Capitolo 80

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Julia 

"Federico" ripeto il suo nome sussurrando, sperando che quello che ora è davanti a me, non sia il mio fidanzato, ma bensì un suo sosia, o un suo fratello gemello che mi ha tenuto nascosto, peccato che so perfettamente che non è così.

Da quando mi sono accorta della sua presenza dietro di me il tempo sembra essersi fermato, oppure sta scorrendo talmente lento da non percepire più il movimento.

I miei occhi non possono far a meno di guardare l'espressione esterrefatta di Federico, che ad occhi spalancati guarda la sua fidanzata ancora decisamente molto vicina al ragazzo che l'ha baciata senza il suo consenso.

Ma negli occhi di Federico non vedo solamente la sorpresa, bensì anche la rabbia, la delusione, e soprattutto un forte senso di schifezza che non avevo mai incontrato prima in lui, e so perfettamente che tutte queste emozioni sono a causa mia, per colpa mia.

"Federico!" ripeto di nuovo alzando la voce, urlando decisamente, e soprattutto con un tono che sorprende me stessa; lo pronuncio come se fosse l'ultima colta che lo vedo, come se so che da questo momento tutto è cambiato tra di noi, come se lo stessi perdendo all'improvviso.

Il tempo, a differenza del battito del mio cuore che si è fermato, ricomincia a scorrere in modo regolare e frenetico, e subito la stanza in cui ci trovavamo viene riempita da lavoratori che, avendo finito il loro turno di lavoro ritornano dalle loro famiglie.

E anche Federico, come se nulla fosse, scompare dalla mia visuale e, non trovandolo, per un momento, durato pochissimo, credo di essermi immaginata tutto, che quello in realtà è un sogno e che presto mi risveglierò nel mio letto accanto alla persona che amo, ma tutte queste illusioni scompaiono quando una signora presa dalla fretta del rientrate a casa mi viene incontro strattonandomi per un paio di metri.

Ora riesco a rendermi pienamente conto di ciò che sta accadendo e, senza badare alle urla di Simon che sta pronunciando il mio nome mi precipito verso l'uscita. 
Ora ho un problema molto grande da risolvere, ma di sicuro il discorso con lui non è terminato lì.

Anche fuori dalla casa discografica non riesco a trovare Federico, e ciò mi fa pensare che se ne sia già andato, ma non per questo mi arrenderò, lui deve sapere, deve sapere la verità e devo chiarire la situazione prima che accada il peggio.

Mi avvicino all'argine della strada ed inizio a sventolare la mia mano in alto alla disperata ricerca di un taxi, che fortunatamente non impiego molto a trovare e che, con una mancia extra è riuscito a portarmi a casa in tempo record.

La porta è spalancata, segno che probabilmente Federico è in casa, così mi precipito di fretta dentro, più dettagliatamente corro nella mia camera, che in questo periodo abbiamo condiviso, ed è proprio lì che lo trovo, con la sua valigia sopra il letto, già quasi completamente piena.

Mi appoggio allo stipite della porta per riprendere fiato mentre lo guardo prepararsi la strada verso l'Italia, tra l'altro si sta comportando come se io non fossi presente, come se non fossi mai esistita nella sua vita.

"Federico ti prego... lasciami spiegare prima di trarre conclusioni affrettate!" dico dopo un paio di minuti di silenzio, ma il suo sguardo sembra essere perennemente fisso sulle sue magliette.

"Fede..." ancora nulla.

"FEDERICO!!" grido forte questa volta quasi facendo tremare i vetri delle finestre, e finalmente sembro cogliere l'attenzione del mio ragazzo che si decide a guardarmi.

"Ti prego parlami!" lo imploro poi con gli occhi quasi lucidi.

"Non abbiamo nulla da dirci nulla Julia" mi risponde con voce calma.

GOOD VIBES || Benji e Fede Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora