Le terre di Dioniso

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Il sole si era levato alto nel cielo, i raggi illuminavano e riscaldavano le fredde colonne di marmo del Grande Tempio. Alle pendici della scala delle dodici case tutto incredibilmente taceva, al campo di addestramento non vi era anima sveglia.  Solo nelle case dello zodiaco la vita era ripresa frenetica e vigorosa. I cavalieri d'oro si erano levati di buon ora in modo da prepararsi al meglio per l'impresa che li attendeva. C'era chi ancora sdraiato sul letto guardava pensieroso lo scrigno contenente la sacra armatura, chi stemperava la tensione facendo esercizio fisico, chi meditava ed infine chi si godeva in tranquillità gli ultimi raggi sereni prima del levar completo del sole.

I cavalieri di bronzo avevano invece passato la notte nelle stanze del grande tempio, non fu loro permesso di raggiungere l'accampamento per volere di Zeus. Il Dio non voleva far spargere la voce della destinazione dei cavalieri e si era lui stesso premurato di far recapitare ai cinque cavalieri minori i loro effetti personali, il tutto nella più assoluta discrezione.

Gli ordini prevedevano che i cavalieri prescelti si ritrovassero al cospetto di Zeus e Athena prima della partenza, in modo da ottenere le ultime indicazioni. Vestiti delle proprie lucenti armature i giovani si presentarono in tutta la loro fierezza nella sala principale del Grande Tempio formando due file dispari. Gli elmi sottobraccio e il viso rivolto verso le divinità, si sentivano più poderosi che mai e fremevano di impazienza. Ognuno di essi, eccetto il cavaliere della bilancia, aveva passato gran parte della notte ad immaginare in quale luogo si sarebbero diretti, li pervadeva una sensazione di leggerezza e curiosità, era la prima volta in cui  partivano per una missione con la consapevolezza di non rischiare la vita. 

Athena, seduta al fianco del genitore, si soffermò su ciascun viso. Vide la serenità e la fiducia riposta nei suoi confronti, guardava quelle facce pulite e genuine. Su di esse non vi era tensione alcuna e questo la sconfortò. Si girò verso Zeus e cercò di decifrare la sua espressione, il volto senza tempo del Dio era adornato di un misterioso sorriso, una smorfia plastica ed inespressiva eppure allo stesso tempo dolce e ispirante fiducia.

La giovane dea sperò con tutto il cuore di aver fatto la scelta giusta nell'affidarsi completamente a quell'uomo.

Non vi era più tempo per i ripensamenti, Zeus con fare solenne si alzò dal trono e tendendo le mani verso i cavalieri esordì. 

- Grazie valorosi cavalieri per essere venuti sin qui sfoggiando le vostre meravigliose armature! Che la luce che state sprigionando vi guidi e vi riscaldi in eterno! Cavalieri di bronzo e cavalieri d'oro, oggi stesso riscriverete la storia. Il vostro nome vivrà nelle leggende e nei secoli a venire, sarete ricordati come "coloro che riunirono l'olimpo"!- 

La voce era calda ed impostata, le movenze coreografiche studiate per essere calzanti e adeguate alla parola che dovevano sottolineare. Zeus appariva potente e ammaliante, ricordava un imperatore romano. Tutta la sala del Grande Tempio era rapita da quella figura austera e dominante.

- Possiamo conoscere la nostra destinazione?- chiese il cavaliere del toro alla fine del discorso di benvenuto del Dio.

- Domanda più che lecita Aldebaran. Sono ben felice di rispondervi!- 

In quel momento l'attenzione fu al massimo, un brivido corse lungo la schiena di ciascun cavaliere. La risposta alla domanda che aveva levato loro il sonno stava finalmente per giungere.

Zeus fece una pausa scenica e sfoggiando un fiero sorriso rivelò infine la meta, - Vi manderò in Italia, in una regione del nord racchiusa tra monti e mare. Le terre di Dioniso si trovano lì e comprendono un villaggio sul mare nascosto ai comuni uomini alle pendici di un colle anch'esso celato. Sarete inebriati dal profumo del mare e del vino ovviamente, vi rilasserete all'ombra dei verdi alberi cullati dalle canzoni e dalla musica che ogni giorno rende vive quelle terre. Vi allenerete nelle arene costruite in riva al mare o nascoste lungo il colle!- . Una brezza marina sembrava essere apparsa nel salone, nessuno seppe dire se si trattasse di suggestione o di un'illusione. Altra pausa scenica del Dio e poi si avviò alla parte conclusiva del discorso. - Partirete per questo posto incantato tra un'ora esatta da adesso, vi prego di riporre le armature nei propri scrigni e di portare con voi tutto ciò che vi occorre, non solo per il combattimento, ma anche per la vita in pace. Portate con voi tutto ciò che ritenete necessario, in quanto una volta partiti non potrete far ritorno fino a quando non sarò io a deciderlo e non so quanto tempo ci vorrà. Non perdiamo altro tempo, vi lascio ai vostri preparativi.- 

Così dicendo il Dio si girò di spalle e uscì dalla sala portando con sé la figlia visibilmente preoccupata.

Quando le due divinità furono lontane da sguardi e orecchie indiscrete Athena si rivolse finalmente al padre. - Padre, perdonate la mia insolenza... Non posso celare la mia pena per i cavalieri, avete omesso molte cose e come promesso io non ho proferito parola. Non ho sfiducia in voi, ma necessito di una rassicurazione.-

Zeus guardò dolcemente la figlia e rispose utilizzando una voce calda e profonda, - Dolce figlia mia prediletta. La tua cura verso quei ragazzi mi commuove. Le omissioni che ho fatto sono a fin di bene, saranno essi stessi a capire la sottile situazione che si troveranno a vivere. Perchè turbare quei volti così sereni con pensieri superflui?-. Athena si sentì stupida ad aver dubitato del padre e tacque nuovamente.

Passata l'ora i cavalieri si presentarono nuovamente nella sala del Grande Tempio. L'imbarazzo che provavano nell'essere davanti a due divinità, nel luogo più importante di tutta la scalata, in abiti borghesi era limpido sui loro volti leggermente arrossati dalla vergogna. A poco erano serviti gli accorgimenti agli abiti e ai capelli, senza armatura o abiti da allenamento in quel luogo così solenne si sentivano completamente fuori luogo.

Ad un ultimo discorso di Zeus seguirono i saluti e gli incoraggiamenti. Poi una nube dorata avvolse i cavalieri e il Grande Tempio si svuotò.

La storia mai raccontata {I cavalieri dello zodiaco}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora