ragazza, che non si mosse nemmeno di un millimetro da dove si trovava, si limitò solo ad abbozzare un sorriso forzato per tornare poi con gli occhi sul suo cellulare.

Per quanto trovassi quel comportamento poco cortese, decisi di mettere l'orgoglio da parte e di andare a presentarmi alla mora.
-piacere, sono alice-le porsi la mano.
Lei non alzò gli occhi dal cellulare, né mi strinse la mano, rispose solo in modo scocciato-ho già sentito come ti chiami, e tu sai già il mio nome per cui non serve che ti ripresenti biondina-

Rimasi leggermente sconvolta dalla sua risposta così maleducata. Non le risposi, non sapevo che dirle.
Mi girai verso le ragazze e vidi che Alessia ce la stava mettendo proprio tutta per non risponderle ancora più a tono.

La ragazza, o meglio Nessa, tornò in salotto senza dire una parola, lasciandoci in cucina ammutolite.

-scusatele questo comportamento, non è mai di molta compagnia-disse Margaret, più mortificata delle altre.
-non capisco come facciate a sopportarla, posso dirvelo?-disse Alessia adirata.
-noi siamo abituate ormai, è quasi un anno e mezzo che fa tira e molla con Josh, ma so che per voi può essere una novità..-rispose Addison.
-diciamo che le persone in Italia sono un pochino più educate, tutto qui-risposi, rimpiangendo per qualche secondo il mio paese.

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